Prende spunto del titolo di un libro di Leonora Carrington, Il Latte dei Sogni, la 59. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, che si svolgerà dal 23 aprile al 27 novembre 2022 (pre-apertura 20, 21, 22 aprile) ai Giardini, all’Arsenale e in vari luoghi di Venezia.
Ad annunciarlo sono stati il Presidente della Biennale, Roberto Cicutto, e la Curatrice della Biennale Arte 2022, Cecilia Alemani. Un testo, quello della Carrington, in cui la scrittrice, «immagina e illustra favole misteriose dapprima direttamente sui muri della sua casa, per poi raccoglierle in un libricino chiamato appunto Il latte dei sogni».
«Le storie di Carrington – ha spiegato Alemani – descrivono un mondo magico nel quale la vita è costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione e nel quale è concesso cambiare, trasformarsi, diventare altri da sé. È un mondo libero e pieno di infinite possibilità, ma è anche l’allegoria di un secolo che impone sull’identità una pressione intollerabile».
Un titolo, quello scelto dalla curatrice dalla Biennale Arte 2022, che nasce da un processo che potremmo quasi definire partecipativo; legato alle conversazioni avute con artiste ed artisti. «Da questi dialoghi – ha aggiunto la curatrice – sono emerse con insistenza una serie di domande che non solo evocano questo preciso momento storico in cui la sopravvivenza stessa dell’umanità è minacciata, ma che riassumono molte altre questioni che hanno dominato le scienze, le arti e i miti del nostro tempo».
«Molte artiste e artisti contemporanei – ha proseguito – stanno immaginando una condizione post-umana, mettendo in discussione la visione moderna e occidentale dell’essere umano come il centro dell’universo e come misura di tutte le cose. Al suo posto, contrappongono mondi fatti di nuove alleanze tra specie diverse e abitati da esseri permeabili, ibridi e molteplici, come le creature fantastiche inventate da Carrington».
«Oggi – ha aggiunto Alemani – il mondo appare drammaticamente diviso tra ottimismo tecnologico, che promette il perfezionamento infinito del corpo umano attraverso la scienza, e lo spettro di una totale presa di controllo da parte delle macchine grazie all’automazione e all’intelligenza artificiale».
«Se gli eventi degli ultimi mesi hanno dato forma a un mondo lacerato e diviso – ha concluso – la mostra Il latte dei sogni prova a immaginare altre forme di coesistenza e trasformazione. Per questo, a dispetto del clima in cui è nata, Il latte dei sogni aspira a essere una mostra ottimista, che celebra l’arte e la sua capacità di creare cosmologie alternative e nuove condizioni di esistenza. La mostra guarda alle artiste e artisti non come coloro che ci rivelano chi siamo, ma piuttosto come coloro che sanno assorbire le inquietudini e le preoccupazioni di questi tempi per mostrarci chi e che cosa possiamo diventare».
Una visione, quella decritta dalla curatrice, che concretamente si svilupperà attorno a tre aree tematiche: la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosi; la relazione tra individui e tecnologie; i legami che si intrecciano tra i corpi e la terra.
La 59. Esposizione Internazionale d’Arte presenterà, come di consueto, le Partecipazioni Nazionali con proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini e all’Arsenale, oltre che nel centro storico di Venezia. Anche per questa edizione si prevedono selezionati eventi collaterali, proposti da enti e istituzioni internazionali, che allestiranno le loro esposizioni e le loro iniziative a Venezia.