Dopo quella di Phillips, anche l’asta serale di Sotheby’s sfila via senza grandi clamori. L’unico risultato di rilievo è, di fatto, il nuovo record per Alberto Burri realizzato da Sacco e Rosso, opera del 1959 esposta anche durante l’importante retrospettiva dedicata all’artista di Città di Castello dal Guggenheim di New York lo scorso anno e aggiudicata stasera per 8 milioni di sterline. Un record “telefonato”, visto che la stima era di 9-12 milioni, ossia più del doppio del precedente record (4.1 mln £). Ma allo stesso tempo un po’ “deludente”, considerato che gli 8 milioni dell’aggiudicazione finale sono ben al di sotto dell’aspettativa minima. Un risultato che la dice lunga di come le turbolenze dei mercati finanziari inizino a far sentire il loro effetto su quello dell’arte. I primi segnali, in fondo, si erano già avuti dalle evening sale di novembre a New York e i risultati di questi giorni, provenienti dalle aste londinesi, non fanno altro che confermare un trend in atto. Alla fine la seconda evening sale di questo febbraio si chiude con un totale di 59.4 milioni di sterline, la metà di quello delo scorso anno ma, soprattutto, al di sotto delle aspettative.
Su 59 lotti inseriti in catalogo, ben 13 sono rimasti invenduti e altri 4 sono stati ritirati, tra i quali l’Abstraktes Bild di Gerard Richter che la casa d’aste londinese aveva scelto come immagine di copertina del catalogo. Come se non bastasse, dei restanti 42, 12 non hanno raggiunto la stima minima e altri 8 hanno centrato le aspettative. E tra i 12 che invece, sono riuscire a superare la stima più alta, di fatto, solo due hanno riportato un risultato degno di nota: Adrian Ghenie, la cui tela The Sunflowers in 1937, partendo da una stima di 400-600 mila £ è stata battuta a oltre 2.6 milioni; e Pregnant Girl di Lucian Freud, aggiudicata per 14.2 milioni £ partendo da una stima di 7-10 mln £. Per il resto nessun degli altri italiani in asta riporta risultati di rilievo a partire da Manzoni che, anche stasera, non ha brillato particolarmente. Al di là di ciò, l’asta di stasera da Sotheby’s ha mandato ulteriori conferme di alcuni trend già in atto dal 2015. In primo luogo il raffreddamento del mercato di Warhol – invenduto o aggiudicato sotto la stima minima – e il crollo definitivo degli “emergenti d’oro” che escono da tutte le ultime aste decisamente ridimensionati. In catalogo da Sotheby’s, ad esempio, c’erea un Untitled (Fold) di Tauba Auerbach (n. 1981), presentato con una 1-1.5 mln £ ed è andato invenduto.
Stasera tocca a Christie’s ma molto probabilmente la scena si ripeterà. Il mercato dell’arte sembra essere veramente arrivato ad un momento di svolta, in parte determinato da fattori congiunturali, ma anche da livelli di prezzo ormai insostenibili. Da Londra, per il momento, è tutto.
Nota: tutti i prezzi indicati non includono il buyer’s premium