Quello della conservazione è uno dei temi centrali del collezionismo, sia pubblico che privato. Conservare ed aver cura delle proprie opere, infatti, è condizione fondamentale non solo per mantenerne intatto il valore artistico, ma anche quello economico. Ecco perché, tra le tante presentazioni in programma qui a Bologna nei giorni di ArteFiera 2017, ci sembra particolarmente interessante quella di Project Marta – Monitoring Art Archive, il nuovo servizio per la tutela dell’arte contemporanea messo a punto da Benedetta Bodo di Albaretto, conservatrice e diagnosta per i beni culturali, con il supporto dell’Associazione You and Partners, attenta alla manutenzione e valorizzazione del patrimonio culturale ed artistico. In vista della presentazione, che si terrà domani, domenica 29 gennaio, alle ore 11.30 presso lo spazio Talk, abbiamo così incontrato Benedetta Bodo che ci ha anticipato alcuni dettagli del suo progetto che sarà ufficialmente online proprio da domani.
Nicola Maggi: Project Marta… uno strumento utile a chi si occupa di conservazione e restauro, ma anche al collezionista di arte contemporanea…
Benedetta Bodo: «L’idea alla base di Project Marta – Monitoring Art Archive, scaturisce da una presa di coscienza, maturata durante quasi dieci anni di esperienza a contatto con la produzione artistica contemporanea, rispetto ad alcune importanti lacune nel sistema conservativo. Project Marta vuole contribuire a colmare questi vuoti gestionali aiutando a prevenire il danneggiamento delle opere d’arte, e intervenendo in questo modo anche contro un probabile deprezzamento. Intende farlo attraverso la condivisione di “indicazioni virtuose” tramite un archivio consultabile online sul sito www.projectmarta.com, la cui banca dati viaggia in parallelo ad un servizio tecnico dedicato. Quest’ultimo si basa sul confronto diretto prima con gli artisti – tramite un’intervista dettagliata – ed a seguire su un approfondimento con esperti in ambito di conservazione, trasporto e tutela, per tradurre alla fine tutte le informazioni raccolte in una scheda tecnica che accompagni l’opera insieme all’autentica. Come ormai è risaputo, l’integrità del contemporaneo può essere minata da molteplici fattori, ad esempio la tendenza a far viaggiare molto l’arte contemporanea, spesso senza le necessarie precauzioni o l’imballaggio adatto; l’allestimento in condizioni ambientali inadeguate, sia in spazi pubblici che privati; la movimentazione inappropriata, per alcune opere d’arte particolarmente rischiosa; le metodologie di manutenzione improvvisate. Altri problemi sono legati alla natura delle opere stesse, realizzate utilizzando materiali non usuali e che non hanno una consolidata tradizione di studi a livello conservativo come nel caso dell’arte antica, oppure alle metodologie di restauro. La scheda tecnica prodotta da Project Marta agevolerà la gestione e la tutela dell’opera, contenendo al suo interno tutte le specifiche utili agli operatori».
N.M.: Come è nata l’idea di questo archivio?
B. B.: «Gli ultimi anni di specializzazione universitaria – laureata in Conservazione e Diagnostica dell’arte moderna e Contemporanea – hanno coinciso con la mia collaborazione per una galleria d’arte contemporanea a Ferrara, (ndr MLB home gallery) ed è in quel contesto che mi sono resa conto di come gli artisti non avessero abbastanza interlocutori tecnici con cui confrontarsi per parlare dei materiali e delle metodologie più adatti a dare forma alle loro idee e mantenerle nel tempo. Ho deciso di concentrarmi su questo argomento per la mia tesi di laurea e da allora ho sviluppato nuovi canali e momenti di riflessione condivisi, confrontandomi prima con restauratori, conservatori, galleristi e collezionisti per individuare le domande più frequenti a cui sarebbe utile avere una risposta standardizzata, quasi automatica, e a seguire le ho modulate per rivolgerle direttamente ad un gruppo selezionato di artisti. Da allora non ho mai smesso di portare avanti questo progetto, affinando la tecnica e scendendo sempre più nel dettaglio, anche grazie al continuo confronto con colleghi restauratori e curatori, appassionati d’arte e assistenti di artisti, galleristi e piccoli collezionisti, sviluppando nel tempo una scheda tecnica sempre più completa, che oggi permette una raccolta dati di più immediata consultazione».
