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Il Ponte Casa d’Aste: un viaggio tra capolavori e rarità

del

Il 27, 28 e 29 maggio Il Ponte Casa d’Aste apre nuovamente le sue sale a Milano per l’atteso appuntamento con l’Arte Moderna e Contemporanea e con la sezione dedicata a Grafiche e Multipli d’Artista, offrendo al pubblico un percorso esclusivo tra i grandi protagonisti del Novecento e del presente.

Un catalogo che racconta storie

Si parte dal primo Novecento italiano con una selezione inedita di opere su carta di Cagnaccio di San Pietro, tra cui spicca Studio per nudo (Dopo l’orgia), un bozzetto del 1928 che cattura tutta la tensione emotiva e il rigore formale dell’artista.

Segue una preziosa raccolta di oggetti futuristi firmati Giacomo Balla dalla Collezione Molino, un raro corpus che trasforma il quotidiano in sperimentazione visiva: Segnaposto, Scatola rettangolare futurista, Due piani di tavolino – piccoli manufatti che raccontano la volontà di Balla di integrare l’arte nella vita reale.

Tra i top lot, il potentissimo 4 H.P. X 1931 (Quadriga) di RAM (Ruggero Alfredo Michahelles): una fusione in alluminio che sintetizza la forza del secondo Futurismo e dialoga con la scultura industriale del primo dopoguerra.

I maestri del Novecento

Il catalogo continua con opere di nomi imprescindibili dell’arte italiana: Carlo Carrà, Massimo Campigli, Achille Funi, Giorgio Morandi, Felice Casorati e Giorgio de Chirico – presente con una Piazza d’Italia del 1953, perfetto esempio della sua poetica metafisica.

Una menzione speciale merita il nucleo dedicato ad Alberto Martini, precursore del simbolismo e del surrealismo, di cui vengono proposti disegni, chine e olii capaci di restituire tutta l’originalità visionaria del suo linguaggio.

A proposito di Martini, Freddy Battino, Capo Dipartimento di Arte Moderna e Contemporanea de Il Ponte, sottolinea:

«Più che un’asta, dopo oltre cinquant’anni di attività nel settore, ho l’ambizione di proporre al pubblico di collezionisti e appassionati un catalogo che possa riscrivere alcune pagine del mercato. Ci sono artisti che solo anni di studio e profonda esperienza permettono di restituire al dibattito culturale, attraverso un percorso di riscoperta e valorizzazione consapevole.

Uno di questi è, senza dubbio, Alberto Martini: artista straordinario, ingiustamente trascurato per aver scelto una strada autonoma, lontana dalle dinamiche più etichettanti del suo tempo. Eppure, anche in queste opere su carta, Martini rivela un’intelligenza visionaria, anticipatrice del Simbolismo e del Surrealismo. Nei miei recenti approfondimenti, ho rintracciato una definizione della critica inglese, all’indomani della sua partecipazione all’XI Biennale di Venezia del 1914, particolarmente illuminante: “Italian pen-and-ink genius”.»

Capolavori su carta: tra lirismo e avanguardia

Tra le opere su carta si distinguono nomi che hanno segnato la scena internazionale: il delicato acquerello Blühende Kakteen di Emil Nolde, un raro ritratto di Amedeo Modigliani esposto alla Biennale di Venezia del 1930, e la suggestiva Tahitiènne (1938) di Man Ray.

Dall’informale all’arte cinetica

Il secondo dopoguerra è dominato da opere di forte impatto visivo e concettuale: l’espressività di Emilio Vedova, la monumentalità di Conrad Marca-Relli, il gesto cromatico di Sam Francis. L’arte cinetica e l’astrattismo geometrico sono rappresentati da maestri come Jesus Rafael Soto, Grazia Varisco, Victor Vasarely, Jean Albert Gorin e Günter Fruhtrunk.

Le grandi firme dell’arte contemporanea

Non mancano lavori imponenti e museali: dall’Azzurroverde di Carla Accardi a Schriftzug = Atemzug di Irma Blank, fino alla potenza visionaria di Roberto Matta, l’irruenza pittorica di Guttuso, l’intellettualismo di Adami, e una preziosa terracotta smaltata di Lucio Fontana, Crocifisso del 1952.

La sezione contemporanea è impreziosita da nomi di spicco come Anselm Kiefer, Damien Hirst, Matthew Barney, Francesco Vezzoli, Thomas Ruff, Luigi Ontani e Peter Dreher, in un dialogo vivo tra generazioni e linguaggi.

A tal proposito, Battino aggiunge:

«Più in generale, in un momento di contrazione del mercato successivo alla fase speculativa che ha segnato il sistema fino al 2023, abbiamo curato una selezione di opere di altissima qualità, tra cui alcuni capolavori di caratura museale di Anselm Kiefer, Matthew Barney e Thomas Ruff, con valori di stima che tornano a riflettere, finalmente, un potenziale d’investimento concreto e duraturo.»

L’asta riserva particolare attenzione anche all’arte povera e concettuale, con opere di Joseph Beuys, Alighiero Boetti, Giulio Paolini e Pier Paolo Calzolari. Non manca la Pop Art italiana, con lavori iconici di Mario Schifano e Mimmo Rotella, e un ricco apparato di sculture, tra cui spiccano i nomi di Igor Mitoraj, Giò e Arnaldo Pomodoro, Fausto Melotti e Pablo Atchugarry.

Il 29 maggio: spazio a grafica e multipli

A concludere l’evento, il 29 maggio, una sessione interamente dedicata a Grafiche e Multipli d’artista, con oltre 150 lotti che offrono un’occasione unica per ampliare o iniziare una collezione: un segmento pensato per avvicinare nuove generazioni di collezionisti, con opere di grande fascino, accessibili e rappresentative della storia dell’arte moderna e contemporanea.

Collezione da Tiffany
Collezione da Tiffany
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