Dopo Torino, tocca a Milano vestire i panni della capitale della Fotografia con la seconda edizione della Milano PhotoWeek che da lunedì 4 a domenica 10 giugno propone a tutti gli appassionati di questa arte, un palinsesto di mostre, laboratori, approfondimenti, visite guidate, proiezioni e chi più ne ha più ne metta. Tutto meriterebbe attenzione, e certo in 7 giorni molto si può vedere e seguire. Ma da dove cominciare? Per darvi una mano nella scelta abbiamo pensato di scegliere un evento al giorno da consigliarvi come altrettante tappe ideali dei vostri personali percorsi giornalieri attraverso la settimana milanese della fotografia. O, se di tempo ne avete poco, come guida essenziale alla Photoweek.
Giorno #1 >> Life in cities – Michael Wolf
Dove: Fondazione Stelline
Life in cities è la prima grande mostra in Italia dedicata a Michael Wolf, artista e fotografo tedesco che ha studiato con il maestro Otto Steinert alla Folkwang School di Essen e alla Berkeley in California. 150 opere da 6 sue celebri serie mettono a fuoco la relazione tra densità umana e architettura urbana: dalla più recente Paris Rooftops (2014), alla serie più famosa Tokyo Compression (2010-2013), da Informal Solution (2003-2014), Architecture of Density (2003 – 2014) e Transparent City (2006) dedicate alla complessità delle città moderne, fino ai suoi primi lavori come fotografo documentarista. La mostra, a cura di Wim van Sinderen e Alessandra Klimciuk, è realizzata dalla Fondazione Stelline in collaborazione con Fotomuseum Den Haag.
Giorno #2 >> Bill Owens – Riots
Dove: SPAZIO ESPOSITO H+
A Cinquant’anni dalla grande rivoluzione di pensiero del ’68, si presenta il lavoro del maestro della fotografia Bill Owens dal titolo ‘RIOTS’. Le immagini documentano una delle rivoluzioni culturali studentesche più importanti dell’Università di Berkeley, caratterizzata da ribellione, voglia di cambiamento e di rinnovamento. Utilizzando la fotografia come mezzo di cronaca sociale, l’artista compie una vera e propria indagine antropologica della cultura americana e internazionale. Nella serie di immagini in bianco e nero Owens documenta il sorgere dei movimenti di protesta nella città di San Francisco nel 1968. Il desiderio dei giovani studenti di far sentire la propria voce contro la guerra in Vietnam, contro la segregazione e le discriminazioni razziali, è catturato con profondità dagli scatti dell’artista americano. L’evento è in collaborazione con Kolga Photo Festival, Tiblisi Georgia.
Giorno #3 >> L’Italia di Magnum – Da Cartier-Bresson a Paolo Pellegrin
Dove: Museo Diocesano
L’esposizione, curata da Walter Guadagnini, direttore di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, con il patrocinio del Comune di Milano, presenta circa 150 immagini di venti tra i più importanti maestri della fotografia del XX secolo, che raccontano la cronaca, la storia e il costume del nostro paese dal dopoguerra a oggi, attraverso sguardi straordinari che colgono l’evoluzione del nostro paese anche nella quotidianità.
Giorno #4 >> Luigi Ghirri – Il paesaggio dell’architettura
Dove: Triennale di Milano
La mostra, promossa dal Museo di Fotografia Contemporanea di Milano-Cinisello Balsamo e dalla Triennale di Milano, intende presentare in modo inedito la figura del celebre fotografo emiliano, mettendo in luce l’importanza della sua opera nell’ambito dell’architettura. Lavorando in collaborazione con la rivista Lotus international dal 1983 per circa un decennio, Ghirri ha portato all’architettura un nuovo modo di guardare, capace di comprendere il progetto in relazione agli aspetti contraddittori e alle aporie dei paesaggi contemporanei. L’architettura e il paesaggio si configurano così, nell’opera matura di Ghirri, come un soggetto privilegiato, “un luogo del nostro tempo, la nostra cifra epocale”. Con Luigi Ghirri. Il paesaggio dell’architettura si intende mostrare la fertile relazione tra Ghirri e Lotus, sulla base dell’ampio corpo di fotografie originali presenti nell’archivio della rivista, molte delle quali mai esposte, e di alcuni materiali di lavoro. Le fotografie saranno messe in mostra insieme a una selezione delle pubblicazioni e di altri materiali, allo scopo di mettere in relazione lo straordinario talento di Ghirri con l’ambito editoriale e critico da cui il suo lavoro sull’architettura è scaturito.
