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Legge di bilancio 2023: le novità per la cultura

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La legge di bilancio rappresenta un passaggio molto delicato in quanto è l’atto legislativo che espone in maniera sistematica il reperimento e l’impiego delle risorse pubbliche, rappresentando perciò il principale riferimento per l’allocazione, la gestione e il monitoraggio di entrate e spese da parte dello Stato.

A livello normativo, bisogna evidenziare come ai sensi dell’art. 81 della Costituzione, lo Stato “assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico”.

L’iter di approvazione inizia con la presentazione del disegno di legge al Parlamento entro il 20 ottobre di ogni anno e si conclude entro il 31 dicembre con l’approvazione del testo definitivo.

Il documento è quindi fondamentale per comprendere le modalità di ripartizione delle risorse in previsione del nuovo anno. Con riferimento al 2023, la legge di bilancio è in corso di approvazione in via definitiva ma è già possibile analizzare le principali misure e gli stanziamenti stabiliti in ambito culturale ed artistico.

In particolare, la manovra 2023 è la prima emanata dal Governo Meloni e per questo vi sono state alcune modifiche che hanno interessato anche il mondo della cultura.

Bonus cultura per i diciottenni

Le modifiche più rilevanti saranno apportate al bonus cultura per i neo-diciottenni sul quale vi è stato un aspro scontro politico in sede di approvazione della legge di bilancio.

Più in dettaglio, il Bonus cultura è un incentivo, introdotto dal Governo Renzi nel 2016, con l’obiettivo di permettere ai più giovani di disporre di una piccola somma di denaro pari a 500 euro da investire per l’acquisto di biglietti di musei, mostre, gallerie ed eventi culturali.

Sulla base degli ultimi dati disponibili sul sito 18app.it, l’agevolazione ha riguardato per i nati del 2003 (ancora in corso in quanto è possibile spendere le risorse sino al 28 febbraio 2023) oltre 441.662 utenti registrati con un controvalore pari a 155 milioni di euro.

Con riferimento alle regole di ottenimento, la normativa attualmente in vigore prevede come requisito quello di compiere 18 anni nell’anno di riconoscimento, essere residenti nel territorio italiano oppure disporre di un permesso di soggiorno in corso di validità.

Per completezza si segnala che, le somme assegnate non costituiscono reddito imponibile e non rilevano ai fini del computo ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente).

Dopo aver chiarito i destinatari, vediamo più in dettaglio le modalità di accesso alla misura. Il primo passo è l’ottenimento dell’identità digitale denominata SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) al fine di registrarsi sul portale 18app. Attraverso tale applicazione sarà possibile generare i buoni dell’importo del bene e/o servizio che si intende acquistare, sino a concorrenza del valore massimo dell’agevolazione.

Tuttavia, la suddetta modalità sarà in vigore solamente per l’anno 2023 mentre a partire dall’anno successivo vi saranno importanti modifiche. Come confermato da fonti governative, i cambiamenti saranno introdotti a partire dal 2024 in quanto non era possibile anticiparne gli effetti in virtù di ostacoli di natura operativa e gestionale.

Pertanto, i nati nel 2004 potranno utilizzare le regole attualmente vigenti mentre le novità varranno per i ragazzi nati nell’anno 2005.

La finalità dell’intervento normativo come affermato dal Ministro della Cultura Sangiuliano è quella di legare il bonus da una parte ad un requisito di natura economica (ISEE al di sotto dei 35 mila euro) e dall’altra di premiare il merito e l’impegno negli studi.

Nello specifico, al posto del vecchio bonus nasceranno due strumenti per incentivare i giovani ai consumi culturali: la Carta Cultura Giovani e la Carta del Merito. Il primo prevederà l’erogazione di 500 euro ai diciottenni che provengono da famiglie con un Isee fino a 35mila euro mentre il secondo avrà quali beneficiari tutti i giovani, a prescindere dal reddito familiare, che raggiungeranno il massimo dei voti alla maturità.

Il cambio di paradigma è quindi evidente laddove si passa da un bonus erogato indistintamente a tutti i diciottenni ad un sistema destinato alle fasce di reddito più basse oppure a coloro che abbiano raggiunto il massimo dei voti.

L’ulteriore intervento riguarderà il rafforzamento del sistema dei controlli, che rappresentano un aspetto piuttosto controverso e delicato della misura. Secondo il rapporto della Guardia di Finanza, nel periodo 2018-2020 le somme oggetto di indebito utilizzo hanno toccato la soglia di oltre 17 milioni di euro.

Tra i principali indicatori di anomalia vi sono state le verifiche presso gli esercenti in cui, nello stesso giorno, 100 o più beneficiari del bonus lo avevano utilizzato in un’unica soluzione per l’intero importo, oppure per una somma superiore a 250 euro ma frazionata in più buoni spesa. Attenzione particolare anche alle incongruenze tra il volume d’affari dell’esercente e il valore dei buoni incassati dallo stesso, e il periodo temporale ristretto di utilizzo dei voucher, spesso a ridosso della scadenza di validità.

Stanziamento di 100 milioni per i lavoratori dello spettacolo

Tra le ulteriori misure di interesse per l’ambito culturale vi è lo stanziamento di circa 100 milioni di euro che serviranno per rifinanziare l’indennità per sostenere lavoratori dello spettacolo (artisti, musicisti e tecnici) durante i periodi di inattività.

La misura introdotta con l’art. 10 della L. 106/2022 prevede un’indennità giornaliera, per un importo massimo di 120 euro, quale elemento distinto e aggiuntivo del compenso o della retribuzione, in caso di obbligo per il lavoratore di assicurare la propria disponibilità su chiamata o di garantire una prestazione esclusiva.

Con il nuovo stanziamento, si conferma la possibilità per i lavoratori dello spettacolo di accedervi anche nel prossimo anno rappresentando uno strumento di tutela i soggetti operanti in un settore fortemente colpito negli ultimi anni dall’emergenza sanitaria da Covid-19.

Andrea Savino
Andrea Savino
Andrea Savino (n.1991) è un dottore commercialista e revisore legale di Torino specializzato in diritto e fiscalità internazionale. Membro della commissione economia della cultura del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, già presidente della commissione cultura dell'Unione Nazionale Giovani Dottori commercialisti, nonché membro della Commissione Internazionalizzazione e Fiscalità Internazionale dell’UNGDCEC - Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti e ricercatore dell’Istituto Universitario di Studi Europei (IUSE).

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