Prosegue la tendenza positiva del mercato italiano delle aste di arte moderna e contemporanea che ha chiuso il 2022 con un totale complessivo di 136.906.822 € (diritti inclusi), che segna una crescita del +3.1% sul 2021.
Un fatturato record che si inserisce in un contesto internazionale estremamente positivo per il mercato dell’arte, a dispetto di una situazione geopolitica ed economica decisamente negativa.
Nonostante la chiusura positiva, il secondo semestre dell’anno mostra i segni di un leggero rallentamento che sembra seguire l’andamento di un’economia italiana che, come messo in evidenza dall’EY Italian Macroeconomic Bulletin, dopo aver “mostrato una forte dinamicità nei primi tre trimestri del 2022” ha visto aumentare le incertezze nell’ultimo trimestre dell’anno.
Incertezza che gli indicatori evidenziano anche per l’anno appena iniziato e “conseguenza dell’elevata inflazione e del suo effetto sul reddito disponibile reale delle famiglie e sui costi delle imprese”.
Secondo semestre in flessione per le aste di moderna e contemporanea
Dopo un primo semestre di aste che si era chiuso con un +7% nel fatturato rispetto allo stesso periodo del 2021, infatti, la seconda parte dell’anno ha fatto registrare una lievissima flessione del -0.02%, con il totale che si è fermato a 76.960.819 €. Si tratta del primo segno negativo dopo cinque semestri di crescita costante.
A determinarlo, in primo luogo, un calo sensibile dei prezzi medi di aggiudicazione che sembrano faticare a tornare ai livelli raggiunti negli anni immediatamente precedenti l’era Covid. Mediamente, infatti, i lotti venduti nel secondo semestre si sono attestati su un valore di 5.714 euro, in calo del -13% rispetto al primo periodo del 2022 e addirittura del -24% rispetto al secondo semestre 2021.
Questo anche se, nella seconda metà dell’anno, si sono avute più aggiudicazioni milionarie che in passato: 5 quelle realizzate da luglio a dicembre che, sommate a quelle del primo semestre, portato in tutto a 10 le opere a sei zero battute in Italia nel corso nel 2022, tra le quali la Natura morta (1959) di Giorgio Morandi venduta per 3.423.000 € il 24 novembre durante la Contemporary Auction di Sotheby’s Italia e divenuta l’opera d’arte moderna e contemporanea di maggior valore mai venduta all’asta nel nostro Paesi.
# | AUTORE | TITOLO | ANNO | AGGIUDICAZIONE* | CASA D’ASTE |
1. | Giorgio Morandi | Natura morta | 1959 | 3.423.000 € | Sotheby’s |
2. | Alighiero Boetti | Colonna | 1968 | 1.668.500 € | Sotheby’s |
3. | Giorgio Morandi | Natura morta | 1952 | 1.454.250 € | Farsetti Arte |
4. | Lucio Fontana | Concetto spaziale, New York | 1962 | 1.245.000 € | Sotheby’s |
5. | Henryk Stazewski | Relief n.8 | 1969 | 1.003.000 € | Sotheby’s |
6. | Lucio Fontana | Concetto spaziale, Attesa | 1965-66 | 972.250 € | Farsetti Arte |
7. | Carlo Carrà | Nuotatori | 1929-30 | 911.999 € | Farsetti Arte |
8. | Lucio Fontana | Concetto spaziale | 1962 | 756.000 € | Sotheby’s |
9. | Lucio Fontana | Concetto spaziale, Attesa | 1968 | 662.460 € | Finarte |
10. | Alighiero Boetti | La metà e il doppio | 1979 | 600.000 | Il Ponte |
Infine, è interessante notare come anche quest’anno il secondo semestre sia quello che ha totalizzato il fatturato più alto, confermando un trend nell’andamento del nostro mercato che ormai diventato tipico dell’era post-covid. Fino al 2019, infatti, erano i primi sei mesi dell’anno a far registrare gli incassi maggiori nelle saleroom italiane.
Nello specifico, nell’anno appena concluso le aste dei primi sei mesi hanno totalizzato 59.946.002 €, mentre nel secondo semestre il fatturato è stato, come detto, di 76.960.819 €. Una nota di “colore” che la dice lunga su come la pandemia abbia segnato le nostre abitudini.
Aumentano i lotti venduti, ma crollano i prezzi
La variazione negativa nei prezzi medi di aggiudicazione registrata in modo più marcato nel secondo semestre, ma già in atto nella prima parte dell’anno, ha portato ad una riduzione significativa dei prezzi di vendita medi, passati in un anno da 7.306 a 6.055 euro.
Un calo che ha interrotto, sul nascere, la ripresa iniziata nel 2021, immediatamente dopo il momento più duro della pandemia, quando i prezzi erano crollati addirittura a 5.374 euro, toccando il punto più basso di sempre. Nel biennio 2018-2019 erano invece risaliti sopra quota 10.000 euro, “vetta” che non veniva superata dal 2009.
Se i prezzi sono calati, lo stesso non si può dire però del numero dei lotti offerti in asta, saliti complessivamente a 33.611, contro i 26.913 del 2021. Crescita trainata dai cataloghi del secondo semestre che hanno proposto in vendita 19.823 opere. E in crescita è stato anche il numero delle opere aggiudicate, aumentato del 24% rispetto all’anno precedente, con un tasso di venduto in lotti 67%. In aumento rispetto al 66% del 2021.
La top 10 del 2022
Infine, diamo uno sguardo alle 10 aggiudicazioni più alte del 2022, tutte (cosa rara) sopra il milione. Una Top 10, quella dello scorso anno, dominata da Giorgio Morandi con 5 opere, tra le quali la già citata natura morta del 1959 venduta da Sotheby’s a Milano per 3.323.000 euro. Dal punto di vista della case d’asta, protagonista incontrastata della classifica è invece Sotheby’s con 8 delle aggiudicazioni più alte dell’anno, affiancata dalla pratese Farsetti Arte con due delle vendite più ricche dell’anno.
# | AUTORE | TITOLO | ANNO | AGGIUDICAZIONE* | CASA D’ASTE |
1. | Giorgio Morandi | Natura morta | 1959 | 3.423.000 € | Sotheby’s |
2. | Giorgio Morandi | Natura morta | 1932 | 1.695.249 € | Farsetti Arte |
3. | Alighiero Boetti | Colonna | 1968 | 1.668.500 € | Sotheby’s |
4. | Giorgio Morandi | Natura morta | 1948 | 1.547.500 € | Sotheby’s |
5. | Giorgio Morandi | Natura morta | 1952 | 1.454.250 € | Farsetti Arte |
6. | Lucio Fontana | Concetto spaziale, New York | 1962 | 1.245.000 € | Sotheby’s |
7. | Giorgio Morandi | Natura morta | 1960 | 1.220.800 € | Sotheby’s |
8. | Domenico Gnoli | Mise en plis n. 1 | 1964 | 1.184.500 € | Sotheby’s |
9. | Mario Schifano | Milano | 1962 | 1.027.200 € | Sotheby’s |
10. | Henryk Stazewski | Relief n.8 | 1969 | 1.003.000 € | Sotheby’s |