Il prossimo 2 aprile 2026 ricorreranno i 70 anni dalla morte del celebre artista dalla pennellata lirica e vibrante Filippo de Pisis, uno speciale anniversario le cui implicazioni si declineranno nei termini di una potenziale rivalutazione del mercato e non solo.
L’imminente ricorrenza ha dato avvio a una rinnovata attenzione istituzionale per il maestro ferrarese, a partire dalla mostra personale tenutasi al Museo del Novecento di Milano nel 2022, seguita nel 2024 dalla partecipazione alla 60ª Biennale di Venezia, Foreigners Everywhere, dove è stato selezionato dal curatore Adriano Pedrosa. Una scelta volta – non da ultimo – ad attivare un dialogo con l’americano Louis Fratino, giovane artista tra i più influenti sulla scena internazionale, generando inedite suggestioni capaci di coinvolgere un pubblico eterogeneo, comprendente anche collezionisti e investitori finora tendenzialmente distanti dalla cifra stilistica neo-impressionista di de Pisis.
Artista storicizzato, è entrato a far parte delle collezioni permanenti di prestigiosi musei tra cui Pinacoteca di Brera, Milano, Centre Pompidou, Parigi, Cincinnati Art Museum, Ohio USA, per citarne alcuni. La collocazione all’interno di tali istituzioni culturali fa sì che l’opera ne benefici anche in termini di valore economico risultando essere tra gli investimenti non soggetti a repentine fluttuazioni di mercato a cui, viceversa, sono maggiormente suscettibili gli artisti ultra-contemporanei.
Presente nelle fiere nazionali e internazionali, de Pisis vanta un solido mercato primario sostenuto da gallerie perlopiù italiane, è da poco entrato a far parte del roster di Galleria P420 che nella collettiva “Di semplicità e di brivido” a cura di Davide Ferri – nuovo direttore di Arte Fiera, Bologna -, è stato messo a confronto con artisti stranieri contemporanei in un gioco di riverberi e contrappunti che ne hanno esaltato e attualizzato la poetica.
Sul fronte del mercato secondario i riscontri sono al momento piuttosto tiepidi, non si registrano aggiudicazioni di particolare rilievo, tuttavia, in virtù dell’approssimarsi dell’ inapplicabilità del diritto di seguito, l’attrattività all’acquisto incrementerà molto probabilmente in maniera rimarchevole, più in generale, le vendite saranno indubbiamente corroborate dalla recente introduzione dell’aliquota IVA al 5%.
Come è stato evidenziato, per quel che concerne la disciplina che regola il diritto d’autore, la fatidica data costituisce elemento di significativo interesse in quanto i diritti patrimoniali sulle opere decadranno e lo sfruttamento commerciale non prevederà il relativo compenso a SIAE.
Permarranno i diritti morali, perpetui e inalienabili a tutela della paternità e dell’onorabilità dell’artista che continueranno ad essere salvaguardati dall’ “Associazione per Filippo de Pisis” che, fin dalla sua costituzione nel 1993, si è costantemente impegnata a promuovere iniziative volte a valorizzarne la figura e alla difesa del patrimonio da illeciti e contraffazioni, coordinato da un comitato scientifico, l’archivio preserverà nel tempo il valore della produzione del maestro.
A fronte di quanto descritto appare interessante monitorare quel che accadrà nei prossimi mesi, fiduciosi che “l’intima vitalità delle cose”, ravvisata nel tratto del pittore da Elio Vittorini, possa tradursi in vitalità propulsiva anche in termini di mercato.