La casa d’aste Il Ponte di Milano si prepara ad accogliere gli appassionati d’arte e collezionisti per l’atteso appuntamento primaverile dedicato all’arte moderna e contemporanea, in programma il 23 e 24 maggio.
Si inizia alle ore 15 di martedì prossimo con i primi 101 lotti; una selezione accurata di opere d’arte che attraversano tutto il XX secolo, tra futurismo e corrente Informale, fino ad arrivare ai primi anni 2000.
Tra i top lot in catalogo spiccano il lotto 51 valutato tra i 100.000 e 150.000€. Si tratta di un’opera di Victor Vasarely, Boreal del 1973, un acrilico su tela dove la deformazione degli elementi della composizione crea un effetto ottico simile a un rigonfiamento sulla superficie piana del dipinto, inducendo uno stato di instabilità nell’osservatore.
Al lotto 57 troviamo poi Carla Accardi con Inversamente al senso, una pittura vinilica su tela con una stima di 80.000-100.000€. In questo lavoro, l’artista riduce le forme all’essenziale, eliminando ogni significato simbolico caratteristico del suo stile astratto.
Altro artista da menzionare è sicuramente Giorgio de Chirico con i lotti 21 e 37, nei quali vediamo la presenza di un soggetto caro all’artista: cavalli all’aria aperta. Nel lotto 21, Cavalieri sulla spiaggia, si nota un rimando alla Grecia, terra d’origine dell’artista, con un paesaggio che richiama quello della partenza degli Argonauti.
Tra le sculture proposte in asta, spicca il lotto 22 di Marino Marini, Piccolo cavaliere del 1944 (stima 45.000-55.000€), un bronzo che presenta un soggetto ricorrente nella produzione di Marini. Il gioco di contrasti tra la stabilità del cavallo e il movimento del cavaliere crea un senso di tormento, che sembra rimandare al tormento degli eventi del secolo scorso. Un’altra scultura di rilievo è il marmo bianco di Igor Mitoraj (lotto 38), un busto monco che richiama la scultura classica, ma che crea al tempo stesso una personale mitologia legata al senso di fatica del vivere e allo scorrere del tempo.
Nella selezione del 23 maggio sono presenti anche tre opere di Lucio Fontana, tre Concetti spaziali (lotti 58, 82 e 97), in cui l’artista esplora il rapporto tra osservatore e spazio. Le opere, caratterizzate dalla presenza di buchi sulla superficie, aprono una finestra sull’infinito, andando oltre la superficie stessa.
In catalogo anche opere di altri artisti italiani di grande rilievo, come Fortunato Depero (lotto 12), Fausto Melotti (lotto 18) e Aroldo Bonzaghi con Danzatrice (miti del ventre) del 1911-12, un esempio emblematico dell’espressionismo dell’artista. Quest’ultima opera si contraddistingue per l’uso di colori violenti e stridenti, e per un gioco di luci che enfatizza l’esplosione del movimento della danzatrice.
Altro lotto su cui porre attenzione è il lotto 41 di Giulio Turcato, Superficie lunare del 1969 un olio e tecnica mista su gommapiuma applicato su tavola. Questa superficie lunare è una ricerca iniziata già nel 1964 e si ispira alla conquista di dell’uomo nello spazio. Troviamo un campo monocromo con rigonfiamenti, cromie inusuali date dall’uso della gommapiuma.
Tra le altre opere degne di nota, troviamo il lotto 85, Cielo per A. del 1964 di Mario Schifano, un paesaggio decostruito realizzato utilizzando vernici industriali e smalto per rappresentare il paesaggio in modo dinamico e sfaccettato.
L’asta del 23 maggio include anche alcune opere di artisti internazionali, come i lotti 28 e 29 di Gustave Loiseau, post-impressionista influenzato da Monet per i soggetti raffigurati, come la città di Rouen, e per la sensibilità verso i paesaggi. Infine, il lotto 75 di Joan Mirò, Untitled XIX/XXVI del 1960, con una stima tra i 10.000-15.000€, un olio, acquerello e matita su carta.
A chiudere la prima giornata di asta, due lotti di Alighiero Boetti (100 e 101), Senza titolo (ordine e disordine), pochoir su carta del 1980 circa.
Il 24 maggio avrà luogo la seconda giornata di aste per Il Ponte, con due tornate: una alle 10 (dal lotto 102 al lotto 223) e la seconda alle 15 (dal lotto 224 al lotto 349). I lotti presentati in questa giornata hanno tutti una valutazione inferiore ai 12.000€ tranne due: il lotto 271 di Enrico Baj e il lotto 349 di Boetti.
L’opera di Enrico Baj, intitolata Feed-back, risale al 1983 è un acrilico su tela, con una stima tra i 15.000 e i 25.000€. Enrico Baj, legato al movimento dell’arte nucleare, negli anni ’80 si dedicò alla ricerca di una figurazione dell’immaginario fantastico, che portava ad un’interpretazione personale della realtà.
L’opera con stima maggiore per questa giornata è l’ultima opera ad essere esitata, il lotto 349 di Alighiero Boetti, Incontri e scontri, del 1988, che, come per la prima giornata, chiude l’asta. Quest’opera, un ricamo su tessuto, presenta scritto in verticale la frase idiomatica “incontri e scontri” con l’uso di una cromia interessante.
Molti sono i disegni presentati in asta, tra i quali evidenziamo alcuni studi di Henri de Toulouse Lautrec (lotto 135), che vede rappresentati sul recto uno studio di teste femminili e sul verso Le petite loge del 1987 (stime 800-1200€). Vi sono anche disegni con matita grassa o con tecnica mista di Mario Sironi (lotti 152-153), dei quali vorrei evidenziare i lotti 154 Montagne (2.000-3.000€) e il lotto 155 Una coppia (500-700€) del 1942 circa. Da non dimenticare anche due disegni con matita e china su carta intelata di Fortunato Depero, lotti 168 Caraffa paesana e 169 Case ai Francolini, con stime rispettivamente di 3.500-5.000€ e 4.000-6.000€.
Interessante è anche il lotto 143 di Sonia Delaunay, Variante de F. 1106 – Echarpe + Chapeau, del 1992-93, con una stima di 4.000-6.000€. L’artista di nazionalità ucraina, naturalizzata in Francia, affiancò il marito Robert nella ricerca del colore e negli studi sulla rifrazione della luce, che portavano ad un uso di colori vibranti, contrasti dinamici e un’astrazione della forma. Sonia insieme al marito Robert fondarono il movimento artistico dell’Orfismo, che si ispirava ai colori usati dai post-impressionisti e a forme tipicamente cubiste. Sonia, fin dai primi del Novecento, si legò anche al mondo della moda, occupandosi della creazione di tessuti per cappelli e abiti, un po’ come ritroviamo in questo lotto.
Tra le varie opere che saranno esitate nel pomeriggio di mercoledì 24 maggio, vorrei evidenziare l’artista Mimmo Paladino con il lotto 311 Architettura del 2011, con una stima di 8.000-10.000€. Paladino, legato al movimento della Transavanguardia, attingeva a culture del passato per creare un linguaggio ibrido capace di mettere assieme epoche diverse; sempre stato legato al primitivismo e all’espressionismo tedesco, utilizzava spesso tecniche differenti.
E, per concludere, vorrei menzionare alcune sculture presenti in asta come quelle di Mirko Basaldella (lotti 288-289-290), Giuseppe Spagnulo (lotto 292), Nicola Carrino (lotto 293) ed infine Fausto Melotti (lotti 327-328).