Dopo una evening sale non brillantissima e una day sale decisamente più “continua”, ma senza aggiudicazioni di rilievo, la l’asta di moderna e contemporanea di Sotheby’s Italia chiude con totale di 7.788.500 euro diritti inclusi, con percentuali di vendita del 63% in lotti e del 66% in valore. Non una grande performance, penalizzata in primo luogo dall’asta da una prima tornata dove, dei 47 i lotti in “gara” ben 22 non hanno trovato un nuovo proprietario e questo porta il tasso di vendita a poco più del 53% un po’ bassino, vista la qualità del catalogo messo insieme dallo staff di Palazzo Serbelloni che, evidentemente, non è stato premiata. La causa? Molto probabilmente un calendario di eventi al limite del sostenibile con anche due aste al giorno. E un’offerta spesso di ottima qualità. Una situazione che rischia, come ha fatto stasera, di distogliere l’attenzione di un collezionismo dalle disponibilità certo non illimitate. Tanto che viene in mente quanto successo a Londra un paio di anni fa, quando i galleristi di Frieze Masters di lamentarono del fatto che i troppi eventi fieristici ed espositivi in città frenavano gli acquisti: il collezionista passava, opzionava un lavoro e poi, via per un’altra fiera, una galleria, un’asta. Con il risultato che quella prima opzione non si concretizzava in un acquisto perché intanto aveva trovato un altro lavoro e, finito il tempo a disposizione, comprava quello e non la prima scelta.
Detto questo, nella serata di ieri da Sotheby’s non sono mancati i momenti degni di nota, come nel caso dei due record che hanno illuminato la sale room milanese. Il primo è di Leoncillo, il cui Senza titolo del 1949 al lotto n. 13 è stato conteso fino a salire a 175.000 euro di hammer price, ben oltre la stima massima di 150.000 euro. Il secondo di Alik Cavaliere e arriva proprio sul finale quando, al lotto 48 che chiude l’evening sale di ieri, sale in scena Mezzo albero con mele, scultura del 1971 valutata in catalogo 50-70.000 euro. Qui le offerte non superano, in realtà, le aspettative e il martello batte a 68.000 euro ma tanto basta per rinnovare il primato d’asta dell’artista romano.
Quelli appena citati sono, però, tra i pochi guizzi di un’asta partita con un ritmo fiacco: i primi due lotti che non raggiungono la stima minima, un primo invenduto – il lotto 3 con il bel Senza titolo di Claudio Parmiggiani del 1975 -; il primo top lot della serata, lo specchiante di Pistoletto che si è guadagnato la copertina del catalogo (Il Fotografo, 1975) che rispetta le aspettative e niente di più. I due Agnetti che non conquistano e così il primo Albers. Passati i primi 12 lotti, l’unico risultato netto, positivo, è quello del Senza titolo di Alighiero Boetti, uno dei suoi celebri ricami su tela del 1988 e presentato al lotto 7: parte da una stima in catalogo di 250-350.000 euro ma le offerte salgono e salgono ancora, fino a fermarsi a 440.000 euro quando il martello batte sul rostro.
Passato il lotto 13 con il record di Leoncillo, l’asta appare ancora più in affanno: delle 16 opere successive, 10 rimangono invendute e due non raggiungono la stima minima. Unica eccezione il lotto 22 dove troviamo, ancora una volta, Alighiero Boetti con Alternando da uno a cento e viceversa del 1977-78, un arazzo che si colloca al centro del periodo di maggior sperimentazione dell’artista e valutato 400-600.000 euro. Ancora una volta le offerte volano e il martello risuona solo quando si arriva a 753.000 euro. Nel frattempo, tranne Komposition al lotto 15, tutti i lotti di Dorazio hanno fallito la vendita e così l’Achrome di Manzoni al lotto 20. Vanno meglio Scarpitta, con il suo Gravity del 1964 che centra le attese con un hammer price di 450.000 euro, e Afro il cui dipinto Per l’uccello del tuono viene battuto a 110.000 euro.
A questo punto, però, la vendita sembra cambiare passo e dal lotto 30 al lotto 36 Sotheby’s non sbaglia un colpo, anche se non si registrano aggiudicazioni sopra le righe. I Fontana, il secondo Scarpitta (Goal Tender) Morandi, Magnelli, il secondo Manzoni. Tutti trovano un acquirente centrando, più o meno, le attese. A questo punto un nuovo stallo: ancora un guizzo di Boetti, veramente inarrestabile questa sera, e poi più niente fino al record di Alik Cavaliere che chiude la serata. Nella seconda tornata, del 30 novembre, nessuna aggiudicazione di rilievo anche se il ritmo è stato forse più costante e ha permesso di migliorare i tassi di venduto.
NOTA: salvo dove indicato diversamente le aggiudicazioni riportate consistono nel solo prezzo di martello (diritti esclusi)