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Venice Galleries View: se le gallerie di Venezia fanno rete

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Dopo l’esordio del 24 e 25 novembre scorsi, in occasione dell’ultimo fine settimana di Biennale di Venezia, questo sabato torna Venice Galleries View, l’iniziativa che vede nove tra le più importanti gallerie di arte contemporanea veneziane unire le forze e dare vita a un progetto di collaborazione e sostegno reciproco per valorizzare e sostenere l’arte contemporanea sul territorio: A plus A, Alberta Pane,  Beatrice Burati Anderson, Caterina Tognon, Ikona, Marignana Arte, Massimodeluca, Michela Rizzo e Victoria Miro. Un’iniziativa importante, se si considera che a Venezia il tessuto collezionistico è piuttosto debole e che il mercato d’arte della città vive, principalmente, dei collezionisti che vengono dalla terra ferma e dal Nordest del nostro Paese. Potenzialmente, infatti, questa unione, che vede solide realtà venete al fianco di gallerie internazionali da poco arrivate in Laguna – sia Alberta Pane che Victoria Miro hanno aperto le loro sedi in occasione dell’inaugurazione della Biennale -, non solo può contribuire a rafforzare i rapporti già esistiti tra i collezionisti dell’entroterra e la città, ma anche attirare su Venezia importati flussi di collezionisti di alto livello. Come ci spiega in questa intervista la gallerista Alberta Pane, veneziana di nascita, ma da tempo di stanza a Parigi e da poco rientrata nella sua città natale.

Nicola Maggi: Con Venice Galleries View, il 24 novembre scorso, si è inaugurato un inedito progetto di collaborazione che vede 9 delle principali gallerie d’arte contemporanea di Venezia lavorare assieme. Ci racconta come è nato?


Alberta Pane«Subito dopo l’apertura della sede veneziana il 12 maggio del 2017, ho sentito la necessità d’incontrare le gallerie che già lavoravano sul territorio prima di me con l’idea di creare una rete ed un circuito di collaborazioni per incrementare la proposta culturale veneziana. Questo tipo di associazioni esiste già da anni in tutte le capitali dell’arte contemporanea nel mondo. Ho riscontrato immediatamente un grande entusiasmo e, da questo entusiasmo, è nata la Venice Galleries View formata dalle gallerie: A plus A, Alberta Pane, Beatrice Burati Anderson Art Space & Gallery, Caterina Tognon, Ikona Gallery, Marignana Arte, Galleria Massimodeluca, Galleria Michela Rizzo e Victoria Miro e la lista si allungherà a breve. Uno degli scopi fondamentali di quest’associazione è di far sapere che a Venezia, oltre alla Biennale d’arte, esiste anche un circuito di gallerie che propone un’offerta culturale tutto l’anno. Inoltre, in un periodo storico in cui le gallerie patiscono della diminuzione di frequentazione dovuta al proliferare delle fiere e dei tantissimi eventi legati all’arte contemporanea, è importante federarsi e far squadra, insieme, creando delle nuove dinamiche che tentino di riportare il pubblico negli spazi delle gallerie».

N.M.: Tra le varie iniziate che avete in mente c’è anche la realizzazione di una serie mappe molto particolari pensate per orientare i visitatori e, in primo luogo i collezionisti…


A.P.: «La prima edizione di Venice Galleries View è stata presentata in concomitanza con il finissage della Biennale. Abbiamo pensato ad una mappa (realizzata dallo studio Multiplo di Padova) che fosse un qualcosa di più di un semplice strumento e che comprendesse anche un testo: ci è sembrato importante che ci fosse anche del contenuto, un modo per parlare d’arte contemporanea, delle  gallerie e del loro ruolo. Il primo testo è stato scritto da Tiziano Scarpa ed è bellissimo».

N.M.: Lei è nata e cresciuta a Venezia, anche se la sua storia di gallerista è legata principalmente a Parigi. Poi, lo scorso anno, durante la Biennale, l’apertura di una nuova sede in Laguna… Che effetto le ha fatto tornare nella sua città?


A.P.: «Un gran bell’effetto, sono molto contenta di aver fatto questa scelta, la mia idea era quella di creare un ponte tra Parigi (città che adoro e che mi ha dato e continua a darmi tantissimo) e Venezia (la mia città natale in cui volevo tornare con un progetto). Venezia, inoltre, è molto amata dai francesi, ha una frequentazione internazionale e secondo me un grande potenziale. Sta funzionando e ne sono molto felice».

N.M.: Quali sono le differenze principali che ha riscontrato tra il nostro mercato (collezionismo) e quello francese?


A.P.: «Ancora è presto per dirlo… i collezionisti francesi sono molto attenti, molto curiosi… ma credo che ormai il mercato sia internazionale…»

N.M.: Venezia è una capitale del contemporaneo un po’ atipica, che viaggia a corrente alternata nonostante la presenza di importanti collezioni private. Il vostro progetto può dare maggior continuità ad una città che si accende, di fatto, solo negli anni della Biennale?


A.P.: «Certamente, è proprio questo lo scopo dell’iniziativa e dell’unione delle gallerie. Il ruolo delle gallerie nella proposta culturale di una città è molto importante, spesso si dimentica che visitare una galleria è gratuito, aperto a tutti e che permette di scoprire, spesso, artisti non ancora storicizzati. Le gallerie, e gli atelier degli artisti, sono le fucine della creazione. A Venezia, l’apertura di varie importanti fondazioni, l’eccellente programmazione dei Musei civici e di tante altre iniziative culturali fanno sì che in città ci siano mostre ed eventi legati all’arte contemporanea tutto l’anno».

Il 17 febbraio ci sarà la seconda edizione di Venice Galleries View. Cosa state preparando per l’occasione?

A.P.: «Oltre all’uscita della seconda mappa, che conterrà anticipazioni sulle diverse programmazioni fino a maggio, stiamo organizzando un momento conviviale per condividere i nostri contatti e consentire loro di visitare tutte le gallerie del circuito. Tutti gli spazi saranno aperti al pubblico e alcune gallerie – Marignana, Massimodeluca, Alberta Pane – inaugureranno nuove mostre proprio quel giorno». (Scarica la Mappa ->  Venice Galleries View – February – May 2018)

 

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.
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