Manca ormai sono una manciata di giorni alle evening sale di New York in programma tra martedì e giovedì della prossima settimana ed è naturale chiedersi se ci sarà o meno un "effetto Trump" su un mercato dell'arte che, a livello internazionale, sta vivendo una momento di stanchezza. In questo articolo abbiamo cercato di riassumere quello che emerge dal dibattito internazionale su questo argomento.
Innovare significa concepire e realizzare qualcosa che, una volta fatto, rende impossibile prescinderne, perché possiede una forza di esempio assoluto e globale. Questa è appunto la missione dell’Arte. Per questo sostengo che sarebbe bene se gli steccati che separano Progetto e Arte fossero abbattuti.
Spesso siamo tentanti di vedere l'Italia come un fanalino di coda del grande circo dell'Arte contemporanea e invece le cose non stanno così. Ce lo dicono le classifiche di Artnews, Artnet e ArtReview in cui il nostro Paese ha posizioni di tutto rispetto tra collezionisti, galleristi, mecenati e curatori. Unici grandi assenti: gli artisti.
LeoNilde Carabba (n. 1938), artista di fama internazionale e attiva tra le poche protagoniste femminili della scena artistica degli anni Sessanta e Settanta, ci racconta 56 anni di carriera caratterizzati da una continua e instancabile sperimentazione perché, come dice lei stessa, "la vita comincia ad ogni momento".
Gli anni Novanta sembrano non finire mai ed oggi, nel mondo, si assiste ad un rinnovato interesse per quella che è stata, allo stesso tempo, l'ultima decade del XX secolo e la prima del XXI secolo. La nuova sezione di Frieze 2016 dedicata ai Nineties è solo l'ultima di una serie di mostre e le pubblicazioni che dal 2013 ad oggi stanno cercando di guardare al decennio finale del Novecento da una prospettiva storica. Un fenomeno di riscoperta che appare più interessante di molti altri in atto in questo momento sul mercato, e che potrebbe aiutarci a capire il perché dello stallo che la produzione artistica del nuovo Secolo sta vivendo.
L’interconnessione fra valore artistico e valore economico è di fondamentale importanza per comprendere il senso complessivo della produzione artistica. L’arte è diventata una moneta preziosa con cui fare più denaro, tanto da spingere la finanza e gli artisti ne sono consapevoli ormai da tempo. E la ricerca di una visibilità sempre più alta è diventata ormai una vera e propria strategia.
Il Museo Laboratorio d'Arte Contemporanea di Città Sant'Angelo nasce nel 1998 e da sempre segue un percorso legato alle tendenze più avanzate della produzione artistica attuale. A dirigerlo, dal 2001, c'è l'artista Enzo De Leonibus che ci racconta la storia incredibile di questa particolare istituzione nel cuore di un paese di 15.000 abitanti.
1966-2015. Il MAGA di Gallarate compie cinquant'anni e si conferma sempre di più un polo indiscusso per la divulgazione e promozione dell’arte contemporanea, anche grazie all'interesse di enti pubblici e illustri aziende italiane. Ma soprattutto grazie ad una collezione di 5000 opere che, come spiega la direttrice Emma Zanella, fanno del museo lombardo una realtà che "promuove e sostiene la creatività artistica italiana, con uno sguardo sia storico che attuale".
Bruno Munari è stato uno degli artisti più singolari e atipici che hanno animato la scena artistica italiana del dopoguerra. Il suo modo di procedere, basato sulla sperimentazione attiva, è oggi un modello per i laboratori didattici dedicati ai più piccoli. In questa intervista ce ne parla il figlio, Alberto, che oggi presiede l'Associazione Bruno Munari.
Nati per colmare il vuoto di strutture espositive dedicate al contemporaneo, i musei privati italiani sono oggi 19 e rappresentano il 6% di quelli attivi nel mondo. A dirlo e il primo Private Art Museum Report, pubblicato pochi giorni fa da Larry's List. Il nostro Paese si colloca al secondo posto in Europa e al quinto nel Mondo per questa particolare tipologia di spazi espositivi.
Il fregio effimero di William Kentridge sul Lungotevere tra diritto d’autore, restauro e tutela giuridica. Un’analisi delle sfide legate alla conservazione di un’opera destinata a svanire.
È Andy Warhol a dominare la prima sessione dell’asta di Bozner Kunstauktionen a Castel Mareccio: il suo disegno a carboncino del 1978, Omaggio a von Gloeden, è stato aggiudicato per 62mila euro, raddoppiando la base d’asta di 30mila.
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