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Bologna: SetUp Fair cresce e diventa “internazionale”

del

Tutto pronto per la quinta edizione di SetUp Contemporary Art Fair che dal 27 al 29 gennaio prossimo torna, come di consueto, all’Autostazione di Bologna. Tante le novità di quest’anno, a partire da quell’appellativo di “internazionale” spesso un po’ abusato nel panorama fieristico, ma che in questo caso ci pare sottolinei in modo appropriato il salto di qualità che in pochi anni ha fatto questo appuntamento parallelo di ArteFiera, interamente dedicato all’arte contemporanea indipendente. Saranno infatti ben 15 le presenze straniere a SetUp 2017 su un totale di 60 gallerie selezionate dal comitato scientifico della fiera. Praticamente il doppio dello scorso anno. (Per saperne di più -> Catalogo Espositori)

Come è cresciuta, dal 2013 ad oggi, la SetUp Contemporary Art Fair di Bologna.
Come è cresciuta, dal 2013 ad oggi, la SetUp Contemporary Art Fair di Bologna.

Un dato, quello appena citato, che conferma la solidità di questo evento che dal 2013 ad oggi ha avuto il pregio, è bene ricordarlo, di portare in Italia un format inedito, pensato per far interagire le tre figure chiave del sistema dell’arte contemporanea – artista, curatore-critico, gallerista – chiedendo agli espositori di presentare un progetto curatoriale con almeno un artista under 35 introdotto da un testo critico di un curatore under 35. Oltre al fatto che in quattro edizioni SetUp è riuscita ad avvicinare tanti appassionati al loro primo acquisto d’arte. Basti pensare che nell’edizione dello scorso anno sono state vendute opere per un totale di 255.000 euro. Una cifra “enorme” considerando che i lavori presenti nei vari stand vanno, mediamente, dai 60 ai 4.000 euro, a fronte di una qualità discreta. Ma vendiamo cosa ci aspetta all’Autostazione di Bologna.

 

SetUp 2017: una fiera proiettata verso il futuro

 

«Osare è perdere momentaneamente l’equilibrio, non osare è perdere se stessi», sosteneva il filosofo Søren Kierkegaard. Ed è proprio l’Equilibrio il tema scelto per SetUp 2017. Gli organizzatori, in coerenza con l’instabilità dei tempi contemporanei, hanno così chiesto agli espositori di indagare la condizione economica, sociale, politica, geografica e delle relazioni, ma anche fisica, tecnologica, formale e di identità, attraverso un progetto curatoriale centrato, appunto, sul tema dell’Equilibrio, in cui proporzione, armonia, simmetria, statica, così come eccesso, dinamica, sbilanciamento e azione delle forze, diventino i termini scenografici per una lettura del presente attraverso l’arte, aprendo a nuovi linguaggi. Una vera e propria sfida, che conferma la proiezione verso il futuro della fiera bolognese che quest’anno, con i 9 progetti sperimentali che troveremo nella nuova sezione S.O.S SetUp Open Space, rafforza ancor di più la sua attenzione per chi, in un mondo dell’arte spesso appiattito su cliché ripetitivi, ha ancora il coraggio di osare e non teme di mostrarsi per quello che è.

S.O.S SETUP OPEN SPACE - Dario Agrimi, La Saponificatrice di Correggio. Courtesy: Collaterart
S.O.S SETUP OPEN SPACE – Dario Agrimi, La Saponificatrice di Correggio. Courtesy: Collaterart

Particolarmente interessante, si prospetta anche il progetto P(I)IGS CAN FLY a cura di Eleonora Battiston che, prendendo spunto dall’acronimo usato dalla stampa economica per indicare i 5 paesi europei contraddistinti da situazioni finanziarie non virtuose, riunisce cinque realtà provenienti da Portogallo (Modulo–Centro Difusor de Arte), Grecia (Alma Gallery), Spagna (le gallerie Blanca Soto di Madrid e Artizar di Tenerife, isola geograficamente ancora più ai margini) e Irlanda (IMOCA – Independent Museum of Contemporary Art), e in cui l’ltalia ha il ruolo di paese ospite.

