Nell’attesa che Milano sia invasa dall’annuale Art Week in occasione di Miart, a cui dedicheremo un articolo monografico, diamo uno sguardo alle mostre più interessanti inaugurate da poco o di prossima apertura nelle gallerie d’arte e negli spazi pubblici del nostro Paese. E iniziamo il nostro tour da Sud; da Caserta dove la Galleria Nicola Pedana dal 7 aprile prossimo presenterà Prima, personale di Ivano Troisi che negli spazi della galleria esporrà un ciclo di nuove opere, realizzate per l’occasione e accomunate da una ricerca sulla natura e i suoi processi, da sempre al centro degli interessi dell’artista. Questo nuovo ciclo nasce, peraltro, dai ripetuti sopralluoghi che Troisi ha fatto nei giardini della Reggia di Caserta.
I lavori concepiti per Prima, infatti, sono in diretta relazione con il patrimonio botanico della Reggia, tra alberi secolari e resti di ciò che era e non è più. L’osservazione empirica e il contatto diretto con gli elementi della natura permette all’artista di raccoglierne le tracce, utilizzando varie tecniche come il frottage e realizzando un walldrawing per lo spazio della galleria che traccia la silhouette di un albero della Reggia, mentre il tronco di castagno diventa una colonna al centro dello spazio espositivo, scavato così da conservare e mostrare, idealmente, l’impronta degli alberi vicini. Memoria e natura divengono quindi le parole chiave che attraversano tutta la mostra dove le opere, seppur ognuna realizzata con una tecnica diversa, sono in stretta relazione l’una con l’altra.
A Roma la galleria Matèria presenta fino al 19 maggio prossimo la seconda personale in galleria di Stefano Canto, dal titolo Sotto l’influenza del Fiume. Sedimento in cui l’artista prosegue la sua ricerca sulla scultura e su Roma, intesa come città “liquida”. Grazie ad un concept molto particolare, entrare nella Galleria Matèria vuol dire immergersi nell’opera di Canto e nel suo stesso farsi, mediante un allestimento in progress che prevede un vero e proprio dialogo tra l’aspetto contemplativo dell’opera e l’osservazione – processuale e in diretta – della sua stessa realizzazione.
Ancora nella Capitale, la White Noise Gallery ospita, invece, Rebith, personale del duo artistico Santissimi (Sara Renzetti e Antonello Serra) con cui la galleria inaugura la nuova sede di Via della Seggiola 9, nel quadrilatero del contemporaneo della Capitale, lasciando dopo 4 anni il quartiere di San Lorenzo. La mostra, che rimarrà aperta fino al 21 aprile, sarà l’occasione per il pubblico romano, e non solo, di scoprire la potenza delle immagini dei Santissimi la cui arte sconvolge e riscrive il concetto di pudore, di morbosità, di corpo come entità inviolabile al limite dell’omertà. Nella loro estetica viene elevato a primo confine fisico tra la mente e il mondo, ed è proprio l’assenza di menzogna o limature che può ferire o confortare.
Risalendo lo stivale arriviamo a Firenze dove la Galleria Eduardo Secci Contemporary ha da poco inaugurato la mostra personale di Monika Grzymala Disegno a cura di Angel Moya Garcia. La ricerca di Grzymala si focalizza sulle diverse potenzialità della linea e del segno nello spazio tridimensionale attraverso l’utilizzo di materiali come nastro adesivo, carboncino o grandi disegni in rilievo su carta Washi fatta a mano. I lavori installativi, sviluppati per costruire nuovi cosmi e nuove relazioni, riconfigurano radicalmente gli ambienti per cui vengono ideati, mentre i disegni su carta sono delicati, fragili e transitori, ma celano una dirompente materialità. In entrambe le declinazioni, l’energica gestualità dell’artista si avverte nelle linee aggrovigliate che si spandono e disperdono, implodono e curvano, si dilatano e diramano creando un ritmo dinamico, imprevedibile e sospeso.
Sempre in Toscana, ma questa volta a Peccioli, il 21 aprile prossimo inaugura VOCI, progetto che nasce dalla volontà di creare all’interno del territorio del Comune di Peccioli un percorso artistico-letterario che accompagni alla scoperta di luoghi nuovi e inesplorati. Le voci narranti sono quelle di alcuni tra i più noti scrittori italiani contemporanei – Laura Bosio, Mauro Covacich, Maurizio de Giovanni, Romano De Marco, Ferruccio Parazzoli, Laura Pugno – e la pratica artistica di Vittorio Corsini danno voce e forma a sei nuove installazioni permanenti che, a partire dalla cittadina di Peccioli, si snodano tra i borghi circostanti creando percorsi inattesi.
