Quali sono i digital artists da tenere d’occhio per un collezionista?
Se sei un collezionista appassionato di arte digitale o semplicemente ti incuriosisce saperne di più sulle diverse forme della Digital Art, ci sono alcuni artisti italiani molto interessanti che si distinguono all’interno di questo segmento del mercato dell’arte sia in Italia che all’estero.
Stefano Contiero
Tra i nomi più peculiari c’è Stefano Contiero, artista autodidatta italo-dominicano nato a Bassano del Grappa. Già dall’infanzia dimostra un forte interesse per la tecnologia e il design che lo porta a sviluppare una carriera nel settore tecnologico e dell’arte generativa.
Il suo linguaggio artistico unisce algoritmi e arti visive, esplorando la propria interiorità e il proprio subconsciotramite il mezzo della tecnologia.
Dopo aver portato avanti la sua arte in solitudine per diversi anni, è diventato noto per le collezioni Frammenti (Art Blocks Curated Series 3), attualmente la sua principale collezione per capitalizzazione di mercato, e Rinascita (Art Blocks Playground), che lo hanno consacrato tra i venti migliori artisti NFT a livello globale nel 2021.
Oltre a creare arte digitale, ad oggi, Contiero esplora anche modi per integrare i media fisici nella sua pratica. L’ultima mostra Intimità, Tonic.xyz si è tenuta a San Francisco (USA) nel 2023.
Manuel Gardina
Manuel Gardina, classe 1990 nato a Brescia, città in cui vive e lavora, è un artista multidisciplinare formatosi all’Accademia di Brera di Milano, dove si specializza in scultura, e all’Università Middlesex a Londra. Qui esplora ed approfondisce il linguaggio dei New Media e dell’animazione, consolidando la sua abilità nel combinare l’arte visuale tradizionale con le nuove tecnologie e il linguaggio di programmazione.
Le sue opere si caratterizzano per due componenti: scultura e video. Concettualmente riflettono sull’ibridizzazione e la trasformazione della natura attraverso il digitale, esplorando le potenzialità di questo dialogo in continua evoluzione.
I suoi lavori sono stati esposti in diverse location sia all’estero che in Italia, tra cui la partecipazione alla mostra Dalla Fabbrica all’Arte presso il Museo Diocesano di Brescia nel 2023.
Giuseppe Lo Schiavo
Artista visivo molto affermato nel panorama del mercato dell’arte digitale internazionale è Giuseppe Lo Schiavo, anche noto come GLOS, basato tra Milano e Londra. Il linguaggio artistico di Lo Schiavo è caratterizzato da un mix dinamico tra tecnologia e scienza con rimandi all’arte e alla cultura antica, per affrontare temi come la biologia evoluzionistica, il transumanesimo e l’ecocentrismo (filosofia che si basa sulle azioni e i pensieri razionali dell’individuo che devono concentrarsi esclusivamente sulla cura dell’ambiente e la sua conservazione).
Utilizzando l’AI e l’apprendimento automatico, la realtà virtuale, i sistemi a infrarossi o i microrganismi in laboratorio, la sua ricerca si concentra spesso su elementi opposti, come creazione-distruzione, reale-virtuale, passato-futuro. Nel 2021 ha vinto il progetto europeo BioArt Challenge organizzato dal Museo della Scienza MUSE di Trento.
fuse*
Non un singolo artista ma uno studio: si tratta di fuse*, fondato nel 2007 da Luca Camellini e Mattia Carretti. È uno studio di artisti multidisciplinari che investigano sulle possibilità espressive delle tecnologie emergenti, aspirando a interpretare la complessità dei fenomeni umani, sociali e naturali.
Sin dall’inizio questo studio ha basato la sua ricerca sulla creazione di performance e installazioni multimediali con l’obiettivo di esplorare i confini tra diverse discipline alla ricerca di nuove connessioni tra elementi quali luce, spazio, suono e movimento. L’intento è quello di creare opere in grado di stimolare il pensiero, la sensibilità e l’immaginazione.
fuse* ha sempre legato il proprio sviluppo a quello della comunità in cui opera, sostenendo, promuovendo e ideando progetti che mirano a diffondere cultura e conoscenza. Con questo intento, dal 2016 co-produce il festival di musica elettronica e arti digitali NODE. (Fonte: https://www.fuseworks.it/studio/)
Valentina Vetturi
Valentina Vetturi, artista calabrese classe 1979, riflette da diversi anni attorno a tematiche sociali e politiche di attualità che riguardano il rapporto tra trasformazioni sociali, economiche, culturali e il web, inteso come infrastruttura immateriale, impalpabile e allo stesso tempo fisica, anche attraverso installazioni dal forte impatto visivo e formale.
All’origine dei suoi lavori ci sono processi di ricerca estesi, di natura performativa, che si basano sull’impiego di registri e discipline disparate come la cultura hacker, diritto, musica etc. L’artista definisce le sue opere una “improvvisazione guidata” che risponde allo spazio e al pubblico (Fonte: https://www.valentinavetturi.com/).
Nel 2023 con il suo ultimo lavoro, “La Matematica del Segreto”, ha messo in luce le profonde trasformazioni culturali che i linguaggi delle tecnologie digitali hanno portato nella nostra società. L’opera si compone di una serie di lecture performance in cui intelligenze umane e artificiali dialogano attorno al tema e alla storia del denaro.