Parte da Venezia il nostro tour d’Italia attraverso le più interessanti mostre d’arte moderna e contemporanea allestite negli spazi della gallerie italiane. Prima tappa: “In ordinem redigere (l’arte di ricomporre memorie)”, la mostra bipersonale di Maurizio Pellegrin e Verónica Vázquez da poco inaugurata nella sede di Marignana Arte.
Mostra che mette in dialogo le opere di due artisti di fama internazionale che da anni collaborano con la galleria. Profondamente diversi per biografia e per scelte estetiche ed espressive, Pellegrin e Vázquez hanno in comune un’idea di arte basata sull’importanza della relazione con il passato, con la storia dei materiali, dei manufatti e degli oggetti dai quali attingono per realizzare le loro opere.
Da Venezia a Milano, città la cui offerta è sempre ricchissima. Tra le tante mostre proposte dalla gallerie meneghine, segnaliamo “Fragmenta” la prima collettiva ospitata dalla Galleria Ribot. “Fragmenta” pone in dialogo i lavori di un gruppo selezionato di artisti di diverse generazioni, la cui ricerca si sviluppa sia intorno all’idea di recupero e rielaborazione in chiave operativa e concettuale di “reperti” contemporanei e scarti abbandonati, sia sull’iconografia del “detrito” e della “maceria” intesi come simbolo di precarietà, ma anche di trasformazione e metamorfosi. In mostra lavori di Elisabeth Scherffig, Felix Schramm, Stefano Comensoli e Nicolò Colciago, Simona Andrioletti.
Sempre a Milano, da non perdere “Resurfacing Erasure” la personale di Paolo Leonardo da Raffaella De Chirico Arte Contemporanea. Più intimo che mai, con bellissimi nuovi lavori dalle cromie dolenti e violente, Leonardo lavora sull’immagine fotografica e da ciò che da essa riaffiora attraverso le cancellature e lo sfocamento. Il ricordo è suggerito dall’artista che rifugge l’invadenza della forma contemporanea e si rifugia nella memoria come allucinazione poetica.
A Bergamo, The Drawing Hall presenta “The Pig Pit“, personale di Oscar Giaconia a cura di Elena Forin. Per l’occasione lo spazio è stato nuovamente edificato. L’artista ha fabbricato un luogo apposito in cui installare il suo lavoro, un bunker, la cui elementarità esterna diverge dall’ipertrofia interna, creando un cortocircuito incongruo tra il dentro ed il fuori.
Una volta varcata la porta si è colti da disorientamento; le mura del bunker sono infatti integralmente rivestite, un ricettacolo di appunti, schizzi, abbozzi, tracce e macchie. Per la prima volta Giaconia espone così parte del suo placentario, un rullo, un nastro trasportatore di annotazioni e promemoria visivi che l’artista de-compone da oltre dieci anni, ma sceglie di presentarne i fogli smontandoli, rendendoli cioè tappezzeria della fortificazione.
Puntando la rotta verso sud, a Bologna la CAR Gallery propone “Luna Coronata”, personale dell’artista Giusy Pirrotta, che nelle sue opere enfatizza la dimensione mostruosa, seducente e respingente, le qualità magiche e le caratteristiche diaboliche, con cui è stata rappresentata la donna nella storia, nella mitologia e nella letteratura, fino alla contemporaneità.
Il progetto studia, infatti, l’iconografia del mostruoso femminile e sfida la visione di una femminilità empatica, passiva e sottomessa, invitando a riflettere su come il decorso storico abbia influito sulla contemporaneità e sulle norme di genere restrittive che storicamente sono state imposte alle donne.
A Roma, merita una visita la Galleria Richter Fine Art, che fino a settembre propone “se non gridi non ti sento, ridi?” con opere di Giulio Catelli, Gianluca Di Pasquale e Andrea Grotto. Tre artisti molto differenti tra di loro, ma accomunati da opere in cui ricorrono scenari ispirati a un realismo intimistico tra l’arbitrarietà del ricordo, l’adesione affettiva all’introversione e la costruzione di nuove storie.
Sempre nella capitale segnaliamo “Come in un giardino“, collettiva che ha da poco aperto i battenti negli spazi della Francesca Antonini Arte Contemporanea. In mostra nove artisti che, invitati ad esplorare un tema comune, legato all’estetica e alla simbologia della natura, nelle loro opere riflettono sul rapporto antropico con il mondo vegetale e ripensano la relazione dell’uomo con il “verde”, per cogliere le potenzialità che esso ha da offrire. Questi gli artisti in mostra: Simone Cametti , Monica Carocci , Francesco Casati , Rudy Cremonini , Alice Faloretti , Alessandra Giovannoni, Marta Naturale, Enrico Tealdi e Oxana Tregubova.
Lasciata Roma, arriviamo a Napoli dove la Galleria Tiziana Di Caro ha da poco inaugurato la mostra collettiva intitolata “Per necessità di rappresentazione” con Shadi Harouni, Jiajia Zhang e Igori Grubić, ideata in collaborazione con Federica Schiavo Gallery di Roma e Laveronica di Modica e parte di “Qui, dove ci incontriamo”, progetto di scambio e condivisione nato nel 2019 da un’idea di Tiziana Di Caro, Norma Mangione e Federica Schiavo.
Arriviamo così in Sicilia, a Palermo per la precisione, dove la Rizzuto Gallery ospita fino al 22 giugno la mostra personale di Luca Pancrazzi dal titolo “Meditabondi, barcamenanti, fuori registro e buchi bianchi“. Una mostra che ci porta al cuore della pratica e del campo d’azione dell’artista toscano, che sottrae all’interpretazione dello sguardo e alla dittatura della ragione l’opera, per portarla ad essere protagonista di test quantistici dove gli obbiettivi sono simultanei e la costituzione del quadro è il risultato di più incidenti di percorso calcolati e non.
Concludiamo questo nostro viaggio attraverso le gallerie d’arte moderna e contemporanea dello stivale a Modica, dove la Galleria SACCA ospita, fino alla fine di giugno, Paradisìaca, collettiva dedicata al “potere” che la natura ha di migliorare il nostro stato d’animo, di meravigliarci e di suscitare in noi un profondo senso di benessere. In mostra opere di Daniela Balsamo (Palermo, 1970), Antonio Bardino (Alghero, 1973 – Udine), Giovanni Bongiovanni (Augusta, 2001), Simone Bubbico (Torino, 1984), Emilia Faro (Catania, 1976 – Torino), Elisa Zadi (Arezzo, 1979 – Firenze), Davies Zambotti (Torino, 1980 – Milano).