26 musei di arte contemporanea e 1000 sedi espositive che aprono gratuitamente le loro porte al pubblico e un messaggio preciso: l’arte trascende confini e nazionalità e con il suo linguaggio può contribuire al percorso di crescita e maturazione di ogni società civile. E’ questa, in estrema sintesi, la Giornata del Contemporaneo 2014, evento che da dieci anni, grazie all’impegno di AMACI – l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani – porta l’arte del nostro tempo al grande pubblico. Un appuntamento, quello del prossimo 11 ottobre, che ci ricorda l’importanza dell’arte nella nostra vita, in particolare in un momento come quello attuale, funestato dalle tragedie dei migranti, da crisi geo-politiche ed economiche, e dal crollo di tante certezze. Sì, perché l’arte contemporanea ha questo potere: farci riflettere e guardare da una prospettiva diversa il nostro presente e, in alcuni casi, illuminare un possibile futuro.
Proprio come avviene nell’immagine-simbolo di questa decima edizione: Greeters di Adrian Paci, in cui due ragazzi ci salutano, in un gesto congelato dal fermo-immagine che trasforma la narrazione video in immagine fissa. Tolti dal loro contesto originario i “protagonisti” di questa immagine diventano quasi figure astratte, allo stesso tempo estranee e familiari, che ci spingono a riflettere sul significato stesso delle relazioni interpersonali e sulla nostra comune condizione umana, portando in primo piano temi attuali come quello del viaggio e del distacco.
Impossibile, ovviamente, sintetizzare un programma così vasto nello spazio di un articolo.Tra le tante mostre, però, ci piace segnalarvene alcune che hanno come focus l’arte contemporanea italiana. In primo luogo quella che si terrà al Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro che, per l’occasione, inaugura la mostra Arte Italiana Oggi. Opere da una collezione privata, curata da Ludovico Pratesi e che riunisce le opere di nove artisti contemporanei italiani nello spazio del Loggiato. Un’occasione per verificare l’evoluzione della ricerca artistica in Italia in relazione alla produzione di carattere fotografico, che costituisce il filo rosso della mostra, realizzata in collaborazione con la Fondazione Guastalla per l’arte contemporanea.
Un percorso caratterizzato da una dimensione intima e introspettiva, con aperture e rimandi alla storia dell’arte, al paesaggio e alla natura, oltre che allo status dell’artista come ricreatore del mondo. Se Mario Airò si interroga sulla percezione della luce, Massimo Bartolini immagina aiuole e giardini con geometrie composte da persone, mentre Stefano Arienti rielabora manualmente i paesaggi artificiali utilizzati per fini turistici o commerciali. Se Francesco Gennari costruisce mausolei di zucchero e meringhe per vermi, per riflettere sulla vanità dell’umanità, Giuseppe Gabellone inserisce nel triste paesaggio dell’hinterland pugliese giganteschi gigli azzurri, in omaggio alla devozione mariana, e Daniele Puppi si interroga sul senso dell’azione artistica attraverso gesti fisici ripetuti all’infinito. Lo sguardo intimo di Giovanni Ozzola esplora la dimensione sospesa e metafisica dell’abitare italiano, in contrappunto con la visione stereoscopica dell’opera di Grazia Toderi, dedicata al teatro la Fenice di Venezia dopo il suo restauro, e all’ironia di Alessandro Piangiamore, che interpreta Lo Zoccolo del Mondo, una celebre opera concettuale di Piero Manzoni.
La GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ospita, invece, un’importante personale di Luigi Ontani, tra gli artisti più rappresentativi del panorama internazionale degli ultimi quarant’anni. Figura poliedrica, presente sulla scena artistica dagli anni Sessanta, all’inizio del decennio seguente Ontani inizia a prendere parte e, successivamente, a imporsi nel dibattito artistico contemporaneo con i suoi tableaux vivants: performance vestite o, meglio, travestite; iconografie viventi in cui l’artista – trasformato e mascherato – impersona figure storiche, mitologiche, letterarie e popolari tra cui Pinocchio, Dante Alighieri, Giuseppe Garibaldi, San Paolo di Caravaggio, San Luca del Guercino o I Prigioni di Michelangelo. La mostra accoglie una selezione di opere fotografiche, frutto dell’intensa ricerca dell’artista bolognese, ritenuta germinale e particolarmente significativa all’interno dello sviluppo della sua produzione.
A Roma, invece, la Galleria nazionale d’Arte Moderna ospita sei differenti eventi espositivi allestiti in varie sale e dedicati all’opera di altrettanti artisti italiani: Gianni Politi, Pietro Ruffo, Botto&Bruno, Chiara Dynys, Pietro Fortuna e Maria Dompè. Mentre all’Istituto Nazionale per la Grafica potrete ammirare “Odio gli Indifferenti”, personale di Giuseppe Stampone e che raccoglie tutta una serie di opere che l’artista ha realizzato in questi anni e che dichiarano la necessità di un impegno dell’arte nel tempo in cui viviamo. Convinto che l’opera rappresenti un vero e proprio “atto performativo”, Stampone contribuisce in modo decisivo all’attuarsi dello spostamento dell’opera d’arte da una condizione di tipo estetico ad una di natura etica.
Sempre nella capitale, al MACRO, zona Testaccio, tra i vari eventi in programma, da mettere in agenda Oasi, installazione adattiva scultoreo-musicale di Licia Galizia e Michelangelo Lupone. Concepita come un luogo di esperienza multisensoriale, che integra le forme plastiche alla musica, generata e modulata dalle stesse, questa particolare installazione consente al visitatore una fruizione partecipata, mediante un ambiente interattivo nel quale immergersi, in grado di mutare comportamento in funzione degli accadimenti dell’ambiente circostante: la presenza e la posizione del pubblico, i momenti del giorno e lo scorrere del tempo, i suoni, i rumori o le voci circostanti, le variazioni di luce e le azioni tattili effettuate su di essa.
“Ricucire il mondo” è, invece, un progetto espositivo dei Musei Civici di Cagliari e del Museo MAN di Nuoro dedicato a Maria Lai (1919-2013), una delle figure femminili più importanti e affascinanti della storia dell’arte italiana della seconda metà del Novecento.
Kunst Merano Arte, in occasione del ricorrere del centenario della Grande Guerra ha invitato un artista locale noto per aver dedicato una parte cospicua della propria carriera all’approfondimento storico, al collezionismo di oggetti d’epoca e al ripensamento dei dati che appartengono all’identità sociale del territorio altoatesino, a realizzare un progetto espositivo che approcci un tema di ieri attraverso gli occhi dell’oggi. Si tratta di Matthias Schönweger, la cui opera è protagonista della mostra JANUS – 1914 poi come prima 2014 dove l’artista si fa interprete creativo di una selezione di oggetti e documenti storici originali risalenti al periodo della prima guerra mondiale.
Infine, il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano presenta GLITCH. Interferenze tra arte e cinema in Italia, una collettiva che riunisce opere di artisti italiani delle ultime generazioni, volte a esplorare le relazioni di linguaggio e contesto tra due diversi mondi. La mostra è la più ampia panoramica dedicata finora in Italia ad uno dei temi centrali dell’arte contemporanea.
Segnalazioni a parte, il consiglio è di consultare il programma della X Giornata del Contemporaneo sul sito di AMACI e di trovare quello più vicino a casa vostra per passare una giornata ad arte.