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Art press review

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Titolo: Collezionisti e musei. Una storia culturale

Autore: Raffaella Fontanarossa

Editore: Einaudi

In questi ultimi anni si è registrato un incremento notevole dell’offerta di corsi di formazione e di master intorno alla tematica dei Beni Culturali. Da parte di università, accademie, enti pubblici e fondazioni private si propongono, sempre più spesso, vari corsi e momenti di riflessione in particolare sulle metodologie di valorizzazione dei beni artistici e culturali.

Mancava, nel panorama editoriale, una corrispondente offerta di manuali e di testi di approfondimento sui medesimi argomenti. All’incombenza ha risposto la studiosa Raffaella Fontanarossa con il suo volume “Collezionisti e musei. Una storia culturale.

In realtà, non mancavano testi sul collezionismo o sui musei. Tali opere, comunque, non avevano il pregio del volume in commento, quello, cioè, di superare la tradizionale divisione fra narrazione storica sul collezionismo e sullo sviluppo dei musei e trattazione metodologica ovvero  sul come e sul perché si colleziona oppure su come debbano essere concepiti ed allestiti musei e a qual fine essi devono essere dedicati.

Raffaella Fontanarossa, nelle quasi 400 pagine del libro, affronta compiutamente le diverse problematiche, quelle storiche e quelle metodologiche, riuscendo inoltre a superare la visione museale occidentale per estendersi anche all’analisi della più recente musealizzazione delle culture (o forse meglio, delle economie) emergenti.


In occasione della presentazione del testo, Raffaella Fontanarossa ebbe a dichiarare: “in questi primi 20 anni del nuovo millennio, i musei hanno ricevuto un’attenzione fin qui mai registrata in tutta la loro storia. Lungi dal rivelarsi “cimiteri dell’arte” destinati all’oblio, come s’era profittato a più riprese tra otto e novecento, immaginando o perfino teorizzando la fine di questa particolare istituzione di stampo illuminista, essi dominano, anche con la loro crescita esponenziale dall’altro capo del mondo, l’attuale panorama culturale”.


La storia dei musei nasce in Italia, più precisamente a Roma più di 500 anni fa, quando Papa Sisto IV, della potente famiglia Della Rovere, decise di donare la propria collezione di statue “al popolo romano” così trasformando una collezione di famiglia, privata, in una collezione pubblica ovvero nel prototipo di museo.

Con questa prospettiva “Collezionisti e musei. Una storia culturale” si offre non solo per l’approfondimento di studiosi e di appassionati ma anche, soprattutto, per la formazione di coloro che intendono svolgere professionalmente attività di curatori di collezioni pubbliche e private, di conservatori di fondazioni oppure di chi intende operare nell’ampio orizzonte dell’attività museale.

L’opera di Fontanarossa si compone di quattro parti. Nella prima si ripercorre storicamente la tradizione delle grandi collezioni italiane e successivamente di quelle europee. La seconda parte ricostruisce i momenti storici e sociologici che condussero alla nascita del museo moderno nel XVIII secolo per concludersi con la storia delle accademie in Europa e in America tra il XIX e il XX secolo. Nella terza sezione ci spostiamo nella seconda metà del secolo scorso dove si incontrano la tradizione museale con la nascita del gusto per il design e per le più moderne e contemporanee architetture. L’architettura, in particolare, diventa parte integrante del museo ed insieme alla collezione mostra se stessa aprendo il museo a spazi diversi da quelli espositivi come ad esempio spazi per laboratori di creatività, di studio e ricreativi.

Veramente di grande interesse la quarta parte ove si affrontano le tematiche dei musei contemporanei e del museo del futuro. Nel 15º capitolo, “una nuova era per i musei”, l’autrice ripropone l’esempio della capitale del Regno Unito come laboratorio di modernità e di contemporaneità, analizzando le proposte museali e i nuovi metodi espositivi. Importanti riferimenti vengono fatti anche alla cosiddetta “febbre da museo” registrata in Cina ed ultimamente anche in Giappone.

Con spirito di completezza da manuale di studio e di approfondimento vengono, infine, analizzati i fenomeni, oggi maggiormente discussi, quali il sistema dell’arte, l’attività espositiva dei nuovi poli privati, il rinnovato interesse del mondo della moda per la cultura e per l’arte contemporanea.

Giuseppe Simone Modeo
Giuseppe Simone Modeo
Giovane Collezionista, Giuseppe Simone Modeo è laureato in Economia con una tesi sul legame tra Marketing ed Estetica. Per Collezione da Tiffany si occupa, principalmente, del rapporto tra economia e creatività, intervistando personaggi del mondo dell'arte.

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