La biografia di Rolly Marchi è piena di amori: il giornalismo, la scrittura, la montagna, la neve e specialmente idee e progetti sempre innovativi, sul terreno della competizione agonistica, ma anche su quello della solidarietà. Con queste parole, nel 2003, il celebre giornalista trentino ricevette il Premio Alvise Cornaro. A quegli amori, pubblici e ben noti a tutti gli amanti dello sport e, in particolare, dello sci – Marchi è stato l’unico giornalista, pensate, a seguire ben 23 edizioni dei Giochi olimpici invernali – ne va aggiunto oggi un altro. Forse meno noto al grande pubblico: quello per l’arte.
A farcela scoprire, la prossima asta di Arte Moderna e Contemporanea della casa d’aste Il Ponte che si terrà martedì 21 luglio nel milanese Palazzo Crivelli in due tornate (ore 10 – 15.30). Cuore del catalogo della casa di Via del Pontaccio è infatti proprio la collezione di Rolly Marchi e della moglie Graziella. Grandi amanti dell’arte e assidui frequentatori di gallerie quali Il Milione, L’Ariete, Marconi e Il Naviglio, scelsero le opere guidati da uno straordinario gusto estetico. Grazie al rapporto privilegiato con artisti quali Dino Buzzati, Renato Guttuso, Lucio Del Pezzo, Valerio Adami, Giosetta Fioroni, Jean-Michel Folon, Carlo Guarienti, Ennio Morlotti, Mario Rossello, Roger Selden, che erano stretti amici di famiglia, acquistarono e scambiarono con essi molti lavori.
Oltre a questo nucleo, il catalogo del Ponte – 154 lotti in tutto, ammirabili grazie al tour virtuale – offre al suo pubblico, sulla scia del crescente interesse per le opere su carta, una sezione ad importanti grafiche e multipli di artisti internazionali tra i quali: Christo, Sol LeWitt, Andy Warhol, Joseph Beuys con “Capri-Batterie” 1985 (stima d’asta € 7.000–9.000), Pablo Picasso, Lucio Fontana, due opere di Tancredi, Joan Mirò, Hans Hartung, Sonia Delaunay, Man Ray, Marino Marini, Alberto Burri, Henry Moore, Hans Arp e Lynn Chadwick.
Il Novecento è ben rappresentato da uno storico olio su tavola di Enrico Prampolini, disegni di Mario Sironi ed opere di Piero Marussig, Giorgio de Chirico, Ottone Rosai, un rarissimo bronzo di Mino Rosso del 1932 (stima d’asta € 12.000-18.000) e un’opera storica di Armando Pizzinato del 1947.
Tra i principali autori dell’astrattismo si ritrovano Mario Radice con un’opera del 1940, Mauro Reggiani, Carla Badiali e Atanasio Soldati accanto ai maestri della Pop Art quali Mario Schifano, Franco Angeli, Tano Festa, Giosetta Fioroni e Franco Angeli con un’opera di oltre tre metri.
In evidenza, inoltre, un nucleo di opere di artisti cinesi: Hsiao Chin, Hsia Yan, Li Yuan Chia, Ho Kan, Kuniyoshi Kaneko, Yayoi Kusama, e nomi di grande richiamo per il mercato latino americano quali Roberto Matta con “Senza titolo” un olio su tela del 1960 circa (stima d’asta € 35.000–40.000), Rodolfo Nieto, Augustin Cardenas.
Immancabili Mimmo Rotella con il décollage su tela “Cosmico” 1955 (stima d’asta € 18.000–25.000), Alighiero Boetti con “Inaspettatamente”, un ricamo del 1987 (stima d’asta € 15.000– 25.000), due opere di Tancredi, Mario Merz, Ennio Morlotti, Valerio Adami con “La tenda”, un olio su tela del 1965 (stima d’asta € 10.000-12.000), Irma Blank con “Radical Writings” 1990 (stima d’asta € 8.000-12.000).
Abbiamo poi Emilio Scanavino, con una tela di grandi dimensioni, Gianni Dova con un grande olio del 1961 (stima d’asta € 7.000–9.000), Lucio Del Pezzo con un pezzo storico, “Grande Casellario” del 1965 (stima d’asta € 7000–9.000), Giorgio Cavallon, Pierre Alechinsky, una tecnica mista su carta di Wols (stima d’asta € 8.000–12.000) e una carta di Hans Hartung del 1961 (stima d’asta € 15.000-20.000) e infine Schumacher con un’opera del 1959. La scultura, infine, si riconferma protagonista con opere di Pietro Consagra, Umberto Mastroianni, Gio’ Pomodoro, Lothar Fischer, Igor Mitoraj, Fausto Melotti, Max Ernst e Matteo Pugliese.