Alla fine di quest’anno il giro d’affari globale del commercio elettronico, secondo le stime divulgate dall’organizzazione britannica Interactive Media in Retail Group (IMRG), dovrebbe superare il trilione di dollari con previsioni di crescita del 10-15% annuo per il prossimo futuro. Cifre strabilianti che hanno come protagonisti, tra gli altri, i vari Groupon, eBay e Amazon, veri artefici di questa rivoluzione digitale che ha investito lo shopping in tutti i settori: dalla tecnologia ai generi alimentari. Una rivoluzione che, lentamente, si sta avvicinando anche al mercato dell’arte contemporanea, come testimonia lo straordinario risultato ottenuto dalla Andy Warhol @ Christie’s, prima asta tutta online dedicata al fondatore della Factory e, più in generale, la prima con un catalogo tutto di Post War and Contemporary Art, che in una settimana di contrattazione via web ha totalizzato 2.3 milioni dollari: il doppio delle aspettative iniziali.
Successi a parte, nonostante l’influenza che internet, negli ultimi 25 anni, ha avuto sul mercato dell’arte, il commercio elettronico in questo particolare settore pesa solo per il 10% sul totale delle compravendite. Percentuale che cala, mediamente, al 5% se guardiamo alle sole vendite in asta. Eppure, è proprio grazie ad internet se, in questi anni, è aumentata in modo esponenziale l’attenzione e l’apprezzamento dell’arte da parte del pubblico; se il mercato ha assunto un aspetto più democratico, di posto aperto a tutti, invece di essere un luogo da considerarsi accessibile solo agli addetti ai lavori. Sempre la rete, inoltre, con la nascita di miriadi di piazze elettroniche dedicate all’arte, ha “forzato”, negli anni, le stesse infrastrutture del mercato, la sua accessibilità, giungendo anche ad alterare il modo di condurre gli affari in questo campo.
Come spiegare, dunque, questa situazione al limite dell’incoerenza? La risposta, apparentemente complessa, è in realtà abbastanza semplice: è questione di costume e (buone) abitudini. Sì, perché il mondo del collezionismo d’arte, per quanto non disdegni l’utilizzo dei più innovativi canali per acquistare opere, ha dei rituali che difficilmente potranno essere smantellati dalle innovazioni tecnologiche. Comprare arte, d’altronde, non è come acquistare un computer o un film. Le compravendite, in questo settore, si basano sulla conoscenza, sull’expertise, su decisioni soggettive basate sulla discussione e sul contatto diretto tanto con l’opera quanto con il mercante.
Oltre a ciò, non dobbiamo dimenticare che al momento di comprare un’opera d’arte non è solo l’oggetto a cambiare padrone ma anche tutta la documentazione che ne certifica l’autenticità e ne racconta la “storia” e la cui completezza e originalità deve essere controllata a fondo prima di procedere all’acquisto. Quando si decide di comprare un’opera è necessario, inoltre, verificarne anche lo stato di conservazione, le dimensioni. Non è un caso, d’altronde, se anche per un’asta solo online come quella organizzata da Christie’s per le opere di Warhol, sia stato possibile per gli interessati vedere in anteprima i lavori in catalogo per analizzarli da vicino e operare, così, una scelta più consapevole. Quello che sta frenando il diffondersi di un commercio solo elettronico dell’arte è, dunque, un approccio culturale legato alla particolarità dell’oggetto da comprare. Una verità che rende difficile immaginare, oggi, che internet possa sostituirsi alle gallerie e alle istituzioni del mondo dell’arte nel loro ruolo.
Ciò non toglie che tanti aspiranti collezionisti e amanti d’arte possano considerare vantaggioso (sia economicamente che logisticamente), e anche più semplice, comprare un’opera online. Niente di male. Effettivamente anche online si possono fare ottimi acquisti e le transazioni via web sono decisamente semplici. Il problema è che con la crescita dell’e-commerce sono aumentate anche le frodi e, se non ci si rivolge ad operatori seri e non si fanno tutte le verifiche del caso – proprio come quando si compra un’opera in galleria – si corrono grossi rischi sul fronte dell’autenticità e della provenienza delle opere. Rischi che nei casi limite potremmo essere costretti a pagare a caro prezzo: comprare, anche a nostra insaputa, opere di illecita provenienza costituisce reato penale! Per non parlare delle truffe elettroniche relative ai pagamenti.
Senza voler fare dell’inutile terrorismo ma nel tentativo di evitarvi brutte delusioni come quella accorsa ad una collezionista che aveva acquistato in internet una xilografia dell’Espressionismo tedesco risultata poi, alla consegna, una vecchia fotocopia, vorrei elencarvi alcune buone prassi da seguire. Non vi tuteleranno al 100% ma sicuramente vi faranno passare notti più tranquille in attesa della consegna a domicilio:
1) Effettuare l’acquisto d’arte online seguendo gli stessi criteri che abbiamo visto per quello fatto presso una galleria. Si veda a tal proposito l’articolo: “Aspetti pratici dell’acquisto d’arte”.
2) Evitare, se possibile, di comprare un’opera in internet senza averla prima vista direttamente;
3) Acquistare opere online solo da operatori di comprovata reputazione nel mercato dell’arte: è molto più facile incappare in truffe comprando su eBay – che non si assume responsabilità sulla merce venuta – che non da Sotheby’s o Artnet.com.
4) Nel momento in cui vi viene chiesto di inserire dati personali controllare che nella barra degli indirizzi del browser l’url inizi con https:// che indica l’utilizzo del protocollo creato per garantire che i trasferimenti riservati di dati nel web non siano intercettabili.
5) Utilizzare sistemi di pagamento sicuri come quello offerto da servizi come PayPall o, il bonifico bancario o il pagamento in contrassegno.
6) Evitare di trasferire denaro su account di banca stranieri se non si è certi del destinatario.
7) Utilizzare sistemi di pagamento che danno la possibilità di annullare le transazioni.
8) Controllare con regolarità il proprio estratto conto.
9) Controllare accuratamente tutte le clausole del contratto di vendita prima di accettarlo. In particolare leggere con attenzione la parte relativa al diritto di recesso.
10) Controllare accuratamente lo stato dell’opera al momento della consegna e la documentazione che la accompagna per verificarne lo stato di conservazione, l’autenticità e la corrispondenza con quanto descritto sul sito dove si è acquistato l’opera.
Infine, per saperne di più sui rischi del commercio elettronico in generale, vi consiglio di dare un’occhiata anche al sito dell’Arma dei Carabinieri alla pagina “I rischi dell’e-commerce“.
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