Un recente studio condotto dalla George Washington University e dalla University of California ha stimato che più del 90% dei disegni venduti su e-Bay siano dei falsi. E questo è solo uno dei tanti contributi — che vanno da studi tecnici e statistici ad articoli di quotidiani e riviste anche non specializzate — che mettono in allarme sul dilagare, grazie alle piattaforme informatiche e alle vendite online, di un mercato delittuoso che come volume d’affari nel mondo (dicono sempre le statistiche) si situa al terzo posto dopo quelli di armi e droga. La falsificazione può assumere varie forme: dalla riproduzione esatta di un’opera preesistente, alla creazione ex-novo di un’opera à la manière de…, alla contraffazione della firma di un artista, magari apposta a un’opera o a una riproduzione autorizzata dall’artista stesso, ma da lui non firmata e/o non concepita come opera “unica” o “multiplo originale”.
La situazione si complica ulteriormente considerando le tecnologie attuali, che consentono con una certa facilità la replica quasi esatta dell’opera originale, come pure la contraffazione meccanica precisissima di una firma. Gli stessi certificati di autenticità che accompagnano le opere a mo’ di garanzia sono spesso abilmente contraffatti. Tutto questo — valido in generale per qualsiasi acquisto d’arte — diventa ovviamente ancora più rilevante nel caso di vendite, come quelle online, non basate sull’osservazione diretta, dal vivo, dell’opera da acquistare. C’è poi da aggiungere — è bene saperlo in partenza — che e-Bay non si assume responsabilità sul merito delle inserzioni, anche se può intervenire sugli account ritenuti truffaldini, sospendendoli o chiudendoli. Ma qualsiasi eventuale denuncia e/o richiesta di risarcimento va fatta direttamente nei confronti del venditore (se identificabile come persona fisica, cosa non scontata).
10 regole per comprare arte online su e-Bay & Co.
Il Web, di per sé, è però una cosa sicuramente positiva e e-Bay non è necessariamente il demonio, come dimostra anche la pagina che la piattaforma online ha dedicato proprio al rischio falsi. La rete, infatti, non è più “pericolosa” di un qualsiasi mercatino in cui si possano anche fare, a volte, buoni affari e (1 volta su 1 milione) scovare qualche grande occasione — e questo anche nel campo delle opere d’arte. Le vendite online costituiscono in fondo un enorme repertorio a disposizione, permettendo di raggiungere opere, ambiti e gallerie che — fino a non più di una quindicina di anni fa — avrebbero richiesto lunghi, a volte impossibili viaggi. Tutto sta a sapersi muovere con perizia e — diciamo così — mettere in atto su scala un po’ esponenziale le cautele normalmente consigliate ai collezionisti inesperti o agli appassionati non addetti ai lavori. Peraltro proprio l’esistenza di Internet permette oggi molto più agevolmente e in tempo reale alcuni controlli necessari prima di buttarsi in un presunto affare. Ecco quindi, da parte di un piccolo ma appassionato collezionista d’arte, una sorta di decalogo per cercare di ridurre al minimo i rischi di truffa per gli acquisti online di opere d’arte, soprattutto su e-Bay e siti analoghi:
- Diffidare a priori dei prezzi incredibilmente (appunto) convenienti, se si parla di Maestri riconosciuti: chi venderebbe un Burri, un Fontana o un Warhol a 100 euro (o anche a 1.000)?
