In un mercato italiano delle aste di arte moderna e contemporanea che si sta facendo sempre ricco di appuntamenti, il rischio è sempre quello di farsi sfuggire qualche opera preziosa presente, magari, nel catalogo di una casa d’asta che da poco si è affacciata a questo segmento. E’ il caso di Bertolami Fine Arts che solo da 7 anni ha un dipartimento di moderna e contemporanea che, però, si sta piano piano affermando con una proposta molto ricercata. E se l’asta n. 47, in programma il prossimo 30 maggio al n. 1 di Piazza Lovatelli a Roma, ha un catalogo fin troppo corposo (oltre 450 lotti) che, a tratti, rischia di farci issare bandiera bianca, sfogliando le sue pagine ci si imbatte in tanti lavori di assoluto pregio che meritano di essere messi in evidenza. E’ il caso dei lotti che vanno dal n. 84 al n. 87, dove troviamo una serie di opere a firma di Giuseppe Pellizza da Volpedo tra le quali Mano, stupendo disegno a inchiostro e china su carta datato 13 gennaio 1885. Un chicca offerta ad una stima da far veramente gola: 1.200-1.500 euro.
Un po’ più impegnativo, ma sempre accessibile considerata l’importanza dell’artista di cui stiamo parlando, è poi Effetto di sole, piccolo olio su tavola (21.5×14 cm) valutato 8-12.000 euro. Ma in catalogo si incontrano anche altri nomi che hanno segnato l’arte italiana nel passaggio tra XIX e XX secolo, come Giulio Aristide Sartorio di cui al lotto 91 è offerto un piccolo pastello su carta: Palude pontina (stima:2.500-3000 euro). O Giorgio Kienerk presente in catalogo con tre dipinti (lotti 99-101). Nomi che vi cito un po’ di passaggio, ma che mi preme mettere in evidenza perché spesso trascurati dal collezionismo di oggi nonostante l’importanza che hanno avuto e rari da incontrare in asta, come nel caso di Duilio Cambellotti di cui troviamo una bella selezione di illustrazioni e disegni: il lotto 108, Carro per il trasporto di legname (stima: 1.500-2000 euro), peraltro, è un bellissimo esempio del suo stile.
Un’asta, quella di Bertolami Fine Arts, a tratti veramente preziosa, nel suo far uscire dalle nebbie del tempo artisti di cui si è persa memoria, come nel caso di Carlo Mattioli di cui viene offerta la tela Natura morta bianca, del 1966. Un dipinto che appartiene agli anni della sua maggior affermazione presso il grande pubblico e che arriva subito dopo due lotti di Manzù, tra i quali una piccola sculturina molto interessante. Si arriva così al lotto che ha conquistato la copertina del catalogo di Bertolami: una grande tela di Franco Angeli del 1961 con lo stesso titolo del dipinto che, nel 1957, dà il via alla sua carriera: E da una ferita scaturì la bellezza (lotto 179, stima: 60-80.000 euro). Opera proveniente dalla collezione di Dario Micacchi, critico militante e firma storica dell’Unità da cui provengono circa 80 dei lotti di quest’asta.
Tra questo anche la piccola carta Seiche, Sec, Sex di Gianfranco Baruchello al lotto 189 (stima: 3.500-5000 euro). Passata una parentesi dedicata al design, le lancette tornano poi nuovamente in dietro e si affacciano in catalogo lavori di Enrico Prampolini (lotto 245), Mario Mafai (lotto 246), Alberto Magnelli (lotto 247), Galileo Chini (lotto 267) e Carlo Carrà presente ai lotti 270 e 271 con due dipinti: Canale veneziano (1948) – in catalogo con una valutazione di 40-50.000 euro – e Il Cinquale (1955), stimata 35-40.000 euro.
Al lotto 275 è poi la volta di Ottone Rosai con Il ponte sul Mugnone, olio su tela del 1932 valutato 40-50.000 euro. Per non parlare dell’Omaggio alla Poesia (1944) di Filippo de Pisis al lotto 287 e valutato 15-20.000 euro. Lotto, quest’ultimo, che ci porta alla prima parte più calda dell’asta Bertolami dove abbiamo, in sequenza, la bella tela di Massimo Campigli – Il Gineceo del 1940 al lotto 305 (stima 40-50.000 euro) – e il top lot dell’asta: una minuscola natura morta con fiori eseguita nel 1958 da Giorgio Morandi (lotto 306, stima: 200-300.000 euro).
Passato un Astratto del 1957 di Achille Perilli (lotto 367, stima: 15-20.000 euro) e un decollage su carta di Mimmo Rotella dello stesso anno (Lotto 379, stima: 15-20.000 euro) si arriva così al lotto 384 dove delizioso e documentatissimo disegno di Paul Klee del 1932, In der hecke (stima 40-50.000 euro).
Disegno che inaugura una altro momento caldo di questa vendita: Shozo Shimamoto, presente con Saga University 01 del 2005 (lotto 386, stima: 46-56.000 euro), Ian Davenport, di cui è offerto After Bonnard del 2012 (lotto 387, stima: 80-120.000 euro) fino ad arrivare a Gino De Dominicis presente con un acrilico e foglia d’oro su tavola al lotto 391, stimato 30-40.000 euro.
Insomma, un catalogo, quello di Bertolami Fine Arts, che merita tutta la nostra attenzione e che ha il pregio, come ho già sottolineato, di non presentare i soliti nomi, ma di proporre spunti interessanti per il collezionista colto che non si fa attrarre solo dalle mode.