Grandi manovre nel settore italiano delle gallerie d’arte moderna e contemporanea che in queste settimane ha visto importanti novità per tre delle realtà più interessanti dello stivale: Matèria (Roma), Boccanera (Trento e Milano) e Noema Gallery (Roma)
Iniziamo dalla romana Matèria che in questi giorni ha annunciato la rappresentanza dell’artista mongolo Bekhbaatar Enkhtur. Nato a Ulaanbaatar nel 1994, Enkhtur ha studiato scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove attualmente risiede. La sua pratica si concentra sulle varie espressioni del mezzo scultoreo e, più in generale, sui processi di modellatura della materia e sulla sua interazione con lo spazio e lo spettatore.
Bekhbaatar conduce la sua ricerca artistica attorno all’idea di cambiamento, come fatto intrinseco di tutte le cose e mira a far emergere le qualità intime dei materiali utilizzati, sia organici che inorganici, conferendo loro una parvenza di vita percepibile.
È stato artista in residenza presso il Kora Contemporary Arts Center a Castrignano De’ Greci, al Mambo di Bologna, alla Manifattura Tabacchi di Firenze, alla Fondazione Lanfranco Baldi di Pelago e presso Dolomiti Contemporanee di Borca di Cadore. Ha esposto in gallerie, spazi no profit e istituzioni.
La nuova rappresentanza da parte di Matèria consolida una collaborazione iniziata quest’anno in occasione della recente personale Imagining for Real, curata da Enrico Camprini negli spazi della Galleria. Tra le altre personali di Bekhbaatar sono poi da ricordare: Oasis, un progetto curato da Ramdom in collaborazione con la Fondazione Elpis nel 2022; Fuocherello, presso la Fonderia de Carli, Volvera TO; Cambio della guardia, presso Localedue, Bologna, nel 2021; Tsam, presso Marktstudio, Bologna, nel 2021; Zuult (Una boccata d’arte), a Borgo Val Belluna, nel 2020.
Svariate anche le collettive a cui l ‘artista ha preso parte. Tre le più importanti: Chi ghe pi Nisün!, presso la Fondazione Elpis in collaborazione con Ramdom, Fondazione Elpis, Milano, nel 2023; Fiammiferai, curata da Gabriele Tosi, Fuocherello, Volvera TO, nel 2023; An Ocean Standing, presso la Lc Queisser Gallery, Tbilisi, GA, nel 2022; Il rituale del serpente, presso l’Ex Convento di San Francesco, Bagnacavallo, nel 2021; Room 114 XY, Car Drde, Bologna, nel 2019; La pratica quotidiana, presso l’Oratorio di San Sebastiano, Forlì, nel 2019; Un anno lungo un giorno, presso il Centro Pecci, Prato, nel 2019; Tragitti divaganti, presso P420, Bologna, nel 2018.
Novità in scuderia anche per la trentina Boccanera Gallery che ha da poco reso noto la sua collaborazione con il giovanissimo artista Davide Quartucci. Classe 2000, Quartucci – originario di Senigallia – frequenta attualmente il terzo anno del corso di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. La sua ricerca indaga una visione altra del mondo e delle cose che lo compongono servendosi del simbolo e dell’immaginario collettivo, lasciando immergere lo spettatore in scenari fiabeschi popolati da bizzarri personaggi.
I suoi soggetti, ibridi tra infanti e vecchietti, dialogano in armonia con la natura attraverso atteggiamenti e portamenti ludico-demenziali e inebriando di contrasti perturbanti gli scenari in cui sono avvolti. L’homo ludens diviene homo “ultra-ludens”. Ricorrendo a un’immaginazione materiale, i personaggi che abitano queste visioni, così goffi, dai nasi fallici, rugosi e pelati, vivono una rêverie perenne, mantenendo un costante dialogo con la fragilità umana, la decomposizione e la morte. Con uno sguardo pittorico e musicale, il suo immaginario prende vita attraverso pittura, scultura, video, fotografia e disegno.
Finalista del Combat Prize 2022, quest’anno Quartucci è stato artista in residenza presso VIR Viafarini-in-residence. La sua prima personale è dello scorso anno: Introduction: Davide Quartucci, online exhibition curata da Alberto Ceresoli e Carmela Cosco alla Galleria Superstudiolo di Bergamo. Attualmente è in mostra proprio negli spazi di Boccanera con il solo show L’intima materia che esplora l’immaginario simbolico del riposo e il processo esistenziale della morte attraverso un profondo atteggiamento ludico.
Infine, Noema Gallery si trasferisce, ingrandendo i suoi spazi e dando appuntamento ai collezionisti in via Otranto 24 a Roma. L’inaugurazione della nuova sede è prevista a novembre, ma l’attività della galleria non si ferma e basta contattare la titolare per fissare un appuntamento. Creata nel 2013 da Maria Cristina de Zuccato e Aldo Sardoni con l’intento di far conoscere e promuovere la cultura della fotografia contemporanea d’autore, traghettandola oltre il circuito di intenditori e appassionati, Noema Gallery aveva inaugurato l’attuale sede in via Bu Meliana 4 nel marzo scorso, dopo l’esperienza della residenza «a tempo» nello spazio “Temporary in Solferino” di Milano.
Il progetto complessivo di Noema Gallery, come si legge sul sito web della galleria, è quello di presentare e sviluppare la Fotografia Contemporanea Europea, nella quale si avverte il legame che questo Continente ha con la storia e i fotografi di Noema, non a caso, sono stati scelti appositamente perché ritenuti capaci e consapevoli di vivere e formarsi da questa cultura e la utilizzano e rimodellano per produrre opere contemporanee.
Noema Gallery, infine, si distingue dalle altre gallerie di fotografia contemporanea in Italia, per la sua gamma di attività, mostre e vendite oltre che per il noleggio di opere fotografiche .