- Leggere minuziosamente le inserzioni: moltissime offerte riportano — magari a fine descrizione o in corpo tipografico ridotto — la dichiarazione che trattasi di “copia d’autore” o quadro “alla maniera di”, sostanzialmente sconfessando la presunta autenticità proclamata nel titolo dell’inserzione stessa;
- Nel caso di e-Bay, controllare i feedback lasciati dagli utenti al venditore e leggere nello specifico quelli negativi, a volte illuminanti;
- Nel caso l’inserzionista si definisca un venditore professionale, controllare su un motore di ricerca se ha anche un negozio con una sede, ed eventualmente visitarne il sito Internet per cercare di farsi un’idea della sua serietà e affidabilità. Non è male anche cercare informazioni sull’identità del venditore, se dichiarata: poco tempo fa ho scoperto, con una veloce ricerca, che un venditore professionale con tanto di galleria fisica e diversi account su e-Bay (regolarmente in attività) è indagato per “acquisto di opere di sospetta provenienza” nel contesto di un indagine con richiesta di rinvio a giudizio per “ricettazione di opere d’arte false”;
- Diffidare dai venditori che dichiarano di rifiutare l’eventuale restituzione dell’opera venduta da parte di un acquirente non soddisfatto (e notare che alcuni dichiarano di accettarne la restituzione, ma in limiti temporali così ristretti da essere annullati dagli stessi tempi tecnici di spedizione dell’opera);
- Se l’opera in offerta è dichiarata originale con tanto di certificazioni esibite, contattare eventualmente l’Archivio delle opere dell’autore in questione (molti sono raggiungibili online) o comparare la certificazione con autentiche o archiviazioni originali (se è possibile averne a disposizione o, con un po’ di fortuna, trovarne immagini su siti legati all’artista in questione);
- Riguardo ai multipli, ricordare sempre che per “multiplo originale d’autore” si intende un’acquaforte, litografia, xilografia, serigrafia ecc. in tiratura limitata realizzata su una matrice incisa direttamente o realizzata su disegno apposito dell’artista, matrice che viene poi distrutta. Pertanto tutti i manifesti, poster, volantini, cartoline (e riproduzioni di opere preesistenti) anche recanti l’autografo dell’artista non possono essere considerati “multipli originali d’autore”. Cercare catalogazioni e/o pubblicazioni (cartacee o online) del multiplo in offerta su cui poter controllare i dati basilari dell’opera (misure, tecnica, supporto, tiratura, posizione di firma e numerazione, presenza di eventuali timbri a secco) oltre a compararne l’immagine. In alcuni casi (ad esempio in alcune incisioni di Picasso) il multiplo è in tiratura limitata ma non reca la firma dell’artista, per cui sono paradossalmente falsi proprio gli esemplari firmati: i cataloghi ragionati o sistematici servono appunto a orientarsi in una casistica molto varia;
- Sempre nel caso dei multipli, meglio acquistare una copia numerata che una di quelle contrassegnate come “Prova d’Autore”, “Hors Commerce” ecc. È una (minima) garanzia in più;
- Controllare la firma dell’artista. Pur senza essere periti calligrafi, esistono alcuni facili escamotage per farsi un’idea se la firma possa essere contraffatta:
- avendo a disposizione una firma originale (anche in riproduzione), capovolgere le due firme e osservarle: in questa maniera è più facile accorgersi delle eventuali discrepanze (osservare in particolare la posizione di curve e apici nelle varie lettere);
- anche se la firma di una persona cambia nel tempo, alcune abitudini grafologiche non cambiano: ad esempio il tratto direzionale di una matita (o di un pennello) impugnata da un mancino rispetto a un destrimane. Una firma contraffatta “con la mano sbagliata” reca evidenti discrepanze dall’originale nella direzione del tratto;
- nel caso di una firma a matita (soprattutto nei multipli) una lente d’ingrandimento renderà più facile capire se la firma sia stata effettivamente eseguita a mano o stampata (oggi esistono macchine in grado di riprodurre perfettamente le firme in facsimile, ma il tratto disegnato a mano presenta sempre delle piccole irregolarità). Facendo scorrere il pollice sopra la firma, inoltre, si riesce spesso a sentire il rilievo di un tratto non stampato;
- Alcuni artisti sono notoriamente più “a rischio” di altri: De Chirico, Picasso, Dalí, Schifano, Tano Festa, Franco Angeli, Boetti, Pistoletto, per citarne alcuni. In questi casi la vendita online è sempre molto rischiosa: conviene rivolgersi a gallerie che possano garantire una sicura provenienza delle opere;
In ogni caso, consiglierei di non spingersi mai oltre una spesa di 1.000 euro per l’acquisto di un’opera d’arte su e-Bay. Forse non è inutile concludere ricordando che il Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Venezia ha creato una sezione speciale, diretta dal ten. col. Ivan Toluzzo, esperta nel vagliare l’autenticità di opere della maggior parte dei pittori contemporanei. Se si rimane vittime di una truffa, non bisognerebbe esitare nel denunciarlo alle autorità competenti, anche se magari il danno è di poche centinaia di euro.