Internet e le nuove tecnologie hanno completamente rivoluzionato il mondo dell’arte. Da Facebook ad Instagram i social network hanno un’influenza sempre maggiore sulle scelte dei collezionisti di nuova generazione. Come non mancano canali social appositamente pensati per i collezionisti, come l’americano ArtStack o l’europeo Indipendent Collectors, passando per l’australiano Curicon, che vi permettono di condividere, scambiare o acquistare opere. Ce ne sono veramente per tutti i gusti e per tutti gli usi. E naturalmente non mancano le App. Ormai, d’altronde, ce n’è una per ogni cosa… potevano mancare quelle dedicate ai collezionisti del XXI secolo? Ovviamente no. L’elenco, anche in questo caso, sarebbe lunghissimo. Molte nascono promettendo cose eccezionali e poi vengono lasciate morire.
Altre, invece, resistono più delle altre anche perché legate a piattaforme ormai consolidate, come nel caso della App di Artsy che porta nei nostri smartphone tutta la potenza di una delle piattaforme online per collezionisti più importanti del mondo: oltre 300.000 immagini in alta risoluzione di opere che vanno dai capolavori storici agli artisti emergenti, con la possibilità di vederne anche i più minimi particolare; e una rete di gallerie, fiere e musei che copre 50 paesi di tutto il mondo permettendovi di conoscere e fare acquisti in ogni dove. E come se non bastasse vi mette anche a disposizione anche un Art Advisor sempre a vostra disposizione per consigli e domande di ogni genere.
Ma potremmo citare quella di Saatchi Art o le tante sviluppate dalle grandi case d’asta, come Sotheby’s o Christie’s, per permetterci di acquistare arte direttamente dal palmo della nostra mano. Oppure la recentissima Magnus che, grazie ad un database ricchissimo, permette di riconoscere circa 8 milioni di opere: basta scattare una foto e la App creata da Magnus Resch vi dirà non solo l’autore e il titolo del lavoro che avete davanti ma anche il suo valore, se passato in asta o in vendita in una galleria, e la sua storia espositiva. Questa applicazione è considerata oggi la Shazam dell’arte.
Ma il mondo della App per collezionisti e appassionati d’arte ormai è in grado di rispondere veramente a tutte le esigenze più particolari. Per chi vuole sempre essere al corrente degli eventi d’arte, ad esempio, esiste Artlocal che vi permette sapere quali sono gli appuntamenti legati all’arte in programma attorno a voi, in qualunque parte del mondo vi troviate.
Se invece sentite il desiderio di avere sempre la vostra collezione in “tasca” così da poterla controllare e mostrare ad amici e conoscenti, certamente non potrete fare a meno di una App come Collectrium che non solo vi permette di gestire la vostra raccolta d’arte, ma anche di controllarne il suo valore economico in tempo reale grazie ad un simulatore che si basa sui risultati d’asta passati. Immagini in alta risoluzione, documenti, informazioni storiche e dettagli finanziari, tutto a disposizione in un unico posto.
Il mondo delle App non pensa però solo ai collezionisti e alle galleria. Sono sempre di più anche quelle dedicate agli artisti e pensate per aiutarli a farsi scoprire ed entrare in contatto con acquirente che, altrimenti, raggiungerebbero con grande difficoltà. E’ il caso di Artattack, una App che è, allo stesso tempo, un marketplace per dispositivi mobili e un social network e che offre agli artisti e gli amanti dell’arte la possibilità di visualizzare, comprare e vendere opere d’arte. Uno spazio sicuro in cui gli artisti possono esporre e vendere i loro lavori e documentare la propria evoluzione. Mentre gli appassionati d’arte possono qui scoprire, comprare e seguire il lavoro tanto di talenti emergenti quanto di giovani appena usciti dalla scuola d’arte. Insomma, uno strumento dedicato agli artisti che non sono rappresentati da gallerie o che sono ancora sottovalutati dal sistema dell’arte. La dimostrazione di come le tecnologie web based stiano oggi rendendo, a loro modo, più democratico questo mondo.
E sulla falsa riga di Artattack è da poco nata Wydr pensata per avvicinare all’acquisto d’arte tutti quegli appassionati che oggi sono intimiditi dall’idea di dover entrare in una galleria a quegli artisti che, invece, non hanno ancora “preso il volo” e non hanno un loro posizionamento nel mondo delle esposizioni e del mercato dell’arte. L’obiettivo, come spiegano i suoi autori sul sito di presentazione, è di dare un’opportunità al 99% di coloro che oggi vogliono intraprendere la professione dell’artista invece che solo all’1%. Le opere vengono consegnate gratuitamente in tutto il mondo e, soprattutto, i gestori del servizio controlleranno che ogni opera “prenotata” sia effettivamente ancora disponibile prima di procedere con la transazione. Sì, perché anche nel web il contratto di esclusiva non va più di moda.
Infine non potevano mancare le App per gli Art Addicted che vogliono sapere tutto, ma proprio tutto delle opere che stanno ammirando in un museo, ma non hanno voglia di affidarsi ad audio-guide di scarsa qualità o di dover sgomitare per chiederle. Ecco allora che è stata da poco presentata (il lancio ufficiale dovrebbe avvenire a maggio) Smartify. Una App a metà strada tra Spotify e Shazam e che, grazie ad un sistema di riconoscimento delle immagini, trasformerà il vostro smartphone in una vera e propria “enciclopedia” dell’arte: vi basterà puntare il vostro telefono verso l’opera (ma solo dipinti) di cui volete avere maggiori informazioni e Smartify, una volta identificato il lavoro ve le fornirà. E quelli che vi piacciono di più potrete anche aggiungerli in una vostra collezione digitale.
Al momento la App ha già digitalizzato una selezione di opere del Louvre di Parigi e del Metropolitan Museum of Art di New York, oltre tutte quelle del Rijksmuseum di Amsterdam e della Collezione Wallace a Londra. La cosa interessante è che, in un mondo in cui i musei hanno tutti la propria App, Smartify lavora in maniera trasversale tra le collezioni… speriamo solo che aumenti il numero dei musei presenti.