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Aste: uno sguardo ai cataloghi di Art-Rite e Fidesarte

del

Dopo aver pubblicato il calendario in progress delle aste italiane di arte moderna, contemporanea e fotografia, iniziamo a sfogliare insieme i cataloghi delle vendite in programma, alla caccia di qualche chicca da intenditore, tra top lot e artisti da riscoprire. In questo primo appuntamento con le nostre “letture catalogo” del secondo semestre daremo uno sguardo ai prossimi appuntamenti di: Art-Rite (17/09) e Fides arte (24-25/09).

 

Art-Rite: 4-U new Arte Contemporanea

 

Art-Rite presenta il 17 settembre 2020 un’asta dedicata all’arte ultra contemporanea, con opere realizzate dalla fine del secolo scorso in poi, selezionate in funzione delle ricerche artistiche più attuali. In particolare, la prima sessione si apre con artisti “concettuali” che realizzano normalmente grandi installazioni ambientali, come Sislej Xhafa, Gregor Schneider e Robert Barta, opere che ci introducono alle successive foto conceptual di Patrick Tuttofuoco, Paolo Chiasera e, soprattutto, Marzia Migliora, presente con ben sei lavori del famoso progetto “sotto-vuoto” legato all’analisi dell’”invisibile”.

LOTTO 29 – Ian Tweedy, Arrangements of forgotten stories # 47, 2007. Oil on book cover 19 x 12,4 cm

Ai lotti 29-31 mi piace segnalare la presenza dell’americano Ian Tweedy. Si tratta di tre opere appartenenti alla sua prima produzione, quando il giovane artista iniziava la costruzione di una sua personalissima nuova mitologia legata alla storia europea e americana.

Tra i lotti selezionati da Art-Rite per questa sua prima asta autunnale troviamo alcuni scatti di Nobuyoshi Araki e una interessante sessione dedicata alla fotografia africana (lotti 51-63) con nomi come Cheff Mwai, Richard Onyango, Salla Casset e Men Pierrot.

LOTTO 64 – Yasumasa Morimura, M’s Self Portrait, No 58/A (Self Portrait After Brigitte Bardot 1), 1995. Stampa alla gelatina ai sali d’argento, ed. 1/12 44 x 34,5

Decisamente più preziosa la seconda sessione d’asta. 20 lotti dove incontriamo, tra gli altri, M’s Self Portrait, No 58/A (Self Portrait After Brigitte Bardot 1) di Yasumasa Morimura – proposta al lotto 68 con una stima di 2-4.000 euro – e Tumb n. 51 di Sophie Calle (lotto 67, stima: 8-12.000 euro), appartenente ad una delle più celebri serie dell’artista francese: Les Tombes .

LOTTO 69 – Raffi Kalenderian, Shant (Shanti) Kalenderian, 2010. Olio su tela, 91,5 x 61 cm

Seguono i due lotti più importanti dell’asta: un intenso dipinto di Raffi Kalenderian, Shant (Shanti) Kalenderian del 2010 (lotto 69, stima: 4-6.000 euro), e un’installazione di Francis Alÿs (lotto 70, stima: 15-20.000 euro). Seguono installazioni di star internazionali del calibro di Victor Man e Mircea Cantor, e altri due lavori iconici di Maurizio Cattelan, nei quali l’ironia propria dell’artista viene esaltata: un Senza titolo del 1990 e The Wrong Gallery del 2006.

Lotto 70 – Francis Alÿs, Senza Titolo, 1997. Figurina in cera dipinta, bicchiere, acqua minerale, foglio di carta e tavolo in legno. Dimensioni complessive: 93 x 164 x 104 cm

Chiudono gli 84 lotti in catalogo l’ironia sociale di Banana Power di Sislej Xhafa – uno dei capolavori assoluti dell’artista – per concludere con l’individualismo egocentrico del neon di Nico Vascellari.

