Nel tempo sospeso agostano durante il quale, convenzionalmente, si mette in stand by il fluire vorticoso degli eventi, proviamo a mettere a fuoco il qui e ora, se non altro, in ambito di trend artistici e mercato.
Necessaria permessa è che ci troviamo di fronte ad uno scenario geo-politico drammatico in termini di conflitti e ad una significativa instabilità finanziaria globale condizionata, non da ultimo, dall’introduzione anche in Europa dei dazi al 15% da parte dell’amministrazione Trump. Il relativo impatto sui mercati internazionali, nello specifico, sul mercato dell’arte, non è al momento quantificabile.
Se la recente introduzione dell’aliquota IVA al 5% contenuta nel DL Economia – divenuto legge con l’ultimo passaggio alla Camera lo scorso 6 agosto – produrrà effetti indubbiamente positivi per l’intero comparto, è d’obbligo segnalare che nel 2024 e nei primi sei mesi del 2025, sia a livello nazionale che internazionale, si è registrato un generale rallentamento degli scambi, tipico dei periodi di incertezza durante i quali la condotta prevalente nella gestione del rischio è senz’altro prudenziale.
Non ci si arrischia a mettere su piazza opere prestigiose con l’incerta prospettiva di ottenere modeste rivalutazioni o peggio, invenduti. Le grandi collezioni rimarranno prevedibilmente custodite nei caveau anche nei prossimi mesi.
Si aprono pertanto significative opportunità per le opere di medio valore che, in virtù di cifre relativamente contenute, possono intercettare una più vasta platea di collezionisti, ci riferiamo ad artisti post war e contemporanei mid-career. Musei, Biennali, fiere, stanno dando sempre più risalto ad artiste donne allo scopo di evidenziarne e rafforzarne l’importanza storico-artistica. A tal proposito segnaliamo l’artista britannica Tracey Emin figura centrale e carismatica del movimento esploso a Londra negli anni Novanta: Young British Artists (YBAs). Più in ombra rispetto al collega “artistar” Damien Hirst, sta oggi ricevendo una meritata attenzione istituzionale, si è infatti da poco conclusa la più grande personale mai realizzata in Italia “Sex and Solitude” tenutasi a Palazzo Strozzi a Firenze. In ambito nazionale non possiamo non citare Carla Accardi artista e attivista che con i suoi iconici arabeschi di colore sta ottenendo ottime performance in asta, unica donna a rientrare nella top 20 degli artisti più battuti all’incanto in Italia nel 2024.

Se è indubbia la tendenza, soprattutto delle nuove generazioni di collezionisti – Millennials e GenZ – ad un maggior interesse per i passion asset e memorabilia, rimane sostanzialmente invariata l’acquisizione di opere d’arte anche attraverso modalità non convenzionali bypassando i canali ufficiali quali gallerie e case d’asta e privilegiando un approccio diretto in DM con gli artisti. Pur non ammonendo questa modalità d’acquisto è altrettanto opportuno far presente che gli artisti che decidano di prescindere dalla cosiddetta filiera costituita da gallerie, fiere, istituzioni culturali, case d’asta, non è garantito mantengano in futuro valore economico e riconoscimento artistico.
Altra rivoluzione copernicana in atto è senza dubbio quella relativa all’IA che apre a prospettive inedite sia in termini di creazione artistica sia in termini di implicazioni giuridiche ed etiche.
Monitoreremo il tutto con attenzione, nel frattempo, buona estate!