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La collezione del grafico Dante Bighi

del

Abbiamo voluto approfondire la storia di Villa Bighi e della sua collezione perché, nelle nostre ricerche e durante i nostri viaggi in giro per l’Italia, avevamo presagito segnali che ci facevano intuire la natura particolare della sua realtà.

Infatti Villa Bighi, oltre ad essere una architettura molto particolare caratterizzata da ampie finestre che la legano indissolubilmente al la campagna ferrarese, è un luogo in cui si respira la passione.

Sì, la passione di un gruppo di architetti entusiasti, costituitosi come associazione no profit circa alla metà degli anni Novanta, e che da quel momento si occupa di manutenere, valorizzare e prendersi cura della casa che un tempo fu residenza di Dante Bighi.

Ma la villa non è solo la fotografia di una dimora – ormai – storica, segnata dalla vita e dalle vicende di un importante grafico milanese che fuggiva alla frenesia della metropoli italiana. Così come già voleva il proprietario, i suoi spazi sono in qualche modo vissuti ancora oggi, vengono utilizzati da studenti e ricercatori, come sede in cui approfondire soprattutto la tematica della grafica pubblicitaria.

D’altra parte, Dante Bighi arrivava proprio da quel mondo e grazie alla frequentazione di quegli ambienti e alla riconoscibilità professionale acquista nel tempo tra colleghi e artisti, è riuscito a costruire la sua grande collezione.

Ad oggi all’interno della casa sono conservate le sue opere, quelle realizzate da lui stesso: le teche di plexiglass, i libri oggetto e le spremute di carta (così intitolate dall’artista). Sono le tracce a tutti gli effetti che Dante Bighi ha raccolto, ma soprattutto ha prodotto durante tutta la sua vita e che sono distribuite in ogni spazio della casa, donando loro così un forte significato sentimentale.

L’altra parte della collezione caratterizzata da opere d’arte del Novecento, firmate dagli artisti più famosi, invece è conservata all’interno della torre comunale ed è possibile visionarla in poche e rare occasioni.

Le opere, afferenti a entrambe le sezioni, non sono purtroppo mai state catalogate e non si ha quindi contezza precisa della loro storia e naturalmente del processo del processo conservativo. Ma considerata la realtà proattiva che abbiamo incontrato, non fatichiamo a credere che ci sarà sicuramente occasione per mettersi al passo.

Per ulteriori informazioni e curiosità sulla villa e le sue attività si può visitare il sito http://www.dantebighi.org/

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Collezione da Tiffany
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