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Aste: Josef Albers illumina la serata milanese di Sotheby’s

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Dopo l’ottimo risultato di Christie’s, è stata la volta di Sotheby’s Italia che nelle belle sale di Palazzo Serbelloni ieri, 4 maggio, e oggi, ha battuto i 100 lotti dei 100 che compongono il catalogo della sua asta primaverile di arte moderna e contemporanea, registrando un ottimo totale di 14.126.250 (buyer’s premium incluso) e un tasso di venduto del 95.3% in valore e del 78.8% in lotti. In breve il terzo miglior risultato di sempre per la sede italiana della casa d’aste internazionale. Il più alto di sempre, infatti, risale al 2010, ben 7 anni fa, quando l’asta di maggio si chiuse con più di 14.4 milioni di euro. In precedenza il tetto dei 14 milioni era stato superato solo nel 2007: 14.3.

Filippo Lotti durante un momento della evening sale di Palazzo Serbelloni. Courtesy: Sotheby's
Filippo Lotti durante un momento della evening sale di Palazzo Serbelloni. Courtesy: Sotheby’s

Un risultato importante, dunque, trainato da una evening sale che con i suoi 12.210.000 di euro (buyer’s premium incluso) e un tasso di venduto superiore al 98.2% in valore e del 93.2 in lotti, ha gettato una base solida per la sua realizzazione. L’asta serale di ieri, infatti, è partita subito bene con Le infinite possibilità di esistere (1990) di Boetti che supera agilmente la massima aspettativa e viene aggiudicato in pochissimi minuti a 60 mila euro. Anche il secondo lotto, Study for: Homage to the square “Towards Fall II” (1961) di Josef Albers incontra l’interesse dei collezionisti e in pochi istanti le offerte sono già ben oltre i 300 mila euro di stima massima per sentire il martello che batte a 580.000 euro. Alla fine sarà la terza aggiudicazione più alta della serata e il pittore tedesco verrà superato solo dal nostro Lucio Fontana che conquista il primo e il secondo posto con gli 840.000 euro di hammer price del lotto 13 e i 770 mila euro del lotto 31. Ma la performance di Albers, che supra di quasi li doppio la stima massima, rimane decisamente più brillante.

LOTTO 2 - Josef Albers, Study for: Homage to the square "Towards Fall II", 1961. olio su masonite, cm 61x61. Courtesy: Sotheby's.
LOTTO 2 – Josef Albers, Study for: Homage to the square “Towards Fall II”, 1961. olio su masonite, cm 61×61. Courtesy: Sotheby’s.

Un inizio fortissimo, ma soprattutto una scena completamente diversa da quella vista nell’asta dell’autunno scorso. Lotto dopo lotto le aggiudicazioni si susseguono con rari momenti di pausa e anche se mancano risultati realmente eclatanti nessuna opera delude e tutte centrano le aspettative. Passano la splendida Combustione plastica di forma romboidale del 1967 di Alberto Burri (lotto 9),  l’Achrome di Manzoni del 1960 (lotto 11) e il bel Concetto Spaziale, Attese di Fontana del 1966 (lotto 13). Ma gli occhi, e i cuori, in questa prima parte dell’asta sembrano essere tutti per Josef Albers. Al lotto 13 arriva il secondo lotto a sua nome, Study for Homage to the Square: Sel.: E. B. 1, che come il primo è valutato 200-300.000 euro e ancora una volta le offerte arrivano decise e il martello batte a 520.000 euro.

Josef Albert, Study for Homage to the Square: 1969; Tecnica: olio su masonitecm 40,6 x 40,6; Stima: € 200.000-300.000. Courtesy: Sotheby's
LOTTO 12 – Josef Albert, Study for Homage to the Square: 1969; Tecnica: olio su masonitecm 40,6 x 40,6. Courtesy: Sotheby’s

Solo il Castellani “esagonale” (lotto 18, Superficie Bianca, 1969) e il piccolo Manzoni al lotto 20 si fermano ad un passo dalla stima minima, ma la serata prosegue in un clima decisamente positivo e dopo i primi 22 lotti, tutti aggiudicati, il parziale è già sopra i 6.4 milioni di euro e sembra veleggiare sereno verso gli 11 milioni di aspettativa massima, quando l’asta perde per un attimo il ritmo.

