Art Lover di tutta Italia drizzate le antenne. Lo sapevate che nei primi sei mesi del 2012 le Forze dell’Ordine hanno sequestrato opere d’arte per un valore di oltre 40.4 milioni di euro? A dirlo è il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale il quale, in una dichiarazione rilasciata ad ADN Kronos alla metà di settembre, ha sottolineato che se i numeri si manterranno costanti porteranno a un recupero di circa 80 milioni a fine 2012, superando i 56 milioni di euro del 2011. Secondo la nota diffusa da ADN Kronos, peraltro, «in poco meno di quattro anni è di oltre 250 milioni di euro il valore delle opere d’arte sequestrate. Nel mirino, in particolare, gli artisti moderni. Nel primo semestre del 2012 sono state 3.426 le opere contemporanee recuperate, 557 nel settore archeologico e paleontologico e 239 in quello antiquariale-archivistico e librario. Un totale di 4.222 falsi, in alcuni casi grossolani, talvolta copie quasi perfette, realizzati da falsari ‘made in Italy’». Sì, perché in questo caso non c’è cinese che tenga, nel business dei falsi d’arte i leader indiscussi sono gli italiani e, in particolare, quelli del Nord. Internet, vendita diretta, mercatini, mostre e cataloghi falsi i metodi più tradizionali per raggirare chi è a caccia di affari in un settore che nell’ultimo anno, secondo le stime, ha raggiunto un giro d’affari da 1,5 miliardi.
Perché vi dico questo? Perché per collezionare arte contemporanea e vivere felici non bastano i consigli pratici che, in questi mesi, Collezione da Tiffany vi ha dato in articoli come “Scegliere e acquistare un’opera: alcuni consigli” e in “Gli aspetti pratici dell’acquisto d’arte”.
Sfortunatamente, infatti, le delusioni che ci riserva il mercato dell’arte contemporanea non riguardano solo la qualità delle opere che compriamo. Come tutti i settori dove girano soldi – e qui ne girano molti – anche nel mondo del’arte, infatti, il furbo di turno è sempre in agguato. Ed è proprio da questa amara constatazione che nasce l’articolo di oggi che intende riassumere alcune indicazioni di buon senso che anche il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale diffonde attraverso il suo sito e che hanno lo scopo di evitarvi brutte sorprese che spesso consistono non solo nell’acquisto di un’opera che poi risulta rubata o contraffatta ma in veri e propri reati a vostro carico. Leggete attentamente dunque e, oltre a difendere la vostra collezione e la vostra reputazione, difenderete gli artisti che più amate e il mercato – quello onesto – che li sostiene:
Attenti agli “affari” – Il collezionista, si sa, è sempre in cerca dal colpaccio, dell’affare da cogliere al volo. Il rischio, d’altronde, fa parte di questo mestiere ma attenzione! Se qualche mercante d’arte – o sedicente tale – vi offre un’opera ad un prezzo che vi sembra troppo basso non tirate fuori subito il blocchetto degli assegni, potreste essere in procinto di acquistare merce rubata e così incorrere nel reato di Acquisto di cose di sospetta provenienza. Per evitare tutto ciò, prima di procedere con l’acquisto, prendete un po’ di tempo per documentarvi sulle quotazioni dell’artista e pretendete, come previsto dal Nuovo Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, che il venditore vi consegni la documentazione che attesta (anche fotograficamente) l’autenticità del lavoro proposto in vendita, l’indicazione della sua provenienza e la firma dell’artista o di chi è autorizzato dalla legge al rilascio dell’autentica. Ottenuta la documentazione verificatene l’autenticità e controllate che vi sia una reale – e completa – corrispondenza tra la foto e l’opera d’arte. Oltre a ciò potete dare un’occhiata alla Banca Dati di beni culturali illecitamente sottratti per controllare che la “vostra” opera sospetta non ci sia.
Dove comprare? – In “Andare in Galleria, sì… ma in quale?” ho già affrontato il tema di come scegliere la Galleria dove comprare le proprie opere. Ma visto il tema trattato oggi credo sia il caso di ribadire, molto brevemente, che è fondamentale, per evitare sorprese, rivolgersi a mercanti la cui reputazione è “controllabile” e che, magari, abbiano (o abbiano avuto) rapporti diretti con l’artista che ha realizzato l’opera offerta in vendita. Di fondamentale importanza è , comunque, evitare di rivolgersi ad intermediari che non fanno parte del settore ufficiale.
Vero o Falso? – Dagli anni Sessanta ad oggi, al crescente aumento della domanda di opere d’arte è corrisposto un aumento dell’immissione nel mercato di opere false, delle quali il 75% sono di arte contemporanea. Detto questo è necessario ricordare che, come nel caso dell’acquisto di opere rubate, la legge non punisce solo il falsario ma anche chi vende e chi detiene tali opere. E’ bene quindi prestare grande attenzione a cosa si sta comprando e alla documentazione che accompagna l’oggetto dei nostri desideri. In caso di incertezza meglio chiedere un expertise, ossia una perizia che serve ad attestare l’effettiva autenticità dell’opera o il suo valore. Mi raccomando però: rivolgetevi solo alle persone o alle istituzioni che hanno i titoli per farle: Fondazioni, Archivi o Esperti con titoli accademici.
Come difendere la propria collezione – Avendo accennato alla possibilità di vedersi offrire in vendita delle opere rubate credo sia utile dare anche due dritte su come proteggersi nel caso in cui la vittima del furto foste voi. Se può sembrare ovvio, infatti, dotarsi di un allarme o di una porta blindata per tutelare i propri tesori, vi sono alcune accortezze che, in caso di furto, possono aiutarci a rientrare in possesso delle opere sottratte. Per prima cosa ricordatevi di tenere sempre la documentazione (foto, autentica ecc.) in un luogo sicuro e separato dalle opere. Poi, compilate il Documento dell’Opera d’Arte – Object ID creato dall’UNESCO e dai Carabinieri proprio per agevolare il recupero dei beni rubati: si tratta, in estrema sintesi, di una scheda nella quale vanno inseriti tutti di dati descrittivi dell’opera e una sua immagine. Anche in questo caso conservate il Documento in un luogo sicuro e separato dalla collezione. In caso di furto i dati e le foto che avete inserito nel documento saranno inserite nella Banca Dati di beni culturali illecitamente sottratti. Il Documento dell’Opera d’Arte, peraltro, può essere anche un strumento adatto per costituire l’archivio fotografico-descrittivo della vostra collezione. Se non lo avete già, potete scaricare una copia del Documento cliccando sul bottone in fondo alla pagina.
Pagamenti documentabili – Come per ogni altro acquisto richiedete sempre la fattura o lo scontrino parlante. Meglio pagare, inoltre, con bonifico bancario o con assegno circolare non trasferibile: così potrete conservare la documentazione della transazione effettuata.
Buona collezione a tutti dunque! E siate collezionisti d’arte contemporanea felici e, soprattutto, attenti.