Giorno #5 >> Dei nuovi confini della fotografia – Dintorni di fotografia – Lotto15
Dove: Fabbrica del Vapore
Viafarini e Le Belle Arti/ArtePassante, in collaborazione con Meetup Fotografia Milano, sono lieti di presentare la mostra fotografica Dei nuovi confini della Fotografia. L’esposizione, che vede coinvolti più di 50 partecipanti, suddivisi in 4 macro categorie, intende esplorare e ridefinire i confini in cui ancora spesso gli stili fotografici vengono rin/racchiusi.Il corpus espositivo, a priori senza distinzioni tra amatori e professionisti, è composto da immagini realizzate con qualsiasi medium fotografico e/o tecnica: dal banco ottico, alle scatole a foro stenopeico, dai “momenti personali” ripresi con uno smartphone ai collage creati con un ritrovato album di famiglia.Tutte le forme espressive entreranno a far parte di un mondo di Immagini che saprà trasformarsi, anche grazie alla loro inusuale fruibilità, in singole “emozioni collettive”. La mostra è curata da Massimiliano Monnecchi.
Giorno #6 >> Rune Guneriussen: Traces of affection
Dove: MARCOROSSI ARTECONTEMPORANEA
Il lavoro di Guneriussen si caratterizza come una sorta di transizione fra fotografia e installazione, dove la fotografia rappresenta il punto d’arrivo. Guneriussen realizza opere site specific, soprattutto all’interno dei contesti naturali. L’opera viene realizzata sul posto, in totale solitudine, nel quadro di paesaggi insoliti e selvaggi. Il contesto naturale svolge un ruolo duplice:si configura come protagonista e cornice delle installazioni che vengono create con oggetti di uso quotidiano. Nel silenzio rarefatto della natura norvegese, Guneriussen dispone lampade, libri, telefoni, seggiole. Il processo si conclude con lo scatto fotografico dell’installazione, che viene realizzato in analogico, senza ritocco digitale in fase di post produzione.L’effetto finale è un affascinante connubio tra natura e oggetti, in cui questi ultimi si animano, perdono la loro connotazione di manufatto umano, dominano la scena, diventano immutabili come gli elementi della natura circostante e trasformano il paesaggio da naturale in fiabesco.
Giorno #7 >> Anelli di Newton
Dove: CHIPPENDALE STUDIO
In fisica, gli anelli concentrici colorati che a volte si formano sulle superfici riflettenti vengono chiamati anelli di Newton. Si tratta di un’interferenza causata dalla rifrazione della luce tra due piani trasparenti, di cui uno leggermente convesso. Prendendo a prestito questa suggestione scientifica, il titolo della mostra sottolinea proprio la vicinanza che le opere esposte hanno con l’idea di interferenza, intesa però in un’accezione positiva: un fenomeno che, disturbando la nostra percezione della realtà, ce ne rivela un aspetto differente.La mostra, curata da Monica Poggi, presenta le opere di Silvia Bigi, Daniele Cabri, Francesca Catellani, Monica Cattani, Melany Cibrario Ruscat, Irene Petrella e Marco Zeno, spaziando fra i vari linguaggi espressivi della contemporaneità.Anelli di Newton è la tappa finale di Art School, corso teorico-pratico sull’immagine contemporanea realizzato da Chippendale Studio, progetto didattico ideato e diretto da Luca Panaro. In mostra anche i libri d’artista prodotti nel 2018 durante Dummy Photobook.