22.5 C
Pesaro

dal 2012 il primo blog dedicato al collezionismo d'arte.

Per le sculture l’iva ridotta “vuole” la mano dell’artista

del

Con una recente risposta ad un interpello l’Agenzia delle entrate ha negato l’applicazione dell’iva ridotta (aliquota 10%) in caso di cessione da parte dell’artista di alcune sculture realizzate mediante stampante 3D e successivamente decorate e dipinte dallo stesso.

La voce 127 septiesdecies della Tabella A parte terza del Decreto Iva (Dpr 633/72) offre la possibilità di applicare l’iva in misura ridota (attualmente con aliquota 10%) per gli oggetti d’arte ceduti direttamente dagli autori degli stessi o da loro eredi.

I beni (oggetti d’arte), o per meglio dire, le categorie dei beni che possono beneficiare dell’aliquota al 10% sono indicate nella tabella allegata al DL 41/1995.

Fatte queste doverose premesse torniamo al caso di specie:

  • L’artista in questione esprimeva (ed esprime tutt’ora) la propria arte progettando delle sculture figurative originali mediante l’utilizzo di un software e realizzando materialmente le stesse con l’ausilio di stampanti tridimensionali FDM (modellazione e deposizione fusa). Le sculture così realizzate vendono poi sottoposte a verniciatura.
  • L’artista ha pertanto sottoposto ad interpello del parere dell’Agenzia delle Entrate se tali sue creazioni potessero beneficiare dell’applicazione dell’aliquota ridotta in quanto direttamente cedute dall’autore.
  • L’Agenzia ha risposto che in questa fattispecie non è applicabile l’aliquota ridotta e pertanto sarà necessaria l’applicazione dell’aliquota ordinaria al 22%.

La motivazione di questo diniego è duplice: in primis il numero di sculture prodotte (o riprodotte) supera il limite delle 8 previste dalla normativa per poterle considerare di “tiratura limitata controllata dall’artista”, in secundis il procedimento adottato per produrre le sculture non è aderente al dettato normativo che prevede l’agevolazione dell’aliquota iva ridotta in quanto le opere non sono eseguite interamente dall’artista (dalla mano dello stesso….) ma sono frutto di un processo meccanico che fa uso di stampanti 3D, software di programmazione, ecc. mentre l’intervento manuale dell’artista risulta marginale.

Proprio la carenza di questo fondamentale aspetto, l’intervento manuale dell’artista, le sculture non possono essere considerate oggetti d’arte e quindi non beneficiare dell’aliquota iva agevolata qualora vengano venduti direttamente dal loro autore.

Collezione da Tiffany è gratuito, senza contenuti a pagamento, senza nessuna pubblicità e sarà sempre così.

Se apprezzi il nostro lavoro e vuoi approfondire ancora di più il mercato dell'arte puoi sostenerci abbonandoti al nostro servizio di rassegna stampa internazionale the artUpdate.

Abbonati ora!

Condividi
Tags

recenti

Le aste di maggio a New York costringono il mercato dell’arte ad una prova di realtà 

Un riassunto della scorsa settimana. La settimana delle aste newyorkesi, ecco come sono andate e qual’ il sentimento percepito.

La collezione Luxembourg incanta New York

Il 15 maggio, nella sede di Sotheby’s a New York, l’asta serale “IM SPAZIO / The Space of Thoughts” ha celebrato non solo un risultato da manuale

Bonhams tra arte e lusso: come cambia il mondo delle aste

In questa intervista, Benedetta Alpini e Giulia Berbotto ci raccontano le tendenze e le trasformazioni più recenti nel mercato delle aste, tra flessioni globali,...

Articoli correlati

Iscriviti alla nostra newsletter e scarica gratuitamentelaGuida Mercato dell'Arte 2025!

Iscriviti subito alle news di Collezione da Tiffany e riceverai contenuti esclusivi selezionati per te riguardanti il mercato dell'arte. 

Completa il form e potrai scaricare subito gratuitamente la nuova Guida Mercato dell'Arte 2025!

Sono un collezionista

Grazie la tua iscrizione è andata a buon fine!