Parte 2
Negli ultimi anni, il collezionismo di oggetti di design ha visto una crescita esponenziale, segnando un importante cambiamento nel mercato dell’arte.
Elementi di arredamento e utensili domestici, un tempo considerati solo per la loro utilità, sono ora riconosciuti come opere d’arte preziose e ricercate.
Creazioni di designer di fama internazionale non solo riflettono estetica, funzionalità e innovazione, ma sono anche considerate investimenti di valore che possono aumentare notevolmente nel tempo, raggiungendo cifre elevate nelle aste internazionali.
L’aumento dell’interesse e del valore degli oggetti di design ha portato a una maggiore attenzione agli aspetti legali riguardanti questi beni e alle normative che collezionisti e investitori devono rispettare.
La tutela giuridica degli oggetti di design, che si trova al confine tra arte e funzionalità, è complessa e dipende da vari fattori come l’epoca di produzione, il numero di esemplari realizzati e il loro stato di conservazione.
Gli oggetti di design sono generalmente protetti come disegni e modelli, purché nuovi e con carattere individuale, e possono anche beneficiare della protezione del diritto d’autore se presentano un carattere creativo e valore artistico.
La giurisprudenza recente ha evoluto il concetto di tutela per le opere di design tridimensionale, riconoscendo la protezione del diritto d’autore per celebri esempi di design e stabilendo criteri oggettivi per valutare il valore artistico.
Gilberto Cavagna di Gualdana e Maria Giulia Contatore ci spiegheranno meglio l’applicazione del diritto di seguito per gli oggetti di design che sono protetti come opere dell’ingegno.
L’applicazione del diritto di seguito per gli oggetti di design (protetti come opere dell’ingegno)
Il diritto di seguito è il diritto spettante all’autore di opere artistiche e manoscritti, nonché ai loro eredi, fino al 70esimo anno successivo alla morte dell’ideatore, di riscuotere una percentuale sul prezzo di ogni vendita consecutive alla prima, intesa come vendita comunque effettuata che comporta l’intervento, in qualità di venditori, acquirenti o intermediari, di soggetti che operano professionalmente nel mercato dell’arte (come le case d’asta, le gallerie d’arte e, in generale, qualsiasi commerciante di opere d’arte).
Il diritto di seguito non si applica tuttavia alle vendite quando il venditore abbia acquistato l’opera direttamente dall’autore meno di tre anni prima di tali vendite e il prezzo di vendita non sia superiore a 10.000,00 euro.
Il diritto di seguito si applica non solo alle opere originali delle arti figurative come i quadri, i “collages”, i dipinti, i disegni, le incisioni, le stampe, le litografie, le sculture, gli arazzi, le ceramiche, ecc., ma anche, ed è quello che rileva ai fini delle opere di design, alle copie delle opere delle arti figurative prodotte in numero limitato dall’autore stesso o sotto la sua autorità, purché numerate, firmate o altrimenti debitamente autorizzate dall’autore.
Gli oggetti di design che presentino pertanto i requisiti indicati (numero limitato, firma dell’autore, ecc.) saranno soggette al diritto di seguito e, ricorrendone i presupposti, per ogni successiva vendita tramite intermediari professionali, al relativo pagamento (imputabile solidalmente a carico delle parti).
Come è stato per la poltrona “Egg” di Arne Jacobsen (11 febbraio 1902, 24 marzo 1971), disegnata nel 1958 per Fritz Hansen, battuta all’asta per una cifra record che ha assicurato agli eredi del designer il pagamento del relativo diritto.
Conclusioni: la necessità di una maggiore consapevolezza
Il collezionismo di design è un fenomeno in costante crescita e richiede consapevolezza delle norme che regolano questo settore, così da non incorrere in violazioni e sanzioni e assicurare ai collezionisti una ordinata valorizzazione delle proprie collezioni, se del caso avvalendosi dell’opera di professionisti (anche legali e fiscali) con i quali confrontarsi per la miglior gestione delle opere raccolte.