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Il futuro è la storia. Presentato a Torino il programma delle OGR

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The future is history. Ovvero, Il futuro è la storia. Sarebbe una frase su cui un filosofo potrebbe stare a riflettere per settimane, se non fosse semplicemente il titolo, a dire il vero molto ambizioso, del programma delle Officine Grandi Riparazioni per le prossime stagioni che è stato presentato al pubblico stampa e addetti ai lavori questa mattina (9 settembre) alla presenza del direttore Massimo Lapucci, il direttore artistico Nicola Ricciardi e il presidente Fulvio Gianaria.

Le OGR inaugurarono a Torino due anni fa, nel 2017, e da allora ad oggi molto è il cammino che è stato fatto. Dalla collaborazione con Artissima per Artissima Sound, lo scorso novembre, fino alla Biennale dell’Immagine in Movimento, nata dalla collaborazione con il Centre d’Art Contemporain di Genève, gli eventi nati in joint venture con importanti realtà internazionali nell’ambito delle arti visive sono stati numerosi e sempre interessanti. A queste attività sono poi da aggiungere le altre, correlate, che vanno dalla ristorazione alla sezione storica, fino alla nuovissima area tech.

Per il prossimo biennio il programma appare succulento, decisamente ricco, forse appena un po’ confuso in alcuni aspetti. E’ il caso, ad sempio, di OGR SoundSystem, la rassegna musicale di OGR Torino organizzata in collaborazione con Club To Club Festival che trasforma la Sala Fucine in una piattaforma per sperimentazioni audiovisive, collaborazioni uniche e nuove produzioni firmate da artisti emergenti e protagonisti della scena elettronica e avant-pop internazionale, nazionale e locale, ma di cui, a dire il vero, in sede di conferenza stampa non si è capito moltissimo. Ma confidiamo negli aggiornamenti puntuali della programmazione via via che avranno luogo i concerti e gli altri eventi!

Si rinnova la partnership con Artissima e con la sua direttrice Ilaria Bonacossa, che, al di là degli impegni in Fiera, curerà per le OGR un paio di mostre importanti. Nel 2020 vedremo qui i satelliti di Trevor Paglen, mentre per la settimana dell’arte 2019 sono previste una personale di Monica Bonvicini e una del fotografo Mauro Restiffe, oltre alla rinnovata edizione di Artissima Sound e una nuova iniziativa che porta il nome, a dire il vero un po’ retrò di Artissima Telephone (ma voi usate ancora la parola telefono? Mah, staremo a vedere di che si tratta!).

Nel 2020 il Binario I delle OGR ospiterà poi una personale di Jessica Stockholder, in collaborazione con La Caixa di Barcellona, e Magdalena Abankowicz, in collaborazione con la Tate Modern di Londra e la Fondazione Toms Pauli al Museo Cantonale delle Belle Arti di Losanna.

Ma da qui al 2021 vedremo anche Giuseppe Gabellone, Masbedo e molte altre iniziative, tra talk, simposi dedicati all’arte visiva, come quello curato da AMACI per il prossimo giugno, e molto altro ancora.

Insomma, il programma appare ricco, intenso, vivace. Ora siamo curiosissimi di vedere le mostre.

Maria Cristina Strati
Maria Cristina Strati
Maria Cristina Strati vive e lavora a Torino. Studiosa indipendente di filosofia, è critica e curatrice di arte contemporanea, nonché autrice di libri, saggi e racconti. Convinta che davvero l’arte sia tutta contemporanea, si interessa al rapporto tra arte, filosofia e quelli che una volta si chiamavano cultural studies, con una particolare attenzione alla fotografia.

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