Aprile è iniziato. E mentre si avvia a conclusione l’edizione 2019 della Milano Art Week è tempo di pensare ai prossimi viaggi all’insegna dell’arte. Mettiamo allora un po’ di ordine tra le tante comunicazioni arrivate dalle gallerie d’arte di tutt’Italia e vediamo di buttar giù una selezione di mostre che ci sembrano interessanti. Tantissimi gli eventi inaugurati in queste settimane e tanti quelli già in programma. E il “viaggio” che ho in mente parte da Torino dove Raffaella De Chirico Arte Contemporanea ospita, fino al 27 aprile, la bellissima mostra del fotoreporter spagnolo Diego Ibarra Sánchez, Alive and Well.
Vincitore dell’International Photographic Award, da dieci anni Diego Ibarra focalizza la sua attenzione sugli effetti devastanti della guerra sull’ istruzione ed educazione di quei bambini costretti a crescere in zone travolte dai conflitti armati; dal Pakistan all’Iraq, dall’Afghanistan alla Siria, dal Libano all’Ucraina.
Sempre a Torino, la Galleria Alberto Peola, propone fino al 18 maggio Memorie Private, personale di Simone Mussat Sartor a cura di Marco Rainò. In mostra un ciclo fotografico intitolato Private Memories, composto da venti abbinamenti di tre istantanee – più uno di quattro – tutte realizzate utilizzando, a seconda dei casi, una Kodak Instamatic, una Polaroid 600 o una Polaroid Spectra. Le immagini del lavoro, realizzate nel corso di un arco temporale di due anni, sono esemplari uniche scelte fra una serie di scatti analoghi e hanno come invariabili soggetti protagonisti Nina, Zoe e Phoebe – 17, 10 e 7 anni, oggi – le figlie dell’autore.
Da Torino a Milano, dove aA29 Project Room è lieta di presentare la mostra personale di Tiziana Pers CAPUT CAPITIS. Il progetto è stato concepito come una sola mostra divisa in due parti. Entrambe saranno inaugurate prima presso gli spazi di Milano e in seguito presso quelli di Caserta. La ricerca artistica di Tiziana Pers si concentra sul biocentrismo, ed opera attraverso l’analisi e la decostruzione del colonialismo, razzismo, sessismo, capitalismo, specismo ed il dominio sulla natura. Precisamente, il titolo della mostra allude al fatto che la parola “capitalismo” deriva dal latino caput capitis, ovvero capo di bestiame. L’oggettivazione dell’altro che produce plusvalore a partire dal lavoro, o come in questo caso, a partire dalla riproduzione forzata degli animali, costituisce la base del sistema capitalistico.
Ancora nel capoluogo lombardo la Ncontemporary presenta nei nuovi spazi della galleria milanese SINAPSI, la prima mostra personale dell’artista Giulia Maiorano (Milano, 1991), a cura di Vera Canevazzi. L’esposizione, in cui sono presenti cinque serie di lavori, di cui tre inedite, s’incentra sulla genesi dell’ideazione artistica, l’immaginario da cui scaturisce l’invenzione di un’opera.
Abbracciando una logica aperta e dinamica dove l’arte è luogo di affinità e differenze, di possibilità e confronto, la milanese Galleria Frediano Farsetti e lo Spazio Culturale toscano Arte in Fabbrica costituiscono un ponte tra Milano e l’hinterland fiorentino coinvolgendo l’artista in una sfida: realizzare un progetto ad hoc per i due spazi espositivi che metta in relazione geografie e ambienti culturali diversi. Vittorio Corsini è il primo artista chiamato a prendere parte a questa collaborazione e con UNSTABLE – che aprirà il 5 aprile alla Galleria Farsetti – ed ENVIRONMENTS, dal 12 aprile a Calenzano da Arte in Fabbrica, inaugura il progetto che avrà cadenza quadrimestrale.
