A distanza di poco più di un anno dalla sua inaugurazione torniamo a parlare di Magazzino Italian Art Foundation, il museo con sede a Cold Spring, New York, dedicato all’arte italiana del dopoguerra e contemporanea e co-fondato dai collezionisti Nancy Olnick e Giorgio Spanu. Proprio in questi giorni, infatti, Magazzino ha annunciato l’apertura del suo nuovo Centro di ricerca sull’arte italiana del dopoguerra e contemporanea e l’inaugurazione di un Programma annuale di borse di studio (Fellowship Program) con la nomina di Francesco Guzzetti, quale primo studioso invitato in residenza presso la sua sede. (Leggi -> MAGAZZINO – Un cristallo dalle molteplici sfaccettature)
Il nuovo Centro di ricerca si trova nell’edificio di Magazzino Italian Art Foundation nell’Hudson Valley – progettato dall’architetto Miguel Quismondo – adiacente alle gallerie espositive, ed ospita una vasta biblioteca con più di 4.000 pubblicazioni, oltre trecento libri rari e archivi di arte e design italiano dagli anni Cinquanta del Novecento ai giorni nostri. Destinato a rafforzare la missione educativa di Magazzino, offrirà a studiosi, ricercatori, studenti e visitatori l’opportunità di approfondire l’arte contemporanea italiana e le opere della collezione.
Sulla stessa linea anche il nuovo Programma di borse di Studio di Magazzino (Fellowship Program) assegnerà, invece, finanziamenti a studiosi emergenti di diversa provenienza che perseguano un progetto di ricerca indipendente. Il primo beneficiario del nuovo Fellowship Program di Magazzino è Francesco Guzzetti, uno studioso del movimento dell’Arte Povera che ha indagato il lavoro di questo gruppo di artisti all’interno della rete internazionale dell’arte Post-Minimalista e Concettuale dei primi anni settanta.
Dopo aver conseguito il dottorato in Storia dell’arte moderna e contemporanea presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, nel 2017 è stato ricercatore post-dottorato sempre presso la Normale e visiting scholar presso il CUNY Graduate Center, nonché ricercatore presso il Center for Italian Modern Art di New York nel 2014-2015. Mentre nel 2018 è stato borsista post-dottorato presso il dipartimento di studi visivi e ambientali dell’Università di Harvard.
La ricerca di Guzzetti affronta il trattamento della superficie come luogo trasformativo per l’esplorazione artistica nell’ultimo periodo dell’Arte Povera, dal 1969 alla fine degli anni settanta. Il suo lavoro si concentra sul modo in cui gli artisti hanno utilizzato diversi mezzi e tecniche per mettere in discussione i confini dell’arte e commentare la realtà sociale e culturale dell’Italia di allora. Con l’obiettivo di trasformare la sua ricerca in una pubblicazione, Guzzetti indaga il legame tra l’arte italiana e il mondo internazionale dell’arte post-minimalista e concettuale, elaborando sistemi di mostre, pubblicazioni e scambi artistici.
Nell’ambito del Fellowship Program, Guzzetti condurrà le visite alla mostra in corso, “Arte Povera: From the Olnick Spanu Collection”, organizzerà, presenterà e parteciperà a programmi pubblici e contribuirà a nuove ricerche sulla collezione. Guzzetti collaborerà anche con il nuovo Centro Ricerche per potenziare il patrimonio librario, fornendo consulenza sui principali materiali d’archivio e di ricerca da acquisire.