Da solo ha realizzato quasi il 20% del fatturato totale dell’evening sale di Sotheby’s di stasera, con un record incredibile, ad un passo dai 10.000.000 di sterline. Stiamo parlando di Banksy, l’artista inglese che non smette di far parlare di sé, ieri per trovate come l’opera che si “autodistrugge” in asta o per le misteriose apparizioni nella Venezia della Biennale, oggi con un risultato che definire sopra le righe è decisamente un eufemismo.
Dopo il buon risultato di Phillips di ieri sera – 25.877.250 £ di fatturato (inclusi i diritti d’asta) e 7 nuovi record tra i quali quello di Alex Katz realizzato con lo stupendo Blue Umbrella I del 1972 – anche la serata di Sotheby’s parte bene segnando subito un primato d’asta per l’americata Nicole Eisenman la cui tela di grandi dimesioni Close to the Edge (2015) viene battuta per 520.000 di hammer price superando il precedente record di circa 426.000 £.
Poi un rallentamento, il primo invenduto e il guizzo di Manzoni, buon preludio per la Thinking Italian di domani: il Achrome al lotto 4 si ferma ad un passo dalla stima massima raggiungendo i 980.000 £ di martello. Ottima anche l’aggiudicazione di Jean Dubuffet con Mélancolie, che doppia la stima massima superando i 2 milioni, mentre il primo Fontana della serata la supera di un soffio fermandosi a quota 1.700.000 £.
Ma l‘arte italiana, inserita a pieno titolo nella evening sale di Sotheby’s che, ormai da due anni, non batte più la sua Italian Sale, parte molto bene e il secondo record della serata e, a suo modo, made in Italy e porta il nome di Salvatore Scarpitta che raggiunge i 2.100.000 £ di hammer price con Housing Developed del 1960.
Si procede così abbastanza spediti, ma con una parte centrale dell’asta decisamente più fiacca e dai risultati non sempre all’altezza delle aspettative. Ecco però che sulla scena sale Devolved Parliament, la grande tela del 2009 di Banksy, presentata in catalogo al lotto 28 con una stima di 1.500.000-2.000.000 £.
Il primato è nell’aria, considerando che il precedente record, risalente a 10 anni fa, è di appena 867.340 £ (buyer’s premium escluso). E infatti i bidder non si fanno sfuggire il colpo e l’opera, che ritre un parlamento britannico in mano alle scimmie e (ri)apparsa a fine marzo al Bristol Museum & Art Gallery – l’artista in quell’occasione postò una foto sul suo account Instagram scrivendo: «L’ho fatto dieci anni fa. Il museo di Bristol l’ha riproposto per rimarcare il giorno della Brexit» -, vola a 8.500.000 £ di hammer price che, aggiunto il buyer’s premium, fanno ben 9.879.500 pound di aggiudicazione. Un record incredibile, appunto.
Per il resto l’asta scivola via senza troppi scossoni – giusto Georg Baselitz con Mein Karren fa registrare un’aggiudicazione brillante doppiando quasi la stima massima con i suoi 1.300.000 £ di prezzo di martello – e alla fine l’asta si chiude con un tasso di venduto di oltre il 90% e un totale di 54.386.250 £ (buyer’s premium incluso), pienamente in linea con le aspettative anche se lontano dai fasti del passato, a conferma di un mercato mediamente più moderato anche se capace di gesti un po “folli” come l’offerta per l’opera del misterioso artista di Bristol.
NOTA PER IL LETTORE: salvo dove indicato diversamente, i prezzi riportati nell’articolo non includono i diritti d’asta