Conto alla rovescia per l’edizione 2022 di Art Basel Basel che aprirà i battenti il prossimo 16 giugno. Ben nutrita, come sempre, la compagine italiana che quest’anno vede la partecipazione di ben 20 gallerie su 289 partecipanti da 40 paesi.
Nella main section Galleries, troviamo così Alfonso Artiaco, Cardi Gallery, Galleria Continua, Galleria Raffella Cortese, Massimo De Carlo, Galleria dello Scudo, A Arte Invernizzi, Kaufmann Repetto, Magazzino, Giò Marconi, Galleria Massimo Minini, Galleria Franco Noero, Lia Rumma, Galleria Christian Stein, Tornabuoni Art, Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea e ZERO…
Per quanto riguarda la sezione Unlimited – dedicata ai progetti le cui dimensioni trascendono il classico stand – l’arte italiana sarà rappresentata da Pier Paolo Calzolari, presente con un monumentale lavoro storico nello spazio della Marianne Boesky Gallery: un dipinto di nove metri di lunghezza intitolato La Grande Cuisine (1985) ed esposto, l’ultima volta, a Napoli, in occasione della retrospettiva dell’artista al Museo Madre. Si tratta di un lavoro molto particolare, il cui colore rosso intenso segna l’allontanamento di Calzolari dai toni neutri delle sue opere precedenti e muove verso un “magma” cromatico.
Francesca Leone è, invece, la protagonista dello spazio della romana Magazzino. L’artista, figlia del regista Sergio Leone, presenta Si può illuminare un cielo melmoso e nero? (2020), monumentale progetto installativo realizzato con olio su fogli di metallo riciclato, acciaio e ruggine. Sempre nella sezione Unlimited troviamo poi la Galleria Raffaella Cortese con un progetto della brasiliana Anna Maria Maiolino; Apalazzogallery con l’inglese Sonia Boyce; Galleria Continua che propone Yoan Capote e Michelangelo Pistoletto.
E’ dedicata a Giorgio Morandi la mostra della Galleria d’Arte Maggiore G.A.M., presente della sezione Feature. Tramite una selezione di importanti oli su tela – ma anche di acqueforti, disegni e acquarelli – con provenienze prestigiose come la collezione Jesi, Maggiore g.a.m. offrirà un’analisi approfondita su come i paesaggi sono stati sempre uno dei soggetti prediletti di Morandi, intensamente esplorati durante i suoi soggiorni a Grizzana, un piccolo villaggio sull’Appennino Tosco-Emiliano, insieme a quelli eseguiti nel suo studio di Via Fondazza a Bologna.
Per Morandi, infatti, non c’era alcuna differenza tra il dipingere una “natura morta” o un “paesaggio”, trattandosi in entrambi i casi di un pretesto per realizzare un’astrazione: una combinazione pura di equilibrio data da forme volumetriche, geometrie, luci e colori. Qui siamo di fronte a immagini mentali.
Sempre nella sezione Feature troviamo anche la galleria P420 che porta Laura Grisi, artista scomparsa nel 2017 il cui lavoro è stato da sempre incluso nella Pop art italiana, ma in verità fin dagli inizi si spinge oltre, captando prontamente le diverse linee della ricerca artistica internazionale coeva e operandone un’originale sintesi.
Nella sezione Statements, dedicata agli artisti emergenti, il nome proposto da Laveronica arte contemporanea, alla sua prima partecipazione ad Art Basel, è quello di Daniela Ortiz, artista spagnola il cui lavoro mira a generare narrazioni visive in cui i concetti di nazionalità, razza, classe sociale e genere vengono esplorati in modo da comprendere criticamente le strutture del potere coloniale, patriarcale e capitalista. Debutto anche per il fiorentino Spazio Veda che a Basilea porta l’artista londinese Dominique White.