La lettura di oggi è dedicata alla prossima asta di Martini Studio d’Arte che ha pubblicato il suo catalogo a fine febbraio. 240 lotti i messi insieme dalla casa d’aste bresciana e suddivisi in due sessioni: martedì 20 marzo ore 17.00 (lotti 01-130) e mercoledì 21 marzo ore 17.00 (lotti 131-241). Come per i suoi ultimi appuntamenti Martini ha creato un catalogo piuttosto vario nell’offerta. Sfogliandolo le prime opere che attirano la nostra attenzione sono due bei lavori di Franco Bemporad proposti ai lotti 16 e 17: Struttura puntilistica del 1973 (lotto 16, stima 10-12.000 euro), uno dei primissimi esempi di questo ciclo pittorico che l’artista fiorentino inizia a produrre proprio in questo anno. Di poco precedente è, invece, 1092 punti del 1972 (lotto 17, stima: 6-7.000 euro).
Passato un lavoro di Mauro Reggiani del 1973 (Composizione 3, lotto 32, stima: 20-25.000 euro), ci imbattiamo poi in un rilievo bianco di Hans Richter che, seppur di epoca tarda – Richter muore nel 1976 e dalla fine degli anni Sessanta si dedica prevalentemente al cinema – è veramente una piccola chicchina. Realizzato nel 1970 questo assemblaggio di legno dipinto applicato su tavola Senza titolo è proposto in asta con una stima di 6-7.000 euro.
Un altro lotto degno di nota è poi il n. 43: Montagna (1959) di Gino Marotta, uno dei primi celebri “badoni”, le opere dal sapore neo-dadaista che l’artista realizza utilizzando lamiere di ferro trovate, asportate dalle baracche abbandonate, e che esposte per la prima volta, proprio nel 1959, a Milano alla Galleria dell’Ariete, presentati da Gillo Dorfles, e a Roma, alla Galleria Appunto, con un testo di Cesare Vivaldi. L’opera ha una valutazione in catalogo di 8-10.000 euro.
Anche in questa asta non manca Phillip Martin, che è diventato un po’ la presenza fissa delle ultime aste Martini, ma le opera su cui vorremmo attirare la vostra attenzione sono altre; due lavori che trovate ai lotti 83 e 84: 87/67 di Walter Fusi del 1967 (stima: 2-3.000 euro) – lavoro che appartiene ai primi anni milanesi dell’artista, quando sperimenta il concretismo per arrivare alla creazione di opere pittoriche tridimensionali – e Struttura colore 6/11 di Aldo Schmid del 1971 (stima: 4-5.000 euro) che porta nella fase matura della ricerca di questo artista, tragicamente scomparso nel 1978, che approfondisce la complessa fenomenologia delle opposizioni e delle simultaneità cromatiche tramite comparazioni percettive, seguendo pratiche metodologiche rigorosamente verificabili e studiate sul piano teorico.
Tra i pezzi storici di quest’asta, non possiamo non segnalare, poi, lo splendido Generatore di linee traccianti del Gruppo MID datato 1967 che ci porta in ambito Arte Cinetica, Programmata e Optical su cui si concentra tanto la parte finale della prima tornata dell’asta Martini quanto la fase iniziale della seconda dove, al lotto 144, troviamo proprio questo lavoro con con una stima di 6-7.000 euro.
Rimanendo in ambito Optical, mi piace anche segnalare il lotto 146: Rifrazione cilindrica variabile, lavoro del 1963 di Edoardo Landi valutato 16-18.000 euro. Ormai dal 2013 il mercato di quello che è stato uno dei fondatori del Gruppo N (1950-1965) sta vivendo un momento di mercato molto felice, culminato nel record di 32.000 euro realizzato a novembre dello scorso anno da Cambi. Dello stesso autore, inoltre, segnaliamo anche il lotto 147: Sulla percezione di un quadrato bianco virtuale, 1961 stima, 12-14.000 euro. Opera questa che appartiene ai lavori di Landi più apprezzati sul mercato.
L’opera top per questa partentesi dedicata all’Arte Cinetica, Programmata e Optical è però Cerchi virtuali, assemblaggio del 1967 di Getulio Alviani che guadagna anche la copertina del catalogo Martini di questa primavera e proposta in asta al lotto 151 con una stima di 40-50.000 euro.
Meritano poi attenzione Prevalenze 1-6-V.O. div.2 Tre primari 1| |6, bell’acrilico su tela del 1976 di Antonio Scaccabarozzi di cui cade in questo 2018 il decennale della scomparsa (lotto 153, stima: 12-14.000 euro). Si tratta di uno dei lavori appartenenti alla serie che l’artista inizia a creare qualche anno dopo il rientro in Italia a seguito del suo lungo soggiorno parigino. Quando si concentra sulla a tematica dell’Equilibrio Statico-Dinamico, dando vita prima ai “Fustellati” e poi alle “Prevalenze”: punti, dapprima monocromi, poi colorati (come nel caso dell’opera proposta da Martini Studio d’Arte), disposti sulla tela o tavola in un ordine che segue una definizione matematica. Il risultato è altamente poetico e assolutamente in linea con gli esperimenti che molti artisti effettuano fin dagli anni 60.
Mentre ai lotti 174-177 abbiamo una serie di piccoli lavori su carta di Bruno Munari, molto divertenti, ma è il lotto 178 sui non possiamo fare a meno di soffermarci: Frammenti di un autoritratto anonimo, acrilico su tela e legno del 1971 di Carlo Alfano, artista che ha segnato gli sviluppi delle ricerche concettuali italiane, valutato 25-35.000 euro. Opera proveniente da una collezione privata ed esposta lo scorso anno al Mart di Trento e Rovereto in occasione della bella mostra “Carlo Alfano – soggetto spazio oggetto”.
Un’opera, questa, importantissima, che appartiene all’omonimo ciclo cominciato nel 1969 e concluso solo con la scomparsa dell’artista e che pone al centro della propria indagine la componente temporale della percezione e spinge alle estreme conseguenze la ricerca dell’artista, tesa a indagare le ragioni interne alla rappresentazione, avvalendosi di un continuo approfondimento fenomenologico e conoscitivo ispirato da interessi letterari e filosofico-antropologici che spaziano da Shakespeare a Cervantes, da Proust a Joyce a, su tutti, Michel Foucault. Dopo Alfano, ci imbattiamo in varie opere su carta di un certo interesse, fino ad addentrarci nella sezione dell’asta con focus sulla pittura analitica all’interno della quale ci piace segnalarvi Quadro, acrilico e durcot su plexiglass di Marco Gastini del 1973 proposto al lotto 122 con una stima di 10-12.000 euro. Come attenzione meritano, secondo noi, i tre cartoni della seconda metà degli anni Settanta di Paolo Masi presentati ai lotti 227-229, con cui chiudiamo questa nostra lettura catalogo.