Tutto è iniziato nell’estate di dodici anni fa in occasione di Les Rencontres di Arles, manifestazione francese tra le più importanti al mondo per quanto riguarda la fotografia contemporanea. A guidarla tra gli espositori presenti due ciceroni d’eccezione: Giuliana Scimé, una delle più conosciute e autorevoli storiche e critiche della fotografia, firma storica del Corriere della Sera, e papà Maurizio uno dei più importanti fotografi che possa annoverare oggi il nostro paese. Sì perché Valentina, ventisette anni, una laurea in Scienze dei Beni Culturali alla Cattolica e un passato alla Fondazione FORMA di Milano, è, almeno in parte, figlia d’arte e il suo è uno di quei cognomi che chi ama la fotografia contemporanea non può non conoscere: Galimberti. Alla passione per il medium fotografico condivisa con il padre, Valentina Galimberti ha però aggiunto una capacità imprenditoriale davvero invidiabile e oggi è la titolare delle nuovissima – ma già à la page tra i giovani collezionisti – DaDA EAST Gallery. Un nome simbolico, che rimanda a DaDA e ai collage fotografici del padre e che in quell’EAST ci fa sentire un po’ di profumo di Grande Mela anche se lo spazio di Valentina Galimberti lo incontriamo camminando dalle parti di Via Moscova a Milano: in Via Varese, nei locali di una vecchia tintoria che dal 7 marzo scorso si è trasformata in un white cube pensato per ospitare artisti noti ed emergenti. Una scelta – racconta Valentina – che nasce anche da fatto che, in Italia, se non si espongono artisti affermati è difficile essere presi sul serio. Ma quello che a lei interessa è, in primo luogo, lavorare spalla a spalla con gli artisti giovani e farli crescere attraverso progetti e collaborazioni internazionali; e avere una politica chiara e trasparente nei confronti dei suoi clienti. In attesa della sua prima partecipazione alla prossima edizione del MIA Fair di Milano, l’abbiamo incontrata in uno dei rari momenti di pausa tra una mostra e l’altra – l’ultima ospitata negli spazi di Via Varese è stata Urban Landscape (vedi photogallery), personale del fotografo Matteo Procaccioli nata in collaborazione con la Galleria Glauco Cavaciuti – per farci raccontare, in questa video intervista, cos’è è DaDA EAST…
Il 4 novembre scorso si è chiusa “Urban Landscape” di Matteo Procaccioli, terza mostra organizzata dalla DaDA EAST Gallery dopo: “Ready made – dadaismo sotto traccia“, progetto inaugurale realizzato per l’occasione da Maurizio Galimberti e interamente dedicato al dadaismo; e “Chambre 305 # Luxe, calme et volupté” collettiva di fotografi italiani. Qui di seguito una selezione delle opere di Procaccioli esposte presso DaDA EAST:
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