LOTTO 31 - Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attesa,1962. Idropittura su tela, blu scuro, cm 92x60. Courtesy: Sotheby's
LOTTO 31 – Lucio Fontana, Concetto spaziale, Attesa,1962. Idropittura su tela, blu scuro, cm 92×60. Courtesy: Sotheby’s

Le poche opere di Pop art italiana non brillano, il Senza titolo di Kounellis al lotto 26 rimane invenduto e così anche il Boetti a lotto successivo. Non brilla neanche il Zeusi e Parrasi: lavoro museale di Giulio Paolini del 2007 valutato 220-280.000 € che viene aggiudicato per appena 150 mila. Poi le aggiudicazioni ripartono con un andamento più regolare e al lotto 31 il Concetto spaziale, Attesa (1962) di Lucio Fontana su fondo blu scuro, uno dei lotti più pregiati della serata (stima: 650-750.000 euro), sente battere il martello a 770.000 euro.

LOTTO 33 - Afro, Giardino di Inverno, 1963. Tecnica mista su tela, cm 80x100. Courtesy: Sotheby's
LOTTO 33 – Afro, Giardino di Inverno, 1963. Tecnica mista su tela, cm 80×100. Courtesy: Sotheby’s

E va oltre le attese anche il Giardino di Inverno di Afro che, valutato, 100-150 mila euro, raggiunge un hammer price di 195.000 euro. Mentre il Tancredi al lotto 33 si ferma ai 120 mila euro della stima minima. Il primo dei due Dorazio della serata fa registrare, invece, una buona performance raggiungendo i 115 mila euro.  E bene va anche il  Senza titolo di Conrad Marca-Relli mentre la Combustione di Burri al lotto 36 rimane nelle casse di Sotheby’s. Terzo e ultimo invenduto dell’asta.

LOTTO 39 - Giorgio Morandi, Natura morta, 1962. Olio su tela, cm 30,5x30,7. Courtesy: Sotheby's
LOTTO 39 – Giorgio Morandi, Natura morta, 1962. Olio su tela, cm 30,5×30,7. Courtesy: Sotheby’s

Si arriva così agli ultimi 6 lotti. La Natura Morta di Giorgio Morandi al lotto 39 parte da 150 mila euro, ma le puntate iniziano subito ad arrivare con ritmo incalzante e in un attimo siamo sopra la stima massima e si continua a salire… 260… 280… 300… 420.000 euro. Aggiudicato!

LOTTO 40 - Lucio Fontana, Crocifissione, 1948. Terracotta smaltata, cm 37,5x29,5x10. Courtesy: Sotheby's.
LOTTO 40 – Lucio Fontana, Crocifissione, 1948. Terracotta smaltata, cm 37,5×29,5×10. Courtesy: Sotheby’s.

E poco dopo il finale d’asta ci riserva un altro piccolo fuoco d’artificio, con la Crocifissione di Lucio Fontana al lotto 40 che supera addirittura di più del doppio la stima massima raggiungendo i 270.000 euro. E l’ultimo guizzo di un’asta in cui ha dominato la costanza, in cui sono mancate forse aggiudicazioni sopra le righe e i record a cui siamo fin troppo abituati, ma che porta a casa un risultato solido. Meno brillante l’asta diurna di oggi dove gli invenduti sono stati 17 su 61 lotti offerti e sostanzialmente nessun risultato realmente degno di nota.

NOTA: salvo dove indicato diversamente i prezzi riportati nell’articolo sono da intendersi senza diritti d’asta.

Articolo aggiornato il 05/05/2017 alle ore 22.08

Nicola Maggi
Nicola Maggi
Giornalista professionista e storico della critica d'arte, Nicola Maggi (n. 1975) è l'ideatore e fondatore di Collezione da Tiffany il primo blog italiano dedicato al mercato e al collezionismo d’arte contemporanea. In passato ha collaborato con varie testate di settore per le quali si è occupato di mercato dell'arte e di economia della cultura. Nel 2019 e 2020 ha collaborato al Report “Il mercato dell’arte e dei beni da collezione” di Deloitte Private. Autore di vari saggi su arte e critica in Italia tra Ottocento e Novecento, ha recentemente pubblicato la guida “Comprare arte” dedicata a chi vuole iniziare a collezionare.

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