Come per tutti i settori economici l’emergenza Covid-19 è stata un vero stress test per il mercato dell’arte. Centinaia gli eventi rimandati o cancellati. Eppure il cuore del mercato continua a pulsare grazie all’online che, una volta di più, si dimostra un asso nella manica per chi ne sa sfruttare le opportunità.
All’avanguardia in questo campo, almeno per quanto riguarda il nostro Paese, è Finarte. La casa d’aste milanese, infatti, è una delle poche in Italia, se non l’unica, ad avere al proprio interno un’unità specilizzata in informatica, digital marketing e business analysis guidata dall’ingegnere informatico Andrea Cremascoli.
Una scelta lungimirante, che all’arrivo del lockdown gli ha permesso di non essere colti impreparati e di poter reagire in tempi rapidissimi, come testimonia l’ultima asta di Fotografia che non solo ha sfiorato i 400.000 euro di fatturato, ma ha visto crescere, e non di poco, la partecipazione di acquirenti stranieri.
Ne abbiamo parlato con Kimico Bossi, Senior Advisor e Senior Specialist di Arte Moderna e Contemporanea della casa di Via Paolo Sarpi.
Nicola Maggi: La vostra ultima asta di fotografia è la dimostrazione che grazie all’online il mercato va avanti… un bel segnale anche per il futuro…
Kimico Bossi: «In questo particolare momento è stato sicuramente un risultato concreto e incoraggiante che, nonostante la chiusura al pubblico per la partecipazione in sala, ha visto comunque una numerosa partecipazione da remoto. Siamo quindi stati molto soddisfatti del risultato ottenuto che è stato anche frutto di un ottimo lavoro di squadra nella gestione di questa situazione di “emergenza” nella quale ci siamo trovati».
N.M.: Come avete sviluppato le vostre strategie e canali online per far fronte all’emergenza di queste settimane?
K.B.: «Parlando nello specifico dell’asta di Fotografia, la conversione di alcuni investimenti di marketing dall’offline all’online – dovuta alla situazione contingente nella quale ci siamo trovati – ha sicuramente aiutato a raggiungere più facilmente il pubblico straniero tramite il web. L’esposizione dell’asta, che date le disposizioni è stata chiusa al pubblico, è stata presentata esclusivamente online sui nostri social con un video narrativo del capo dipartimento e delle mini-clip create ad hoc e pubblicate su Instagram.
N.M.: In che tempi siete riusciti a partire tutto e quali sono state le principali difficoltà riscontrate?
N.M.: Allargando la prospettiva, nei vostri settori di attività che risposta state avendo da parte dei vostri collezionisti?
K.B.: «Questa situazione ha spinto i nostri clienti a registrarsi sulla nostra piattaforma digitale per assistere all’asta live in diretta video e anche a seguirci in modo più assiduo sui nostri vari presidi online; questa situazione ci ha in qualche modo aiutato ad abbattere il muro della diffidenza di alcuni nostri clienti verso il “virtuale”. Questo ci incoraggerà a sperimentare ancora nuovi strumenti e se saremo bravi mantenere alto il coinvolgimento online, probabilmente in futuro vedremo un incremento della partecipazione e delle vendite da remoto».
N.M.: Da un punto di vista geografico e anagrafico quali sono i collezionisti più attivi online?
K.B.: «Gli utenti più attivi online sono quelli nella fascia d’eta compresa tra 25 e 45 anni, per la prevalenza uomini. Geograficamente la distribuzione corrisponde quasi perfettamente al profilo del nostro cliente tipo: abbiamo quindi al primo posto i francesi, seguito da americani, tedeschi e successivamente gli italiani».
N.M.: Volendo fare un raffronto tra i dati di questi giorni e quelli che abitualmente avete sulla vostra piattaforma che trend registrate?
K.B.: «Abbiamo notato sicuramente un incremento degli utenti che si sono registrati online sulla nostra piattaforma e la partecipazione live ha visto un incremento del 100%. I lotti aggiudicati online sono stati circa il 60% quando solitamente variavano (a seconda delle aste) tra il 20 e il 30%. Abbiamo praticamente convertito tutte le partecipazioni della sale in partecipazioni da remoto tramite la nostra piattaforma».
N.M.: Riuscite a rispettare la vostra tabella di marcia o, comunuque, la situazione vi ha imposto di far slittare alcuni eventi?
K.B.: «Per le prossime settimane stiamo organizzando altre aste online, alcune anche completamente da remoto con tutti gli operatori dell’asta comodamente a casa propria. Abbiamo anche in serbo delle sorprese, delle “chicche” che eravamo in attesa di presentare al pubblico e che ora stiamo pensando di inserire proprio all’interno del nuovo calendario “riadattato” che andremo a presentare nei prossimi giorni. In seguito speriamo poi senz’altro di poter ritornare ad affiancare ai canali innovativi quelli nostri tradizionali. Dati gli sviluppi di questi ultimi giorni però non possiamo ancora definire in modo definitivo quali saranno le date delle prossime aste».
N.M.: Quali sono i prossimi appuntamenti importanti che avete in calendario?
K.B.: «Sicuramente le aste importanti che tutti aspettano sono quella di Gioielli, Orologi, Argenti e Monete e quella di Arte Moderna e Contemporanea che si terrà a maggio. Tra aprile e maggio avremo anche una bella asta di Grafica Internazionale e Multipli d’Artista, un settore che Finarte segue con attenzione dal 2015 e che dopo alcuni anni di oblio sta godendo finalmente dei giusti riconoscimenti sia a livello museale che a livello fieristico, con la nascita di manifestazioni come WopArt a Lugano, sezioni speciali del Fiac a Parigi e di Artissima a Torino senza trascurare la Fine Art Print Fair a New York, appuntamento annuale che vede il contemporaneo coinvolgimento dei musei della Grande Mela con mostre dedicate. L’altro appuntamento importante sarà quello di ottobre a Padova con l’asta di Automotive. Sarà un’asta importante che al suo interno vedrà battuti anche i lotti che avevamo già raccolto per l’asta a tema Mille Miglia che però è stata cancellata».