L’anno è appena iniziato e tra un paio di giorni le festività natalizie saranno solo un ricordo. E’ tempo di rimettersi in marcia e organizzare il lavoro futuro. E, così, iniziamo con la prima lista del 2019, dedicata agli eventi d’arte che inaugureranno nelle prossime settimane e nei prossimi mesi. Sicuramente un tema non originalissimo di questi tempi, con tutte le riviste d’arte che compilano i loro elenchi di mostre da vedere.
Ma il mestiere di chi segue la carovana dell’arte è anche questo e allora… avanti senza paura! Magari osando qualche fuori pista che dia un po’ di pepe ad un palinsesto espositivo che per quanto riguarda le Grandi Mostre mi ha già annoiato prima di iniziare. Ma come hanno ragione Vincenzo Trione e Tomaso Montanari quando vanno “Contro le Mostre” blockbuster… Warhol, Picasso, Lichtenstein… ma non c’è altro?
Sì, c’è altro anche tra le mostre “museali”. Ma soprattutto nelle nostre gallerie migliori che già hanno annunciato appuntamenti da leccarsi i baffi, se avete voglia di approfondire qualche nome di cui si è ricominciato a sentir parlare nel 2018. E’ il caso della retrospettiva che la 10 A.M. Art di Milano sta preparando – l’inaugurazione è fissata per il 14 febbraio – per presentare al pubblico l’opera di Sandro De Alexandris a 50 anni dalla prima personale del 1969. Un itinerario espositivo che, curato da Alberto Zanchetta, copre oltre mezzo secolo di una carriera i cui fondamenti si trovano in quel particolare clima creativo delle neo-avanguardie dei primi anni ’60 del ‘900, che rimetteva in discussione, radicalmente, gli statuti linguistici della poesia e della pittura, così come della scultura e della musica.
Ma se questa è la prima mostra che annoto, a ruota arriva anche Ore 18.00, l’orario è finito, mostra fotografica di Massimiliano Camellini che inaugura questo 17 gennaio nello spazio bookshop della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino. Ore 18.00, l’orario è finito è un progetto fotografico realizzato all’interno degli spazi dell’antico Cotonificio Leumann di Collegno, in provincia di Torino, al centro dell’innovativo villaggio operaio che l’industriale Napoleone Leumann fece costruire attorno all’opificio tra fine Ottocento e inizio Novecento: un esperimento imprenditoriale illuminato che si faceva carico della riproduzione delle stesse risorse sociali sulle quali la fabbrica incideva. Il progetto di Camellini racconta la fine dell’era industriale in Europa, l’epilogo di un sogno basato sull’espansione manifatturiera e il suo welfare e che a suo tempo non aveva fatto i conti con la globalizzazione. Niente male come premessa, visti i tempi che corrono.
In parte legata alla mostra torinese è anche la terza esposizione che segno in agenda: Il disegno politico italiano, che aprirà a Venezia il 19 gennaio prossimo negli spazi della galleria A plus A. La rapidità della mano, la natura a più riprese nervosa del tratto, fanno del disegno la tecnica di illustrazione critica dei graduali – e talvolta irruenti – cambiamenti politici e sociali. Partendo da questo dato, che ci riporta alla mente il lavoro di Goya, Dix, Daumier o Grosz, la A plus A ha chiesto ad un nutrito gruppo di artisti italiani di riflettere su una situazione politica che manifesta tutte le instabilità contemporanee. Dando così vita ad un evento espositivo unico nel suo genere.
Ma se queste sono solo alcune anticipazioni di quello che hanno in preparazione le nostre gallerie d’arte – per una panoramica più completa torneremo a parlarne nelle prossime settimane -, sull’agenda non possono certo mancare le prossime edizioni di Arte Fiera (Bologna 1-4 febbraio) – che sotto la nuova direzione artistica di Simone Menegoi dovrebbe iniziare un percorso di rinnovamento su tutti i fronti -; MIA Photo Fair (Milano 22-25 marzo) e Miart (Milano 4-7 aprile).
Per arrivare, ovviamente, all’evento più importante dell’anno: la 58. Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, curata da Ralph Rugoff e intitolata May You Live In Interesting Times, che si terrà dall’11 maggio al 24 novembre 2019 (pre-apertura 8, 9, 10 maggio). E poi proseguire con ArtVerona (ottobre 2019) e Artissima (Torino, 1 – 3 novembre).
Ma diamo uno sguardo anche ai programmi espositivi delle grandi sedi pubbliche a partire da Palazzo Reale di Milano che nella seconda metà del 2019 ospiterà tre mostre che non esito ad appuntarmi nella mia to-do-list: Giorgio De Chirico (25 settembre 2019 – 19 gennaio 2020); La Collezione Tannhauser del Guggenheim Museum (ottobre 2019 – febbraio 2020) e Emilio Vedova: immagini nel tempo 1936-2006 (novembre 2019 – febbraio 2020). Mentre al Museo del Novecento il 2 aprile inaugura Renata Boero. Kromo-Kronos (2 aprile 2019 – 23 giugno 2019) oltre ad un’ampia monografica dedicata a Filippo De Pisis si cui, però non si conoscono ancora i dettagli.
Spostandoci a Venezia abbiamo Arshile Gorki: 1904-1948 alla Ca’ Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna (08 Maggio – 22 Settembre), mentre la Casa dei Tre Oci di Venezia inaugurerà a marzo un’antologica di Letizia Battaglia (21 marzo – 18 agosto), una delle protagoniste più significative della fotografia italiana.
La Collezione Guggenheim, invece, sta per inaurare la mostra Dal gesto alla forma. Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof (26 gennaio – 18 marzo) a cui seguirà La Natura di Arp (13 aprile – 2 settembre), una lettura suggestiva e a lungo attesa della produzione artistica dell’artista franco-tedesco Jean (Hans) Arp.
A Firenze, infine, già a febbraio abbiamo Kiki Smith. What I saw on the road (14 febbraio – 2 giugno 2019) alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti e Antony Gormley. Essere agli Uffizi (26 febbraio – 26 maggio), mentre a maggio arriverà Tony Cragg al Giardino di Boboli (7 maggio – 13 ottobre). In autunno, invece, Palazzo Strozzi ospiterà invece Natalia Goncharova. Una donna e l’Avanguardia tra Gauguin, Matisse e Picasso (3 ottobre 2019 – 19 gennaio 2020).
Ecco queste le mostre che per il momento ho messo in agenda. E altre ne arriveranno nei prossimi mesi, che come nostro solito condivideremo con voi. Buona arte a tutti!