338 lotti tra grandi maestri, rarità e opere a portata di collezionista
Le aste d’arte fanno notizia quando infrangono record o offrono opere dal valore storico eccezionale. Ma il vero cuore pulsante del mercato è altrove: nei cataloghi accurati, nelle vendite dove qualità e accessibilità si incontrano. È qui che nascono le collezioni, si affinano gli sguardi e si colgono le occasioni.
Un perfetto esempio? L’asta di arte moderna e contemporanea di Capitolium Art del 23 luglio, con 338 lotti selezionati, stime per tutte le tasche e una proposta che attraversa un secolo di arte italiana con competenza, rigore e passione.
Un’asta per tutti, ma con l’eccellenza di sempre
Capitolium Art propone un’asta a battitore virtuale dove la maggior parte dei lotti parte da basi d’asta sotto i 500 euro, ma con una qualità garantita da archivi, fondazioni e un comitato di esperti interni. Il catalogo esplora la pittura italiana dal primo Novecento fino agli anni Duemila, tra figurazione e astrazione, nomi iconici e artisti da riscoprire.
Ugo Celada da Virgilio: poesia e rigore di un realista “eretico”

Tra le presenze più intense spicca Ugo Celada da Virgilio, pittore che ha sfiorato la gloria nei ruggenti anni Venti. Capitolium presenta tre sue opere, tra cui il magnifico lotto 23, una natura morta che sprigiona un incanto silenzioso, tra volume plastico e nitore formale. Una pittura limpida, quasi metafisica, che evocava – secondo il critico Émile Bernard – “la mano del più grande pittore italiano del tempo”.
Dal secondo futurismo all’espressione lirica: De Pisis, Boni e Caproni

La prima metà del Novecento è rappresentata anche da due artisti legati alla galassia del secondo futurismo: Achille Boni e Vittorio Caproni (lotti 34 e 37). Le loro aeropitture traducono in visione pittorica il senso di movimento, velocità e slancio verso il futuro, ereditando la forza immaginifica di Balla e Dottori, ma con accenti più intimi e meno propagandistici.

Diversa è l’atmosfera del lotto 29, un elegante nudo femminile disteso di Filippo De Pisis, disegnato nel 1936. Qui il tratto leggero e sintetico si unisce alla delicatezza tonale: un piccolo capolavoro su carta, stimato tra 800 e 1.200 euro, che racchiude tutta la poesia frammentaria del suo autore.
Tra realismo lirico e astrazione analitica: Guccione, Nigro, Simeti

Il dopoguerra italiano rivive in tutte le sue declinazioni. Piero Guccione, tra i più raffinati interpreti del realismo lirico del secondo Novecento, è in asta con una suggestiva veduta urbana del 1960 (lotto 94), un olio su tela denso di atmosfere sospese e vibrazioni cromatiche, con una stima tra 7.000 e 9.000 euro.

Accanto a lui, l’arte astratta prende corpo con Mario Nigro, rigoroso e innovativo, presente con una tecnica mista su carta del 1970 (lotto 144, stima 1.800-2.400 euro). La sua griglia ritmica, quasi musicale, incarna la tensione tra struttura e libertà che ha segnato l’astrazione analitica italiana.
In catalogo anche un’opera di Turi Simeti, maestro delle superfici estroflesse e protagonista del gruppo Zero. Il suo tondo grigio (lotto 197) gioca sulla luce e sulla tridimensionalità del monocromo, con una stima tra 3.000 e 5.000 euro.
Franco Angeli e la forza iconica della Pop Art italiana

Per chi ama la Pop Art italiana, è imperdibile il lotto 241, Memoria di Franco Angeli. Realizzato con spray su tela negli anni ’70, l’opera propone le iconografie emblematiche dell’artista – aquile, stelle, simboli del potere e della storia – rivisitate con lo spirito critico e poetico tipico dell’autore romano. Un lavoro potente, che parla di ideologia, cultura visiva e memoria collettiva.
Roberto Matta ed Ennio Morlotti: due giganti in dialogo con il segno e la materia
Tra i maestri storici del Novecento figurano due nomi che non hanno bisogno di presentazioni.

Roberto Sebastian Matta, protagonista del surrealismo internazionale e ponte tra Europa e America Latina, è presente con una tecnica mista e pastelli su carta (lotto 36, stima 500-700 euro). Il segno fluido e visionario di Matta, carico di energia mentale e dinamiche cosmiche, rende quest’opera un piccolo gioiello da studio: perfetta per chi ama l’arte come forma di pensiero.

Ennio Morlotti, figura centrale del gruppo Corrente e del paesaggismo esistenziale italiano, è proposto con il lotto 91, Paesaggio – Rocce, un pastello su carta vibrante, stratificato, denso di materia e silenzio. La stima tra 700 e 1.000 euro è un invito ad acquisire un’opera di grande sensibilità pittorica a un prezzo contenuto.
La scultura in catalogo: Minguzzi e l’energia del bronzo
Non manca la scultura, presente con opere di forte impatto. In particolare, il lotto 100 di Luciano Minguzzi, Dio di Baal, una scultura in bronzo che unisce arcaicità e modernità con tensione plastica e forza evocativa. Minguzzi, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia nel 1950 e autore della Porta del Duomo di Milano, è qui rappresentato con un lavoro profondo e archetipico, stimato tra 700 e 900 euro.
Un’asta da esplorare, un catalogo da vivere
L’asta Capitolium Art del 23 luglio è un’occasione per collezionisti esperti ma anche per chi desidera avvicinarsi all’arte con intelligenza e sensibilità. È una mappa del Novecento italiano, fatta di grandi nomi, opere inedite e valori autentici.
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