Archiviata la Frieze Week con le sue aste serali di arte italiana e contemporanea, è tempo di tornare nel nostro Paese dove è iniziato il conto alla rovescia per ArtVerona | Art Project Fair (Veronafiere, 13-16 ottobre 2017), la fiera che inaugura la sessione autunnale del mercato italiano dell’arte. In attesa di condividere il nostro reportage dagli stand della kermesse scaligera, che aprirà ufficialmente i battenti venerdì 13 ottobre, vediamo quali sono le principali novità di quest’anno introdotte della nuova direttrice Adriana Polveroni e le tante opportunità che Verona offrirà durante questa settimana agli Art Lovers che arriveranno in città.
ArtVerona… una fiera con il collezionista al centro
Può sembrare una banalità sottolineare l’attenzione di una fiera d’arte per il collezionista. Ma non è proprio così. Se tutte le manifestazioni fieristiche curano i rapporti con i loro clienti, ArtVerona | Art Project Fair ha fatto del rapporto con i collezionisti la sua bandiera. Un rapporto che quest’anno appare ancor più rafforzato dalla nuova direzione artistica di Adriana Polveroni che prosegue il percorso della fiera per dare corpo al binomio collezionismo d’arte-impresa. E’ nato così, il 9 aprile scorso, il Consorzio Collezionisti delle Pianure, un gruppo di 30 selezionati collezionisti, con punti di vista e sguardi differenti, ma portatore di una visione meno singolare e più condivisa del collezionismo.
Il Consorzio è l’evoluzione di un progetto sulla figura del collezionista che la manifestazione ha messo al centro della propria attività e programmazione, facendola diventare protagonista attiva del sistema dell’arte italiano: un prezioso e originale strumento di sostegno ad ArtVerona nella valorizzazione degli investimenti culturali d’impresa. Al Consorzio si affiancano poi, nei giorni di fiera, il progetto editoriale Critical Collecting – ideato e curato da Antonio Grulli con l’obiettivo di ridefinire la sfera d’azione stessa di un collezionismo troppo spesso legato al semplice momento dell’acquisto di opere d’arte intese in senso classico, suggerendo in maniera implicita e sperimentale la possibilità di trovare nuove nicchie di mercato – e quello social di Collector Studios: progetto editoriale basato sul profilo Instagram della fiera. Due progetti che, da prospettive diverse, contribuiscono ad indagare il fenomeno del collezionismo. E sempre dalla centralità del collezionismo nasce anche Primo Amore, piattaforma che vuole indirizzare il pubblico e un collezionismo più giovane verso opere di qualità, ma dal facile accesso economico, entro i 5.000 euro.
Ma veniamo alla fiera in senso stretto. Un focus sul valore dell’italianità, l’ingresso di nuove gallerie di ricerca rivolte a un nuovo collezionismo e iniziative inedite e sempre più attrattive per il fuori fiera. Sono queste le principali novità della 13ª edizione di ArtVerona guidata dalla nuova direttrice artistica, Adriana Polveroni. Dopo l’affinamento e il crescente successo delle ultime edizioni, la manifestazione si presenta quindi rinnovata nella proposta espositiva e culturale. Cinque le sezioni espositive: Grand Tour e Scouting, novità di quest’anno, Main Section, Raw Zone e i8-spazi indipendenti. Qui troveranno spazio 140 gallerie – di cui 30 presenti per la prima volta a Verona – 14 nuove realtà indipendenti e le 20 del settore editoria. Il tutto suddiviso, come da tradizione, in due padiglioni: uno prevalentemente dedicato agli artisti storicizzati, l’altro indirizzato verso gli artisti delle ultime generazioni.
Tema portante di questa edizione: Viaggio in Italia #backtoitaly. Una scelta di campo importante che evidenzia la vocazione italiana della fiera veronese e la sua volontà di sostenere gli artisti e il mercato che li rappresenta per estendersi ai musei, quale conclusione naturale di un percorso che comincia dall’azione di scouting delle gallerie. Con questo tema, ha spiegato infatti già a maggio Adriana Polveroni, ArtVerona intende «comunicare non solo il fascino che l’Italia ha esercitato sugli artisti nelle epoche passate, ma anche le nuove generazioni artistiche. Si tratta di un confronto necessario – ha concluso la nuova direttrice artistica della fiera – per tornare a valorizzazione l’arte italiana e i suoi artisti anche nei grandi appuntamenti internazionali». Ma il “Viaggio in Italia” disegna anche uno scenario complesso, una realtà molto diversa dal “Paese dove fioriscono i limoni” celebrato da Goethe. E le gallerie più giovani e di ricerca sono proprio chiamate a confrontarsi sull’attuale criticità di questo tema.
