L’anno appena iniziato si è aperto con la pubblicazione di alcuni atti normativi finalizzati a fornire una prima risposta alle richieste avanzate dal comparto culturale. In particolare, il Decreto Cultura (DL 27 dicembre 2024, n. 201) rappresenta lo strumento con cui istituire il Piano per la cultura intitolato ad Adriano Olivetti per favorire lo sviluppo della cultura come bene comune accessibile e integrato nella vita delle comunità, promuovere la rigenerazione culturale delle periferie, valorizzare le biblioteche, quali strumenti di educazione intellettuale ed infine di tutelare e valorizzare il patrimonio e le attività degli archivi nonché degli istituti storici e culturali, quali custodi della storia e della memoria della nazione.
L’obiettivo del presente contributo è quello di fornire una panoramica dei principali provvedimenti che hanno interessato il comparto culturale nei primi giorni del 2025, al fine di poterne coglierne spunti ed eventuali opportunità.
Le risorse alle librerie e le modifiche alla 18app
Come anticipato, il Piano Olivetti per la cultura prevede la centralità delle biblioteche quali mezzo di educazione intellettuale e civica e di connessione con il tessuto sociale. Il Piano Olivetti promuove la filiera dell’editoria libraria, anche attraverso il sostegno alle librerie caratterizzate da lunga tradizione, da interesse storico-artistico e alle librerie di prossimità.
Con uno stanziamento complessivo di 44 milioni viene agevolata l’apertura di nuove librerie sul territorio nazionale da parte di giovani fino a trentacinque anni di età nonché l’acquisto di libri per le biblioteche, anche in formato digitale.
Ulteriori 10 milioni di euro sono destinati ad ampliare l’offerta culturale dei quotidiani in formato cartaceo attraverso il potenziamento delle pagine dedicate a cultura, spettacolo e settore audiovisivo.
Per quanto riguarda la 18app, il decreto introduce per i soggetti presso i quali è possibile utilizzare la «Carta della cultura giovani» e la «Carta del merito» l’obbligo di trasmissione della fattura entro e non oltre il termine di novanta giorni dalla conclusione dell’iniziativa.
Con riferimento alle annualità precedenti, ai fini del pagamento del credito maturato nell’ambito delle edizioni già concluse riferite all’iniziativa “Bonus cultura 18app” sono tenuti, a pena di decadenza dal diritto al rimborso, alla trasmissione della fattura entro e non oltre il termine del 31 marzo 2025.
La tassazione delle criptoattività prevista dalla legge di bilancio
Nell’ambito della legge di bilancio 2025 (legge 207/2024), il legislatore è intervenuto invece in merito alle modalità di tassazione delle criptoattività. Nello specifico, è stato previsto per il 2026 l’innalzamento del prelievo nella misura del 33% con l’eliminazione della precedente soglia minima di esenzione pari a 2.000 euro.
L’eliminazione della soglia comporta ulteriori problematiche anche per i soggetti minori, sui cui redditi i genitori hanno l’usufrutto legale a norma dell’art. 4 del TUIR. Molti minori, infatti, effettuano transazioni su cripto-attività, dal 1° gennaio potenzialmente rientranti nell’ambito applicativo dell’art. 67 comma 1 lettera c-sexies) del TUIR e, come tali, soggette a tassazione ove generino plusvalenze imponibili, tipicamente a seguito della conversione in euro di valute virtuali.
Da ultimo occorre poi valutare della compilazione del quadro RW (o W, per chi presenta il 730). La prassi dell’Agenzia delle Entrate (circolare n. 30/2023, § 3.4) sostiene che gli obblighi di monitoraggio fiscale delle cripto-attività sussistono indipendentemente dalle modalità di archiviazione e conservazione delle stesse e prescindendo dalla circostanza che le stesse siano detenute all’estero o in Italia.