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Libri: Futuri Possibili | Scenari d’Arte e I.A. (Jaca Book)

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C’è una frase che credo sintetizzi bene la stagione di grandi mutamenti che il mondo dell’arte, al pari di altri settori, sta vivendo in questi ultimi anni. È una massima dell’imprenditore australiano Graeme Wood: «Il cambiamento non è mai stato così veloce e non sarà mai più così lento». Basta, d’altronde, scorrere le recenti cronache del mercato dell’arte per rendersene conto, tra fiere online, aste di nuova generazione e NFT. Ma quello che il mercato oggi fotografa è solo la parte più visibile di una rivoluzione che sta rimodulando l’intero sistema dell’arte e le nostre possibilità di fruizione delle opere.

Fa il punto su questa “mutazione tecnologica”, Rebecca Pedrazzi nel suo ultimo libro edito da Jaca Book: Futuri Possibili e Scenari d’Arte e Intelligenza Artificiale. Strettamente legato alla raccolta di saggi Arte e Intelligenza Artificiale. Be My Gan, curata lo scorso anno da Alice Barale, il saggio di Pedrazzi è un avvincente viaggio alla scoperta delle intersezioni tra arte e scienza e di come questa “nuova” alleanza stia traghettando il sistema dell’arte verso un futuro che, a tratti, ha il sapore della migliore fantascienza.

Di capitolo in capitolo, l’autrice dispiega davanti ai nostri occhi le novità spesso invisibili che circondano e coinvolgono tutti coloro che frequentano, sia come appassionati che come addetti ai lavori, il mondo dell’arte e che hanno come motore i più recenti sviluppi nel campo dell’Intelligenza Artificiale oltre che in quello, amplissimo e interdisciplinare, delle neuroscienze.

Si va, così, dalle nuove forme di fruizione delle collezioni museali rese possibili tanto dalla loro digitalizzazione quanto dall’impiego di Chatbot e Robot di ultima generazione, passando dagli immancabili Social Network e dalla tecnologia Blockchain. Fino alle nuove modalità per rendere l’esperienza d’arte sempre più coinvolgente. Ma le nuove tecnologie, si scopre, sono ormai strumenti fondamentali anche per garantire una miglior conservazione e gestione delle collezioni museali e private, oltre che per approfondire le nostre stesse conoscenze artistiche, grazie ad un’intelligenza artificiale che permette analisi e connessioni un tempo impensabili.

Rebecca Pedrazzi ci racconta tutto ciò con uno stile e un linguaggio che tiene il lettore attaccato alla pagina. Ripercorre la storia dell’evoluzione delle varie tecnologie affrontate e del loro rapporto con l’arte. Aggiungendo, così, un nuovo e fondamentale capitolo al lavoro iniziato, pionieristicamente, da Alice Barale.

Se con Arte e Intelligenza Artificiale. Be My Gan, infatti, il lettore veniva proiettato nel cuore del dibattito nato attorno alla vendita all’asta del dipinto Edmond de Belamy, from La Famille de Belamy (2018), realizzato dal collettivo francese Obvious con il supporto dell’Intelligenza Artificiale, e spingeva ad una riflessione costruttiva sul concetto di creatività e spiegava in cosa consiste l’uso dell’AI in arte, il testo di Pedrazzi fa un passo in più.

Chiariti, infatti, grazie al pool di filosofi, artisti, informatici, studiosi d’arte e di musica messi insieme dalla Barale, i confini del dibattito, Pedrazzi ci consente una full-immersion tra i case-history più interessanti a livello internazionale di impiego dell’Intelligenza Artificiale come strumento a sostegno della cultura; approfondendo anche il tema della A.I. Art, grazie alle interviste e ai ritratti di 13 artisti che usano l’Intelligenza Artificiale come mezzo per produrre le proprie opere. Il tutto arricchito da tantissimi contenuti multimediali di approfondimento che rendono il volume di Jaca Book un testo assolutamente di nuova generazione.

Tutto ciò fa di Futuri Possibili e Scenari d’Arte e Intelligenza Artificiale un testo non solo di altissima qualità, ma anche capace, oltre che di aggiornarci, di farci immaginare altre evoluzioni possibili. E per questo, a mio avviso, utilissimo tanto per chi già lavora nel campo dell’arte (artisti, curatori, conservatori) ed è in cerca di nuove soluzioni, quanto per le nuove generazioni che oggi stanno per intraprendere (o già la stanno percorrendo) la carriera universitaria. Oltre ad essere, ovviamente, un meraviglioso strumento di conoscenza per tutti coloro che amano l’arte.

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura.
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