A Senigallia, nelle Marche, il Palazzo del Duca ospita, invece, fino al 2 settembre prossimo la mostra Robert Doisneau: le Temps Retrouvé: una retrospettiva dedicata al celebre fotografo francese, pioniere della fotografia di strada e del reportage, che ha profondamente influenzato la cultura contemporanea fino a diventarne lui stesso simbolo. La mostra, organizzata dal Comune in collaborazione con ONO arte contemporanea, l’Atelier Robert Doisneau e la Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, ha come obiettivo quello di mettere in luce l’assoluta contemporaneità di Robert Doisneau, quale precursore delle attuali tendenze della fotografia di moda e pubblicitaria.
Dal 15 aprile al 3 giugno torna, poi, al Padiglione d’Arte Contemporanea di Ferrara la Biennale Donna, dedicata quest’anno a Ketty La Rocca (La Spezia, 1938 – Firenze, 1976), protagonista dell’arte italiana degli anni Sessanta e Settanta, al centro di un vivo e crescente interesse internazionale a cui viene dedicata la mostra Ketty La Rocca 80. Gesture, speech and word, a cura di Francesca Gallo e Raffaella Perna e realizzata in collaborazione con l’Archivio Ketty La Rocca di Michelangelo Vasta . A quasi vent’anni dall’ultima mostra antologica in Italia e a ottant’anni dalla nascita dell’artista, la mostra di Ferrara mette insieme a una selezione di 50 opere scelte tra le più rappresentative delle varie serie dell’artista – dai collage verbovisivi ai cartelli, dai videotape alle sculture sagomate, dalle Riduzioni alle Craniologie – e un ricco corpus di opere e materiali documentari mai esposti prima in Italia, come ad esempio la documentazione dell’azioneVerbigerazione (1973), realizzata nell’ambito della X Quadriennale d’Arte di Roma, recentemente ritrovata nell’archivio dell’ente romano, e l’audio originale della performance Le mie parole, e tu? (1975). Inoltre, sarà presentato un progetto mai realizzato: In principio erat verbum, un gioco-performance che ribadisce l’interesse di La Rocca per la comunicazione gestuale.
Proseguendo il nostro cammino, venerdì 27 aprile alle ore 18 la Fondazione Modena Arte Visive, nell’ambito dell’edizione 2018 del festival Fotografia Europea, inaugura la mostra A cosa serve l’utopia, a cura di Chiara Dall’Olio e Daniele De Luigi. L’utopia è stata descritta dallo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano come un orizzonte mai raggiungibile che si allontana da noi di tanti passi quanti ne facciamo. Chiedendosi quindi “a cosa serve l’utopia”, egli si risponde “a camminare”. Esiste, dunque, una perenne tensione tra la spinta in avanti data, da una parte, dalla speranza di cambiamento, dall’azione di resistenza e dal gesto di rivolta, dall’altra, dal ripiegamento, dalla disillusione e dalla riflessione amara sulle occasioni perdute. La mostra esplora tale tensione attraverso una selezione di opere fotografiche e video di artisti e fotografi italiani e internazionali tra cui Mladen Stilinovic, Akram Zaatari, Yael Bartana, Daido Moriyama, Mario De Biasi e Francesco Jodice, provenienti dai patrimoni collezionistici gestiti da Fondazione.
Arriviamo, così, a Brescia dove la Galleria A+B Contemporary Art presenta Increasing the Wind Pressure, personale di Silvia Hell che presenta un nuovo e inedito corpus di lavori, bidimensionali e scultorei, nel quale diversi sistemi di dati e linguaggi sono trattati come materie grezze. Attraverso tagli, intrusioni e sovrapposizioni, le informazioni negoziano la loro compresenza descrivendo attorno a sé uno spazio di conoscenza etereo. Attraverso un particolare uso di standard tecnici antichi e contemporanei, di modelli e strumenti sviluppati per preservare e condividere memorie specifiche e individuali, la mostra si presenta così come un concerto che sta avendo luogo in una stanza insonorizzata. Dal corridoio potresti, forse, origliare qualcosa.
Infine, ecco a Caraglio, in provincia di Cuneo, dove il 2 aprile va in scena il secondo intervento di Take Me a Question, progetto di arte pubblica a cura di Andrea Lerda. Il progetto prende vita su uno dei numerosi cestini pubblicitari che il Comune di Caraglio ha chiesto di installare all’agenzia Cladi Pubblicità di Torino e sparsi per tutto il centro del paese. Individuando questo contenitore di arredo urbano come spazio dedicato alla riflessione artistica e non alla propaganda pubblicitaria, il progetto intende attivare una riflessione sul ruolo dell’arte all’interno di un territorio che per diversi anni è stato protagonista della scena artistica nazionale e internazionale. Il secondo intervento che inaugura il 2 aprile 2019 alle ore 16 sarà realizzato dall’artista Loredana Longo e sarà visibile fino al 29 aprile 2018.