N.M.: Cosa sarà possibile trovare sul portale web del progetto?
B. B.: «Sul portale di Project Marta, che verrà ufficialmente messo online il 29 gennaio in occasione della presentazione ad ArteFiera, sarà possibile navigare l’archivio seguendo quattro sezioni interconnesse, suddivise per Artisti, Opere, Gallerie e Materiali. Ogni sezione raggruppa un elenco di dati da cui è possibile selezionare l’approfondimento preferito, che rimanda ad una pagina dedicata. La pagina in questione contiene un abstract del lavoro svolto, nel caso di un’Opera d’arte sarà un sunto tecnico rispetto ai materiali e le tecniche utilizzate per la sua realizzazione, corredato da estratti dell’intervista ad artista. Nel caso delle pagine dedicate ad Artisti e Gallerie, si tratta di riferimenti ai soggetti che hanno collaborato con Project Marta ed hanno piacere di far conoscere il proprio lavoro ai nostri futuri utenti. Ed infine la sezione Materiali, che verrà curata con un team di restauratori ed operatori esperti nella tutela del contemporaneo, per offrire un riferimento a cui gli stessi artisti, ma anche altri colleghi e curiosi potranno far riferimento per conoscere – tramite l’abstract – le linee guide sulla natura e le caratteristiche tecniche dei materiali. In particolare la sezione Opere e la sezione Materiali permettono di inoltrare una richiesta di consultazione delle schede tecniche realizzate. Queste ultime verranno messe a disposizione previa registrazione del richiedente ed autorizzazione del committente, il tutto coordinato da strumenti legali messi a punto ad hoc».
N.M.: Oltre alle schede tecniche in un futuro pensate di offrire anche consulenze in materia di conservazione?
B. B.: «Assolutamente, è già una possibilità concreta dal momento che sono attive collaborazioni importanti, ad esempio con il gruppo assicurativo di Banca Sella, Brosel assicurazioni, che dedica particolare attenzione alla tutela delle collezioni private attraverso un’equipe di fiducia, e con studi di restauro da anni attivi in Italia e all’estero in particolar modo sul contemporaneo. Project Marta nasce come servizio tecnico dedicato a collezionisti di ogni calibro ed artisti più o meno emergenti, e punta molto sull’accessibilità anche economica delle schede, proprio perché si vuole offrire a tutti la possibilità di accedere ad una tipologia di archiviazione e cura delle proprie opere puntuale e professionale, come fino ad oggi è stato possibile forse solo a grandi Fondazioni e realtà museali».
N.M.: Da quando sarà pienamente operativo il progetto?
B. B.: «Il primo banco di prova di Project Marta è stato importante e decisivo per strutturare il servizio, ed ha trovato casa presso il Centro di Conservazione e Restauro di Venaria (CCR) attraverso il progetto Interview with art, in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Nel 2016 si è concluso con successo questo percorso, che ha visto sotto esame cinque opere della Fondazione, le quali sono state studiate e schedate con la collaborazione degli studenti del quarto anno del corso di restauro del CCR ed i loro docenti e referenti. Dopo aver realizzato le interviste tecniche, Project Marta ha consegnato le informazioni raccolte al gruppo di lavoro del CCR perché potesse impostare il miglior piano conservativo possibile. Dal 29 gennaio 2017, con il lancio del sito di Project Marta, il servizio sarà ufficializzato e aperto a chiunque voglia far realizzare una scheda tecnica o collaborare con noi perché venga offerta questa possibilità, in particolare a collezionisti ed artisti, perché sappiano che è possibile consegnare o acquisire un’opera in maggiore sicurezza».