A Piacenza, la Galleria UNA presenta It’s 2 a.m. I am spilling it, mostra personale di Vasilis Papageorgiou. Per questo progetto l’artista greco prosegue la sua ricerca sui luoghi di aggregazione e di svago – il bar, lo stadio, l’officina per il tuning di auto – intesi come culla della sottocultura urbana e resistenza alla iper-produzione nella nostra era. L’artista crea un’installazione site specific appositamente per lo spazio di UNA, che evoca l’atmosfera di un bar attraverso la sua decostruzione: una serie di poggiapiedi in ferro e gocce di marmo sul pavimento sono tracce di una situazione preesistente, nella quale tutti e nessuno si possono ritrovare.
Spostandoci a Venezia, la Galleria Massimodeluca inaugura i suoi nuovi spazi con Mandragola, mostra bi-personale di Agostino Bergamaschi e Paolo Brambilla, a cura di Marina Bastianello. In occasione di questa mostra, i due artisti interpretano il nuovo spazio della galleria come un palcoscenico dove le loro opere fungono da scene e personaggi di una drammaturgia aperta alla contaminazione.
Arriviamo poi a Pisa, dove fino al 25 maggio, negli spazi della Galleria Passaggi Arte Contemporanea, è possibile visitare la collettiva Impronte. Scultura e fotografia nel lavoro di Nicolò Cecchella, Darren Harvey-Regan e Marco Maria Zanin, a cura di Angela Madesani. Impronte indaga la relazione tra il linguaggio della fotografia e della scultura attraverso un dialogo serrato tra le opere di tre artisti che hanno posto tale questione al centro delle loro ricerca.
A Firenze, invece, Cartavetra ha inaugurato ieri inaugura I molti. Animali, Piante, Persone migranti, di Stefano Ricci e Michelangelo Setola. In mostra disegni, un libro a leporello lungo otto metri e incisioni di piccolo e grande formato. I lavori esposti sono stati realizzati durante la residenza dei due artisti negli spazi della galleria. Il lavoro li ha visti impegnati nella riflessione sul fenomeno migratorio, riconosciuto in ogni essere vivente, dagli animali, alle piante, sino agli esseri umani. In un momento storico in cui il diritto allo spostamento viene negato, la migrazione diventa oggetto di riflessione e viene descritta dai due artisti nella sua veste più genuina e naturale, un’azione insita in ogni specie vivente e come tale incontrastabile.
Procedendo verso sud, a Montalcino la Galleria La Linea inaugura, il 13 aprile prossimo, Le parole che non ti ho detto, prima esposizione personale del pittore Luca Rubegni, allievo di Omar Galliani. In mostra la produzione su carta più recente del giovane artista romano. Le opere che rappresentano un vero e proprio “setaccio” del suo mondo, e sono opere fatte di scrittura e di pittura. L’autore, infatti, è quasi “ossessionato” dal continuo sovrapporsi di questi due strumenti e registri espressivi, nel tentativo continuo di dare forma compiuta – anche solo per un istante – ai lampi di sogni e ricordi difficili da fermare.
Spostandoci a Roma, la White Noise Gallery ospita fino al 25 maggio la personale di Milena Rossignoli, Limiti di Curvatura, a cura di Eleonora Aloise e Carlo Maria Lolli Ghetti. Il limite di curvatura che dà il titolo alla mostra è l’istante prima della rottura, una tensione in bilico tra il massimo potenziale e la lacerazione, fisica ed emotiva. Il processo di Milena Rossignoli è fortemente legato all’intuizione, come atto di resistenza ai filtri della logica durante l’apprendimento. Indaga la dilatazione e la contrazione dello spazio attraverso il rapporto con la luce, il vuoto e la sua stessa presenza nell’ambiente.
Sempre a Roma, la Galleria Anna Marra, ha da poco inaugurato la mostra nel proprio spazio espositivo la doppia personale di Maria Elisabetta Novello e Christoph Weber FRAGILE earth and sky, handle with care, che mette in dialogo due artisti non soliti lavorare materiali scultorei tradizionali: scelta questa che induce inevitabilmente il pubblico a porsi domande davanti alle opere che si ritrova a osservare.
Arriviamo, infine, in Puglia, a Polignano a Mare, dove la Galleria Ventoblu, spazio espositivo dedicato all’arte contemporanea, si apre alla fotografia con la mostra The Old New World, personale di Davide Bramante, artista famoso per le sue fotografie di grande formato che ritraggono città e architetture, suoi soggetti d’elezione da più di 20 anni.