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Il restauro delle opere d’arte, nella prospettiva del diritto (parte 2)

del

Nella prima parte dell’articolo, abbiamo esplorato l’importanza del restauro delle opere d’arte, delineando le complesse dinamiche legali ed etiche che ne regolano la pratica. Abbiamo visto come il restauro sia un processo cruciale per la preservazione dell’integrità materiale e dei valori culturali delle opere, secondo quanto stabilito dal Codice dei Beni Culturali. Le diverse teorie e approcci storici al restauro, da Ruskin a Viollet Le Duc, fino a Cesare Brandi, hanno evidenziato la difficoltà nel bilanciare la necessità di conservazione con quella di rispettare l’autenticità storica dell’opera.

Questa seconda parte dell’articolo si concentra sul restauro delle opere d’arte contemporanee, un ambito che presenta sfide uniche.

La disciplina del restauro delle opere contemporanee

Le sfide e le peculiarità nell’ambito della conservazione delle opere d’arte contemporanea pongono interrogativi complessi che richiedono un’analisi approfondita sotto il prisma della disciplina dei beni culturali e del diritto d’autore. 

Le opere d’arte contemporanea spesso sono composte da materiali deperibili e/o gli stessi supporti sono soggetti a rapida obsolescenza: come nel caso delle opere di video arte realizzate su supporti magnetici che, se non riversati su dvd o pc, diventa difficile poter continuare a proiettare. 

In alcuni casi le opere sono poi volutamente effimere, in quanto rimesse alla natura e alla benevolenza del tempo, come le opere di street art (tra i più noti, Banksy) e a quelle di land art (si pensi alla Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri a Lodi). Ciò presenta nuove frontiere nel panorama della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico.

Il restauro di opere d’arte contemporanea richiede un approccio ponderato e rispettoso della volontà dell’artista. L’articolo 20 della  Legge 22 aprile 1941, n. 633 (di seguito, la “Legge Autore”) prevede, infatti, che indipendentemente dai diritti esclusivi di utilizzazione economica dell’opera, che possono essere ceduti o concessi a terzi, e anche dopo avere disposto dei diritti economici, “l’autore conserva il diritto di rivendicare la paternità dell’opera e – per quanto rileva, sempre – di opporsi a qualsiasi deformazione, mutilazione od altra modificazione, ed a ogni atto a danno dell’opera stessa, che possano essere di pregiudizio al suo onore o alla sua reputazione”.

Le decisioni riguardanti il restauro devono quindi essere precedute da un’accurata indagine sulla visione e l’intenzione dell’artista, considerando le implicazioni che modifiche sostanziali potrebbero avere sulla percezione e sull’integrità dell’opera stessa: ad esempio per il diverso supporto, così come quelle volte a prolungare la vita di una opera pensata come temporanea, ad esempio apponendo una teca ad un murale di street art, potrebbero comportare un pregiudizio all’onore e alla reputazione dell’autore (e, financo, il risarcimento dei danni eventualmente patiti da quest’ultimo).

La questione della proprietà delle opere d’arte è un aspetto fondamentale nel contesto del restauro. Se da un lato il proprietario dell’opera ha il diritto di decidere se e come restaurare l’opera stessa, dall’altro è tenuto a rispettare le norme giuridiche che ne tutelano la conservazione. In particolare, il proprietario deve ottenere le necessarie autorizzazioni dalle autorità competenti prima di procedere con il restauro.

Un tema dibattuto è certamente se l’autore dell’opera possa imporre al proprietario obblighi di custodia, come quello di restaurare opere degradate. In senso affermativo, in giurisprudenza è stato ritenuto che “può in astratto configurarsi una violazione del diritto morale dell’autore di un dipinto ex art. 20 l.a. anche nel caso di degrado dell’opera in conseguenza del trascorrere del tempo insieme al concorso di altri specifici fattori negativi imputabili al detentore, quali ad esempio un atto omissivo qual è l’omissione del restauro del dipinto, considerato che superato il limite del decadimento naturale il degrado potrebbe causare una lesione all’integrità dell’opera d’arte figurativa ed influenzare negativamente la percezione dell’opera presso il pubblico e costituire quindi una lesione della reputazione dell’artista” (Trib. Milano, 20.01.2005). La sentenza è rimasta tuttavia sostanzialmente isolata.

Considerazioni finali.

Il restauro delle opere d’arte è un’attività di estrema rilevanza che permette alle opere di mantenere la loro forza espressiva e comunicativa, contrastando il tempo e l’usura che insidiano la realtà fenomenica in cui questa si manifesta

Devono essere condotte in modo puntuale e corretto, non solo dal punto di vista storico e filologico, ma anche da quello legale, nel rispetto delle prescrizioni sul bene – se si tratta di un bene culturale vincolato dal Codice Beni Culturali – e dei diritti morali dell’artista – se è un’opera ancora soggetta alla Legge Autore. 

Il restauro delle opere d’arte è un processo complesso che richiede una profonda conoscenza delle norme giuridiche che lo regolano. 

I proprietari delle opere d’arte, i restauratori e le autorità competenti devono lavorare insieme per tutelare la conservazione e la protezione delle opere d’arte, rispettando le norme giuridiche e le linee guida stabilite dalle autorità competenti

Solo attraverso una stretta collaborazione e una solida comprensione delle norme giuridiche, possiamo garantire la conservazione e la protezione delle opere d’arte per le generazioni future.

Il collezionista, pertanto, per prevenire eventuali contestazioni, dovrebbe sempre condurre gli interventi di restauro nel rispetto della normativa e della volontà dell’artista (con il quale, se possibile, è sempre opportuno definire condizioni e limiti degli interventi tramite la stipulazione di specifici accordi).

G. Cavagna e M.G. Contatore
G. Cavagna e M.G. Contatorehttp://www.bipartlaw.com.
Gli avvocati Gilberto Cavagna di Gualdana e Maria Giulia Contatore collaborano con BIPART, acronimo di “Beyond Intellectual Property and ART law”, studio legale specializzato nella valorizzazione e protezione dei diritti di proprietà intellettuale e dell’arte con sede a Milano. I professionisti di BIPART forniscono assistenza e consulenza a clienti nazionali e internazionali in materia di marchi e nomi di dominio, design, brevetti e segreto industriale, concorrenza sleale, diritto d’autore e software, diritto dell’arte e dei beni culturali, concorrenza, diritto della pubblicità, dei media e dello sport. Contatti: gilberto.cavagna@bipartlaw.com, mariagiulia.contatore@bipartlaw.com www.bipartlaw.com.

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