Da qualche parte si dovrà pur iniziare a costruire la nostra nuova normalità. E visto che siamo tutti appassionati d’arte, una buona mostra credo possa essere il viatico ideale per raggiungerla. I palinsesti non sono stati ancora tutti “rivelati”, ma le prime notizie già iniziano a circolare ed è quindi tempo di prendere qualche “appunto”. Scorrendo le tante segnalazioni ne abbiamo così selezionate 7 che ci sentiamo di consigliarvi per questo autunno. Iniziamo con Disegni in cerca d’autore che dal 4 al 10 settembre 2020 a Milano, negli spazi della Scuola di Scrittura Belleville, metterà in dialogo 12 opere su carta di artisti italiani del ‘900 con i racconti vincitori del premio letterario che si è svolto dal 15 febbraio al 15 aprile 2020.

Le opere, selezionate dalla curatrice della Collezione Ramo, Irina Zucca Alessandrelli, sono firmate da Enrico Baj, Alighiero Boetti, Fortunato Depero, Emilio Isgrò, Tano Festa, Domenico Gnoli, Mino Maccari, Claudio Parmiggiani, Pino Pascali, Enrico Prampolini, Achille Perilli e Antonio Sant’Elia. Un progetto con cui Belleville e Collezione Ramo hanno voluto rendere manifesto il legame tra due linguaggi espressivi, il disegno e il racconto breve, entrambi connotati dall’immediata corrispondenza tra pensiero e creazione, gettando un ponte tra artisti visivi storicizzati e scrittori contemporanei esordienti.

A Venezia, il 5 settembre prossimo, la galleria Marignana Arte, in occasione dell’edizione 2020 di The Venice Glass Week, presenta la prima mostra personale di Lorenzo Passi: Forgiato nel ferro, soffiato nel vetro. Per Passi, il vetro non è semplicemente un mezzo utilizzato per creare oggetti o sculture, ma è il soggetto principale della sua ricerca. L’atto di soffiare è inteso come flusso di energia vivificatrice che scorre dall’io creatore dell’artista al pezzo che sta realizzando. Questo non solo si anima ma diventa portatore di una scintilla vitale infusa dall’artista che a sua volta compie una metamorfosi, diventando demiurgo, quindi creatore di un vero e proprio mondo inesplorato.

Si intitola Vuoto, invece, la prima personale museale del fotografo Jacopo Benassi che celebra i suoi primi 25 anni di attività. La mostra aprirà il 9 settembre negli spazi del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato e offrirà l’opportunità di approfondire il lavoro potente, personalissimo, privo di mediazioni, del fotografo spezzino. Dallo studio dell’artista parzialmente ricreato all’interno della mostra alle sale del Centro Pecci, il progetto espositivo si sviluppa in una spazialità dilatata che accoglie alcune delle serie e dei lavori più significativi dell’autore, e si riversa anche negli spazi cittadini, in cui la mostra viene annunciata da un progetto site specific di affissioni.

Pochi giorni dopo, sempre in Toscana, la Galleria Eduardo Secci Contemporary presenta la mostra Bosco Sodi, la prima mostra monografica dell’artista contemporaneo messicano a Firenze. La mostra sarà curata da Ludovico Pratesi e l’inaugurazione avrà luogo presso gli spazi espositivi principali della galleria in Piazza Goldoni 2. La gran parte delle opere di Sodi presentate alla mostra sono frutto del lavoro svolto dall’artista negli ultimi tre anni tra lo studio di New York e quello di Oaxaca in Messico. La pratica artistica di Sodi è un processo organico che combina il lavoro di manipolazione dell’artista con l’effetto del tempo e della natura sulla materia. Come in uno scambio di energia Sodi innesca un processo di trasformazione al cui risultato concorreranno elementi di casualità e non controllabilità.

Dall’8 ottobre la galleria 10 A.M. ART di Milano presenta una mostra dedicata alla ricerca pittorica di Vincenzo Satta, in collaborazione con l’archivio dell’artista, dal titolo La pittura come sublime luminosità. 1970-1979. Dopo una prima fase di accertamento strutturale dell’immagine Satta sviluppa il linguaggio della geometria superando l’originario referente naturalistico (la memoria del paesaggio) a favore della pura astrazione. In tal senso, l’artista inizia a usare la denominazione “senza titolo” per indicare una visione costituita da puri rapporti cromatici che esaltano la dimensione impalpabile della luce.

Sempre a Milano lo spirito sovversivo del rame affilato e l’ambiguità percettiva della fragile pelle dalle tinte forti monocrome dell’artista newyorchese Kennedy Yanko saranno protagoniste, dal 24 settembre, negli spazi della Galleria Poggiali in occasione della sua prima personale in Italia: Because it’s in my blood, omaggio a Betty Davis. In mostra nella galleria Milanese, sette nuove produzioni, frutto di una ricerca che l’artista porta avanti dal 2017; opere di dimensioni variabili, dalle più piccole, Jimmie e Space alla più grande Crow, sono tutte realizzate in bronzo e pelle dipinta. Si tratta di uno studio nato da una prima serie di lavori, Elements and Skin (2017), nella quale frammenti di metallo recuperato erano uniti a pelle di vernice policroma.

A Torino, infine, Mazzoleni apre la sua nuova stagione espositiva con la mostra Lucio Fontana | Enrico Baj | Piero Manzoni, progetto curato da Gaspare Luigi Marcone che unisce tre indiscussi maestri dell’arte italiana del secondo dopoguerra. Il progetto costituisce un omaggio al 1958, anno particolarmente significativo in cui le diverse ricerche dei tre artisti furono esposte e pubblicate insieme. Le opere esposte ripercorrono questo momento chiave della storia dell’arte, attraverso lavori del 1958 ma anche antecedenti e posteriori, al fine di mettere in luce i percorsi degli artisti. Focalizzandosi sull’utilizzo di nuovi metodi radicali e sulle sperimentazioni dei materiali, che spesso finirono per contrassegnare i loro lavori più importanti, la mostra attraverserà grandi movimenti artistici come Spazialismo e Arte Nucleare.