Trainata dall’asta serale di arte contemporanea, che si è conclusa con un totale di 99.522.750 £ (buyer’s premium incluso) e 6 nuovi record d’asta – Howard Hodgkin, David Salle, Antony Gormley, Tony Bevan, Hurvin Anderson e Amy Sillman – Thinking Italian, la nuova Italian Sale di Christie’s porta a casa un ottimo totale di 32.183.750 £ (b.p. incluso), che va ben oltre i 28 milioni delle attese. Un sospiro di sollievo, dopo la performance certo non brillante di ieri dell’asta italiana di Sotheby’s. E come se non bastasse il risultato è stato impreziosito da due nuovi world record che portano il nome di Franco Angeli, la cui tela del 1962, Fiore Partigiano, è stata battuta a 145.000 £, e di Michelangelo Pistoletto che per la prima volta supera i 3 milioni di sterline. Ma vediamo come è andata questa seconda Italian Sale.
Qualità e selettività pagano… sempre
L’Evening Auction di Post-War and Contemporary Art si è conclusa da neanche 10 minuti quando Jussi Pylkkänen torna sul rostro della sale room di King Street e invita tutti a prendere posto per la seconda parte della vendita, Thinking Italian: la rinnovata Italian Sale di Christie’s che offre ai partecipanti un catalogo selezionatissimo di 31 lotti a firma dei maggiori artisti italiani del dopoguerra, con un’aspettativa dichiarata di 28 milioni di sterline.
Si comincia con n. 6 di Mario Schifano, uno smalto su carta intelata del 1960. Le puntate corrono subito veloci e in un attimo siamo sopra la stima massima e il martello di Pylkkänen batte a 165.000£. La partenza è ottima e il secondo lotto, Fiore Partigiano (1962) di Franco Angeli vola immediatamente oltre la massima aspettativa di 75.000 £, raggiungendo un hammer price di ben 145.000 £: è il primo world record della serata.
Pochi minuti, pochissimi, è viene sfiorato un secondo primato con Ritratto di Amante, feltro di Vincenzo Agnetti del 1971 che batte a 120.000 £. Ed ecco Harness for Loving di Salvatore Scarpitta. Il catalogo lo propone a 600-900.000 £ e l’opera non delude, centrando le aspettative con il martello che ferma le contrattazioni a 750.000£.
Lotto 106, è il momento del primo dei top lot della serata: Concetto spaziale, in Piazza San Marco di notte con Teresita di Lucio Fontana. In altri termini quella che è stata definita come la più romantica delle sue Venezie del 1961. L’opera arriva velocemente sopra gli 8 milioni, poi le offerte rallentano un po’ ma continuano a salire in modo costante… I’m selling… dice con voce pacata Jussi Pylkkänen… scherza. La serata procede benissimo e la sala accoglie con un applauso gli 8.700.000 £ di aggiudicazione.
Tocca a Melotti, ma la sua Aquila conquista solo il triste primato di essere il primo invenduto della serata. Dopo di lei, d’altronde, c’è l’altro pezzo grosso dell’asta: Uomo che guarda un negativo, spettacolare “specchiante” di Michelangelo Pistoletto che ritrae Alighiero Boetti mentre osserva controluce il negativo della foto di un bambino. L’opera, datata 1967, è battuta a 3.100.000 £. La sala applaude… Brilliant! Esclama Pylkkänen sottolineando quello che è il nuovo record d’asta di Pistoletto.
Il Cementarmato di Giuseppe Uncini al lotto 110 se ne va in un attimo, raggiungendo la stima minima di 150.000 £. Ottima l’aggiudicazione del Teatrino di Fontana al n. 111 (300.000 £). Ma è il momento della terza star di Thinking Italian: Sacco (1953) di Alberto Burri, uno dei più belli mai passati sul mercato fino ad oggi. Le offerte partono da 6 milioni, ma si fermano quasi subito a 6.500.000 £: di fatto la seconda miglior aggiudicazione dell’artista di Città di Castello dopo il record dello scorso anno.
Il Guerriero, scultura di Lucio Fontana del 1949 manca la stima minima fermandosi a 950.000 £, ma il padre dello Spazialismo si rifà subito al lotto successivo, il 114, dove è proposto un Concetto Spaziale, Attese con 8 tagli perfetti che viene aggiudicato a 2.4 milioni. Falliscono, invece, la vendita il secondo Burri della serata – Rosso Plastica (1966) -, il Concetto Spaziale di Fontana al lotto 116 e Nero con punti rossi sempre di Alberto Burri. Un breve momento di stasi a cui seguono alcune aggiudicazioni nelle stime.
Si arriva così al quinto ed ultimo top lot della serata, Cavaliere di Marino Marino, scultura concepita in cera nel 1952 e fusa in bronzo nel 1972. Ma l’opera non attira l’attenzione dei bidder e rimane invenduta. Un peccato, ma poco prima, Giochi d’immaginazione, dipinto del 1951 dell’artista pistoiese, ha superato agilmente la stima massima raggiungendo un hammer price di 650.000 £ stabilendo il suo terzo miglior risultato per un dipinto: il suo record per i quadri è di 820.000 £. E bene va anche il Dorazio al lotto 125, Il Rosso di Sotto, battuto a 190.000 £, sopra la massima aspettativa di 150.000.
Alla fine, Thinking Italian si chiude con un totale di 27.238.000 £, cifra che sale a 32.183.750 £ con il buyer’s premium. Il tutto con un tasso di vendita in lotti dell’81% e solo 3 opere che non hanno rispettato le aspettative.
NOTA PER IL LETTORE: salvo dove indicato diversamente, i prezzi riportati non includono il buyer’s premium