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Assonime propone una fiscalità dell’arte più competitiva.

del

Parte 1

Assonime, l’Associazione fra le Società italiane per azioni, con il Position Paper 5/2024 dell’8 luglio 2024 ha presentato alcune proposte concrete che riflettono un’analisi approfondita delle attuali sfide fiscali nel settore dell’arte e che mirano a rendere il mercato dell’arte italiano più competitivo e attrattivo a livello internazionale, a favorire la crescita degli investimenti e la valorizzazione del patrimonio artistico nazionale, colmando il gap competitivo rispetto ad altri Paesi europei.

Le proposte di Assonime

L’Italia vanta un patrimonio artistico e culturale unico al mondo, che rappresenta un asset strategico di inestimabile valore; tuttavia, il mercato dell’arte in Italia sconta un evidente gap competitivo rispetto ad altri Paesi europei, come Francia e Germania, dovuto anche a un sistema fiscale meno favorevole

Questa situazione di svantaggio competitivo rischia di penalizzare la capacità del nostro Paese di attrarre investimenti nel settore, con ricadute negative sulla valorizzazione del patrimonio artistico nazionale e sulla competitività dell’intero settore.

È in questo contesto che si inseriscono le proposte di Assonime, l’obiettivo è quello di allineare il sistema italiano a quello dei principali Paesi europei, attraverso una serie di misure volte a rendere più competitiva la fiscalità del settore dell’arte e che analizzeremo di seguito.

Inquadramento giuridico e la riforma fiscale nel mercato dell’arte

La legge delega al governo per la riforma fiscale (Legge 9 agosto 2023, n. 111), rappresenta un passo significativo verso la regolamentazione del mercato dell’arte, un settore che finora ha sofferto di una mancanza di chiarezza normativa e di interpretazioni divergenti da parte dell’Amministrazione finanziaria e della giurisprudenza. 

In particolare, la legge delega ha previsto importanti novità in merito alla riorganizzazione complessiva della disciplina fiscale applicabile al commercio delle opere d’arte, in particolare in materia di tassazione delle plusvalenze realizzate a seguito della vendita di opere d’arte e che avranno rilievo per tutti i soggetti coinvolti: collezionisti e mercanti d’arte o speculatori occasionali.

Nello specifico, la legge delega prevede l’introduzione nel nostro ordinamento di una disciplina specifica per le plusvalenze conseguite dai collezionisti privati che non agiscono nell’esercizio abituale di attività di impresa, a seguito della cessione di opere d’arte, con esclusione della tassazione i casi in cui è assente l’intento speculativo (compresi i casi di plusvalenza relativa a beni acquisiti per successione o donazione) ed esonerando gli stessi da ogni forma dichiarativa (articolo 5, lett. h), n. 3). 

Tale norma tasserebbe quindi le plusvalenze realizzate dagli speculatori occasionali, cioè da quei collezionisti che compiono operazioni di acquisto e rivendita di opere d’arte proprio con l’intento speculativo, dunque al fine di realizzare un utile.

Altrettanto importante è l’intervento in materia di imposta sul valore aggiunto, il quale prevede la riduzione dell’aliquota dell’Iva sulle importazioni di opere d’arte (recependo così la direttiva UE 2022/542) ed estendendo l’aliquota ridotta anche alle cessioni di oggetti d’arte, di antiquariato o da collezione (articolo art. 7, comma 1, lett. e).

Come osservato da Assonime, l’attenzione riservata dalla legge delega a questi temi è indicativa dell’urgenza e della rilevanza delle problematiche fiscali attuali nel settore dell’artel’introduzione di norme specifiche e agevolazioni fiscali, come quelle menzionate, può rappresentare un incentivo significativo per il mercato, contribuendo a chiarire e semplificare la gestione fiscale per i collezionisti e i professionisti del settore. 

Tuttavia, sarà fondamentale monitorare l’implementazione di tali norme per valutarne l’efficacia e l’impatto reale sul mercato dell’arte italiano.

Nella seconda parte dell’articolo, in uscita sabato 10 agosto, vedremo più nel dettaglio le proposte per la riforma fiscale nel mercato dell’arte di Assonime.

Il presente contributo è stato pubblicato anche su Quotidiano più

G. Cavagna e M.G. Contatore
G. Cavagna e M.G. Contatorehttp://www.bipartlaw.com.
Gli avvocati Gilberto Cavagna di Gualdana e Maria Giulia Contatore collaborano con BIPART, acronimo di “Beyond Intellectual Property and ART law”, studio legale specializzato nella valorizzazione e protezione dei diritti di proprietà intellettuale e dell’arte con sede a Milano. I professionisti di BIPART forniscono assistenza e consulenza a clienti nazionali e internazionali in materia di marchi e nomi di dominio, design, brevetti e segreto industriale, concorrenza sleale, diritto d’autore e software, diritto dell’arte e dei beni culturali, concorrenza, diritto della pubblicità, dei media e dello sport. Contatti: gilberto.cavagna@bipartlaw.com, mariagiulia.contatore@bipartlaw.com www.bipartlaw.com.

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