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Phillips: Mimmo Rotella supera il milione di euro. E’ record!

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La settimana delle evening sale londinesi iniziano tiepide e il primo appuntamento, in programma stasera da Phillips, si è chiuso con un risultato decisamente lontano dalle aspettative. L’unica stella che brilla al numero 30 di Berkeley Square è Mimmo Rotella in catalogo con un Untitled del 1964 che, partendo da un stima di 400-600.ooo £ viene battuto a 900.000 £ (ossia 1.153.654 euro) stabilendo il nuovo record per l’artista italiano scomparso nel 2006. Deludono, invece, Manzoni e Burri. Complessivamente, l’asta di Phillips ha totalizzato 20.795.000 £, decisamente al di sotto di quelle che erano le aspettative iniziali: 28.6-41.4 milioni di sterline.

 

Solo 12 lotti su 46 superano la stima massima

 

Dei 46 lotti in catalogo ben 17 sono stati aggiudicati sotto la stima minima. Tra questi anche due dei top lot italiani della serata: l’Achrome del 1958 di Piero Manzoni, battuto a 4.9 milioni £ contro una stima di 5-7 milioni e che, sulla carta, poteva aspirare ad un nuovo record; e Legno opera di Alberto Burri del 1959 che tornava sul mercato dopo oltre 50 anni. Presentata con una stima di 1.2-2.5 milioni di sterline, è stata aggiudicata per 1.7 milioni. Se la cava solo Lucio Fontana, Concetto Spaziale, Attese (1965) riesce a centrare le aspettative con un’aggiudicazione di 1.2 milioni £. Tra le altre opere di artisti italiani in asta, Rosso (1966) di Agostino Bonalumi che si ferma ad un passo dalla stima minima con il martello che batte a 170 mila £ e Pier Paolo Calzolari, il cui Untitled del 1972 è stato aggiudicato per 150 mila sterline centrando l’aspettativa più bassa. Mentre il Cavaliere di Marino Marini è stato ritirato. Ma di lotti ritirati e invenduti nell’asta di stasera ce ne sono stati veramente troppi: 11 in tutto. Alla fine solo 12 opere sono state aggiudicate sopra la stima massima. Nel complesso, quindi, l’asta di Phillips sembra confermare il trend rilevato durante il secondo semestre del 2015 con le aste serali che faticano a rispettare le aspettative. Lo scorso anno Londra aveva retto, ma sembra che la crisi che aleggia da qualche mese sul mercato dell’arte moderna e contemporanea, da New York stia arrivando anche lungo il Tamigi. (Leggi –> Aste 2015: l’Italia cresce, ma il mercato mondiale frena)

 

Il record di Mimmo Rotella

 

Esposta l’ultima volta a Milano nel 2014, in occasione della mostra Mimmo Rotella: Décollages e retro d’affiches di Palazzo Reale, l’Untitled inserito nel catalogo della evening sale di Phillips, è uno dei rari esempi di décollages in cui Rotella si cimenta con le dimensioni dello schermo cinematografico. E lo fa allontanandosi dai décollage più comuni, creati per essere di una dimensione simile a quella dei manifesti dei film. In questa opera datata 1964 l’arista lavora in una scala più ampia (203.5 x 223 cm), alludendo alla presenza dei soggetti proprio come appaiono sul grande schermo. Caratterizzato da una composizione particolarmente equilibrata e armoniosa, l’Untitled “gioca” con quei personaggi e stelle del cinema che, all’epoca, seducevano e facevano sognare tanto il pubblico italiano che quello americano. In questo lavoro di Rotella, tutti i soggetti sembrano impegnati in una conversazione improvvisata: Rock Hudson con Kurt Douglas, Charlton Heston con Sofia Loren, il tutto mentre Dean Martin e Frank Sinatra si godono uno scontro a fuoco tratto da uno dei loro film western più popolari. Allo stesso tempo, i nomi degli attori e titoli di film “lavorano” insieme come in una sorta di poesia visiva.

Mimmo Rotella, Untitled, 1964 (stima: 400 – 600.000 £). L'opera è stata battuta a 900.000 £ (hammer price).
Mimmo Rotella, Untitled, 1964 (stima: 400 – 600.000 £). L’opera è stata battuta a 900.000 £ (hammer price).

Aggiudicato a 900.000 £, l’Untitled ha stabilito il nuovo record d’asta per Mimmo Rotella. Il precedente, stabilito 2003, era di 450.000 £ e fu realizzato sempre a Londra, da Sotheby’s, da un décollage del 1962: Con un sorriso. Fu, all’epoca, un record importante che confermava un periodo particolarmente felice per il mercato dell’artista italiano e, più in generale, della Pop art Italiana oggetto, tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila, di una rilettura critica che le tributava il giusto valore artistico, sancendone anche l’apprezzamento economico. Dal 1990 al 2003 il valore di Rotella era cresciuto del 50%, trascinando con se Mario Schifano (+21%) e gli altri esponenti della Pop nostrana (+20%). Un trend positivo che, in realtà, si interruppe poco dopo, alla fine del 2008 e con l’inizio di una delle più gravi crisi economiche del nuovo millennio. Tanto che tra 2009 e 2010 il suo indice dei prezzi è crollato del -48.5% e gli anni successivi non sono stati migliori. Solo nel 2015 l’indice è tornato a crescere: +6.8%. Record a parte, i prezzi medi di aggiudicazione delle sue opere rimangono sempre bassi e, raramente, superano i 40.000 euro. L’aggiudicazione di stasera si discosta, dunque, in modo marcato da quelle “normali” delle sue opere negli ultimi 15 anni. Ma questa è una caratteristica che ritroviamo nel mercato di un po’ tutti gli artisti Pop italiani. In primis Mario Schifano, ma anche Tano Festa che ha fatto il suo nuovo record pochi mesi fa. Ma chissà che questi due record non siano il segnale di un ritorno della Pop Art italiana in grande stile.

NOTA: tutti i prezzi sono da intendersi al netto dei diritti d’asta.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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