 

Fidesarte: arte moderna, contemporanea e (tanta) fotografia

 

Passiamo adesso al catalogo di Fidesarte. 336 i lotti messi insieme dalla casa d’aste veneziana tra opere di arte moderna, contemporanea e fotografia. Qualche chicca da segnalare già nella prima sessione (24 settembre), come il lotto 58, dove troviamo una Natura morta marina con peperoni, una melanzana e una conchiglia del 1946 a firma di Filippo De Pisis con una stima di 25-30.000 euro. Dello stesso artista si segnala, peraltro, un acquerello della fine degli anni Trenta, Paesaggio, al lotto 56.

LOTTO 58 – Filippo De Pisis, Natura morta marina con peperoni, una melanzana e una conchilia, 1946. Olio su tavola, 45×55

Qualche bella carta  impreziosisce una prima parte di catalogo talvolta un po’ troppo modesta, dove si è giocato più sul nome e sulla quantità che non sulla qualità. Anche se non manca qualche guizzo come il Senza titolo di Mimmo Paladino presentato al lotto 85 (stima: 23-25.000 euro) o il Senza titolo del 1987 di Marco Tirelli che troviamo un poco più avanti (lotto 89, stima 8-10.000 euro).

LOTTO 89 – Marco Tirelli, Senza titolo, 1987. Tecnica mista su carta intelata

Interessante anche Giallo diagonale – Proiezioni di Luci, rilievo su cartoncino schoeller di Sandro De Alexandris del 1972 valutato 4-5.000 euro. Chiude la sessione un bel grattage rosso di Mario Deluigi datato 1975. Stima: 25-30.000 euro.

Più significativa la selezione per la seconda sessione (25 settembre) dove al lotto 187 troviamo una bella carta di Carlo Alfano del 1974 (Fragments Autoportrait Anonyme, stima: 9-11.000 euro) e un dipinto di William Burroughs, l’autore del Pasto Nudo per intendersi, offerto al lotto 195 con una stima 8-10.000 euro. Anche se qui forse siamo ai limiti dei memorabilia.

LOTTO 187 – Carlo Alfano, Fragments autoportrait anonyme, 1974. Grafite su carta

Si arriva così ad un’ampia sezione dedicata all’art programmata e optical. I nomi sono quelli giusti, ma si tratta, nella maggior parte dei casi, di lavori recenti. Tra quelli storici spiccano un rilievo di Glattfelder e un acrilico di Hugo Demarco, ma soprattutto AXO-IX del 1975 di Victor Vasarely, proposto al lotto 226 con una stima di 50-60.000 euro. Mentre al lotto 231 abbiamo Ondes 122, Serie 12 n. 1 del 1973 di Julio Le Parc (stima: 65-70.000 euro).

LOTTO 231 – Julio Le Parc, Ondes 122, serie 12 n. 1-1, 1973. Acrilici su tela

Procedendo nelle pagine, ci imbattiamo in una interessante carta di Boetti e poi, al lotto 240, in un Senza titolo di Emilio Vedova datato 1971 (stima: 65-75.000 euro) e in una bella caseina di Carla Accardi, Carminio Violetto (1982) valutata 60-70.000 euro. Nel mezzo: una serie di pregevoli lavori su carta.

LOTTO 333 – Andres Serrano, The Church, San Stefano II Venezia, 1991. Dye desctruction print diasec es. 1/4, 151×124,5

La parte finale, corposa e interessante, è tutta dedicata alla fotografia, dove si trovano lavori di August Sader, Mario Cresci, Nino Migliori, Fulvio Roiter, Gianni Berengo Gardin, Gabriele Basilico, Luigi Ghirri, Franco Vaccari e star come Robert Gligorov, Gabriel Orozco e Andres Serrano. Suo il top lot di questa parte: The Church, San Stefano II Venezia, 1991, proposto al lotto 333 con una stima di 20-22.000 euro.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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