Guidonia Montecelio. Quanti di voi conoscono questo comune? Probabilmente pochi. Eppure, in questo popoloso centro a metà strada tra Roma e Tivoli sta prendendo forma qualcosa di strabiliante: un Museo Internazionale in progress di Scultura per le Aziende del territorio, ossia il MISA Guidonia Montecelio, coraggioso progetto pilota di comunicazione sull’identità del territorio ideato da Tiziana Leopizzi, CD di Ellequadro Documenti.
L’idea di fondo di questo progetto – nato nel 2009 come emanazione di ARTOUR-O il MUST, anch’esso dedicato alla Committenza e alla creatività italiana – è tanto semplice quanto illuminata: sviluppare le potenzialità della moderna committenza d’arte per creare nuove occasioni di sviluppo, coinvolgendo tutti quegli imprenditori che hanno capito che l’arte può essere uno strumento di crescita importante. Un elemento su cui merita puntare per comunicare all’esterno i propri valori aziendali, per migliorare il clima lavorativo interno e innovare i propri prodotti, ma anche per valorizzare l’ambiente circostante. Non è stata, d’altronde, la committenza a fare dell’Italia un vero e proprio museo a cielo aperto?
Machiavellicamente la storia si ripete e, grazie anche a MISA, quella committenza d’arte che nei secoli ha arricchito il patrimonio artistico, architettonico e culturale del nostro Paese, mostra nuovamente la sua vivacità e trova nuove modalità per attualizzarsi grazie al coinvolgimento di imprenditori illuminati e a inedite alleanze tra pubblico e privato. In primo luogo in quei territori difficili, in cui è necessario intervenire per migliorare la qualità della vita.
E’ il caso, appunto, di Guidonia Montecelio, che nel dopoguerra ha conosciuto un vertiginoso aumento demografico – dovuto principalmente alla crescita dell’area metropolitana romana -, che si è portato con sé una forte presenza industriale e di pendolarismo, con gli annessi problemi ambientali e sociali di una città sviluppatasi con una scarsa attenzione all’urbanistica. Grazie a MISA e ai suoi moderni committenti, questo territorio sta oggi risorgendo e il 18 settembre prossimo ci sarà la cerimonia pubblica di consegna delle prime 4 opere realizzate su commissione di imprenditori locali per esprimere l’identità delle loro aziende.
Si tratta di 4 sculture di grandi dimensioni che, grazie alla collaborazione dell’amministrazione comunale, saranno collocate sul territorio dando vita ad uno spettacolare esperimento di arte diffusa che dialoga con il paesaggio urbano, arricchendolo di suggestioni artistiche, riferimenti culturali e richiami all’economia locale e alla vocazione del territorio. Un modo per riappropriasi della propria identità dopo decenni di speculazione edilizia.
L’esperienza di MISA – il cui network, oltre a Guidonia, conta oggi 18 presidi in 6 regioni – ci ricorda, in modo concreto, come i beni culturali siano realmente un motore di sviluppo. Gli investimenti in questo settore mettono in moto lavoro, mestieri, tecnologia e indotto di saperi e competenze che l’Italia può giocarsi nel mondo. Il Decreto Cultura e Turismo, divenuto legge a fine luglio, e la riforma del Mibact – approvata il 29 agosto – sono certamente passi importanti, ma occorre puntare anche sul ruolo dei privati e sulla nuova committenza.
E questo anche per dare nuovo slancio alla produzione artistica italiana. Sì, perché favorire gli investimenti corporate in materia d’arte contemporanea significa dare ai nostri artisti un sostegno importante, come avviene in molti di quei paesi europei da dove oggi provengono gli artisti più rinomati grazie ad un sistema imprenditoriale che ne finanzia i progetti, la creazione di opere e li fa conoscere attraverso le proprie collezioni aziendali.