Coerente con questa impostazione che si pone nel vivo della scena contemporanea e volendo fare di un appuntamento di mercato un’occasione anche per produrre cultura, ArtVerona porta poi avanti l’impegno nel promuovere ll sistema dell’arte nei suoi diversi segmenti. Anzitutto con Level 0, che vede i direttori dei principali musei d’arte contemporanea scegliere altrettanti artisti da esporre nei propri spazi, ma anche attraverso l’istituzione di nuovi premi tra cui Sustainable Art Prize, nato da una collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia dedicato al tema della sostenibilità e il Premio Fotografia under 40 che sottolinea la trasversalità di questo medium nell’attuale produzione artistica. Si riconfermano inoltre il Premio Icona, OTTELLA for GAM, Display, il Fondo Privato Acquisizioni, e il premio i8 – spazi indipendenti.
Collateral… il “fuori salone” che porta l’arte in città
Come ogni fiera che si rispetti anche ArtVerona ha il suo “fuori Salone”: Collateral. Tre gli appuntamenti di quest’anno: la mostra Il mio corpo nel tempo. Lüthi, Ontani, Opalka, in programma dal 13 ottobre al 28 gennaio alla Galleria d’Arte Moderna A. Forti-Palazzo della Ragione di Verona, curata da Adriana polveroni e Patrizia Nuzzo. La mostra indaga il concetto del tempo e il suo disvelarsi nel corpo, attraverso i percorsi e le opere dei tre artisti. Il susseguirsi delle immagini, nelle quali a volte con fatica si riconosce l’uomo odierno, rivela un percorso artistico di estrema coerenza e di grande fascino, dall’inizio fino ad oggi, ciascuno secondo il proprio linguaggio. Rigorosamente formale e quasi minimalista, nel caso di Opalka. Libero e con accenti ironici, che spazia dalla fotografia all’installazione per Lüthi. Quasi barocco, saturo di colori e volutamente citazionista per Ontani.
Iconofilia e iconoclastia sono, invece, i temi della mostra Iconoclash. Il conflitto delle immagini, al Museo di Castelvecchio dal 13 ottobre al 7 gennaio, curata da Antonio Grulli in collaborazione con i collezionisti Diego Bergamaschi e Marco Martini (Eddy Merckx). Questo progetto, che vede 33 opere date in prestito da 21 collezionisti del Consorzio Collezionisti delle Pianure, intende mettere al centro la figura del collezionista, imprescindibile protagonista del sistema dell’arte, per proseguire il confronto già avviato nelle passate edizioni.
Ospite d’eccezione a Verona durante la fiera, sabato 14 ottobre alle 21.00, Daniel Spoerri con un Banchetto Palindromo, esclusiva cena-performance, organizzata in collaborazione con la Galleria Boxart di Verona (evento a pagamento e su prenotazione; massimo 100 posti) e patrocinato dal Comune di Verona. L’evento propone la versione “palindroma” del banchetto, la più complicata da realizzare, di fatto concretizzatasi solo altre due volte nella carriera di Spoerri e mai in Italia. La cornice scelta è lo storico Palazzo dei Mutilati di fronte al quale verrà inaugurata la sera stessa una mostra personale dell’artista dal titolo Riordinare il mondo, a cura di Marco Bazzini (la mostra si tiene alla Galleria Boxart di Verona dal 15 ottobre al 31 gennaio).
Infine il Festival Veronetta: il programma di installazioni, mostre, dj set, performance, workshop e talk, che, passando da luoghi istituzionali come la Soprintendenza, l’Università, l’ESU e il Teatro Camploy, coinvolge associazioni come Morse per la IV^ edizione del Path Festival, e, per La seconda notte di quiete curata da Christian Caliandro, esercizi commerciali, botteghe, bar e osterie dell’omonimo quartiere, ricco di storia e dalla forte identità, a due passi dal centro città.