P(I)IGS - Guillem Juan Sancho, Serie Layers #2. Courtesy: Blanca Soto
P(I)IGS – Guillem Juan Sancho, Serie Layers #2. Courtesy: Blanca Soto

Il tutto con l’intento di mostrare come, a fronte di un l’equilibrio sociale, politico ed economico piuttosto instabile, in questi 5 paesi l’aspetto creativo sia riuscito a mantenere la continuità del tessuto artistico, grazie a soluzioni comuni di collaborazione che hanno visto le periferie diventare piattaforme di scambio e la paura, provocata dall’insicurezza e dall’instabilità, generare nuove tematiche e nuovi contenuti. Dimostrando come l’arte sia un utile strumento per interpretare la realtà e al tempo stesso per cercare di cambiarla.

 

Tra design, fotografia e disegno

 

La sperimentazione, ma questa volta applicata all’art-design, torna anche nella piccola Handover: la seconda novità di SetUp 2017, nata per mettere a sistema le connessioni tra arte e design, dando spazio all’orientamento del progettista verso il senso pittorico/scultoreo dell’oggetto. In questo modo, l’oggetto di art-design, come l’opera d’arte, diventa testimone della cultura materiale secondo un approccio di produzione effettivamente culturale ed esprime, per questa sua natura, il modo di essere stesso degli oggetti in una forma che travalica la loro funzionalità e che va oltre la semplice destinazione d’uso.

HANDOVER - Alessandra Francesca Borzacchini, Crates Mediterranei
HANDOVER – Alessandra Francesca Borzacchini, Crates Mediterranei

Novità anche tra i premi che la fiera bolognese dispenserà durante l’edizione di quest’anno. Per la prima volta, infatti, durante SetUp sarà consegnato un riconoscimento dedicato alla fotografia: il Premio Tiziano Campolmi.  La selezione del vincitore avverrà in due fasi: la prima prevede una selezione on line attraverso la votazione sull’apposita pagina facebook, dove le opere più apprezzate, per mezzo di like, arriveranno alla finale della fiera. La seconda, invece, consisterà nel giudizio del Presidente dell’associazione Tiziano Campolmi coadiuvato dal Comitato Scientifico e dal Comitato Direttivo della fiera.

DRAWINGTHEWORLD - Dorota Buczkowska, One year in sanatorium,2016. Courtesy: Rodriguez Gallery
DRAWING THE WORLD – Dorota Buczkowska, One year in sanatorium,2016. Courtesy: Rodriguez Gallery

Per il secondo anno consecutivo torna, poi, il progetto Drawing the World di Mónica Álvarez Careaga, curatrice e direttrice di Drawing Room Madrid. Quattro le gallerie presenti a questa edizione e che presenteranno i lavori di altrettanti artisti internazionali accomunati dalla pratica del disegno, usata per carpire il mondo, documentarlo e immaginarlo in un altro modo: l’indiano Natarajaa (Kerala, 1975), la polacca Dorota Buczkowska (Varsavia, 1971), il marocchino Mohamed Larbi Rahhali (Tetouan, 1956) e la spagnola Teresa Moro (Madrid, 1970). Sempre su fronte del disegno, si segnala la presenza, come artista ospite di SetUp 2017, di Tamarra Arroyo (Madrid 1970), presentata dalla galleria Addaya Centre d’Art Contemporani.

UNDER35 - Federica Giulianini, Solstizio in altura. Courtesy: VibraSpaziocontemporaneodiidee
UNDER35 – Federica Giulianini, Solstizio in altura. Courtesy: Vibra Spazio contemporaneo di idee

Completano il quadro di SetUp 2017, 6 solo show in cui potremo scoprire il lavoro di: Carmen Carriero (State of The Art Gallery and Magazine, Florida); Valentina d’Accardi (ABC arte Bologna Cultura, Bologna), Giulia Manfredi (ADD-art, Spoleto), Michele Guidarini (Galleria La Linea, Montalcino), Alessandra Zini (Stefano Bartoli, Vezzano Sul Crostolo) e Elena Marini (Studio 38 Contemporary Art Gallery, Pistoia).

 

Online su Kooness

 

Infine, grazie alla partnership “SetUp Contemporary Art Fair 2017 – Kooness, quest’anno è possibile consultare la lista delle gallerie espositrici direttamente anche su Kooness, l’innovativa piattaforma online creata da Lorenzo Uggeri che Collezione da Tiffany ha presentato già nel 2015. Andando nella sezione FAIRS di www.kooness.com, troverete così tutte le informazioni relative alla fiera e i riferimenti di ogni galleria (sede, contatti, sito), oltre a poter vedere in anteprima le opere esposte, il cui acquisto però sarà possibile solo a SetUp 2017.

 

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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